TUNISI, Martedì 8 Settembre: Nonostante i divieti fascisti a manifestare imposti dallo "stato di emergenza", i giovani tunisini e i lavoratori sono scesi in piazza a Tunisi come in altre città per contestare l'infame "legge di riconciliazione economica" a favore di affaristi e mafiosi legati all'ex regime di Ben Ali. Il governo sperava di approvare la legge in assenza di contestazioni di piazza, invece il popolo si sta riprendendo le strade, come in questo video in cui i manifestanti si sono riuniti nella principale Avenue Bourguiba conquistando infine la scalinata del Teatro Municipale dove solitamente si svolgono sit-in e manifestazioni, inutilmente presidiata da poliziotti costretti poi ad andarsene
Traduzione dal sito SecoursRouge.org, articolo pubblicato Martedì 8 Settembre:Tunisia, Manifestazione brutalmente repressa a Sfax.
Sotto lo slogan "Manech Msamheen" (noi non perdoniamo), una manifestazione è stata organizzata dai giovani di Sfax e molti componenti della società civile davanti la sede della Banca Centrale a Sfax per protestare contro la legge sulla "riconciliazione economica". Questa legge prevede l'amnistia per gli uomini d'affari fraudolenti che verseranno un'indennità allo stato. Le forze dell'ordine sono intervenute brutalmente per disperdee un sit-in non autorizzato. Alcuni dei 16 feriti sono stati trasferiti in ospedale per delle cure. Molti giovani sono stati feriti e arrestati e in seguito rilasciati poco dopo. Alcuni responsabili politici e associazioni hanno denunciato il trattamento securitario repressivo contro questa manifestazione con il pretesto che il paese è in stato d'emergenza.
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