Stralci da OSSERVATORIO
INDIPENDETE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO
Morti per
INFORTUNI SUI LUOGHI DI LAVORO NEL 2015
1
gennaio 31 agosto 445 morti dall’inizio dell’anno
Morti
per infortuni sui luoghi di lavoro nelle regioni italiane per ordine
decrescente. Con le morti sulle strade e in itinere occorre almeno raddoppiare
il numero di morti per infortuni che vedrete qui sotto segnalati. Tra parentesi
( ) tutti i morti nelle varie regioni compresi i morti sulle strade e in itinere
(proiezioni statistiche che vedono segnalati anche i morti sulle strade che non
dispongono di un’assicurazione INAIL. Ma il numero di morti complessivo sulle
strade e in itinere nessuno è in grado di quantificarlo con esattezza, ci sono
troppe variabile e in tanti dispongono di assicurazioni diverse o ne sono
privi).
Lombardia
62
(126).
Toscana
48
(97).
Veneto
37 (75). Campania
33 (64).
Sicilia
28 (57) Lazio
27(55).
Emilia-Romagna
26 (51). Puglia
24 (49). Piemonte
23
(47). Abruzzo
15 (31). Trentino-Alto
Adige
14
(30). Marche
13 (28). Liguria
12
(25).
Umbria
10 (21). Molise
8 (18). Sardegna
8 (18). Friuli-Venezia
Giulia
7
(16).
Basilicata
6 (13). Calabria
5 (12). Valle
D’Aosta 0
(2). I lavoratori morti sulle autostrade, all’estero e in mare non sono
segnalati a carico delle regioni. Sono le province di Brescia
20, Bari
e Salerno con 15 a
guidare questa triste classifica delle morti per infortuni sui
luoghi di lavoro.
Vicenza
con 12.
Per avere notizie sulle singole province mandare una mail a Carlo Soricelli
Dall’inizio
dell’anno sono morti sui luoghi di lavoro 445
lavoratori,
con le morti sulle strade e in itinere si superano gli 890
morti
complessivi (stima minima). Altro che cali delle morti per infortuni sul lavoro,
si sono solo trasferiti in categorie non tutelate direttamente dall’INAIL e
dallo Stato Italiano. L’allungamento dell’età pensionabile con la Legge Fornero,
l’abolizione dell’articolo 18 per i nuovi assunti, il Jobs act e
“l’alleggerimento “ delle normative sulla Sicurezza degli ultimi governi stanno producendo questi
risultati L’INAIL ha registrato nel 2014 complessivamente 662 morti sul lavoro,
di questi oltre 300 sono morti in itinere ma le denunce per infortuni mortali
sono state 1107. Noi nel 2014 abbiamo registrati ben 661 morti sui luoghi di
lavoro (tutti documentati) se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si
superano nel 2014 i 1300 morti. Come potete vedere i morti per infortuni sui
luoghi di lavoro non sono mai stati così tanti da quando il 1° gennaio 2008 è
stato aperto l’Osservatorio. In questi otto anni di monitoraggio delle vittime
abbiamo registrato che i morti per infortunio si sono in larga parte trasferiti
dall’INAIL a altre categorie. Sono aumentati i morti in nero, in grigio, ma
soprattutto nelle Partite Iva individuali.
Ma perché questa enorme differenza? L’INAIL occorre ricordarlo ancora una
volta, registra le morti solo dei propri assicurati e in tantissimi non lo sono. Terribile la situazione in Toscana quest’anno, regione
che vede già un aumento delle morti per infortuni sui luoghi di lavoro del 36% sull’intero 2014, anno che ha avuto
28 lavoratori morti sui LUOGHI DI LAVORO. Micidiale la sequenza delle morti
causate dal trattore in Italia, sono già 91 dall’inizio dell’anno e 61 dal 1°
maggio Festa dei Lavoratori e inaugurazione dell’EXPO che “nutre il pianeta”, ma
anche il suolo italiano con il sangue
dei nostri agricoltori. Molte morti sui LUOGHI DI
LAVORO sono dovute alla facilità con cui si eseguono o si fanno eseguire lavori
pericolosi da persone che non dispongono di una preparazione adeguata, di un’assicurazione che li tuteli o di un
contratto regolare di lavoro. Le morti sul lavoro per altri motivi, come per
esempio per malattie professionali e i malori non sono segnalati.
Carlo Soricelli curatore
dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
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