Merkel:
“Siamo un Paese forte, economicamente sano, abbiamo forza di fare quanto è
necessario...
E' sicuramente un giorno buono per le migliaia di migranti siriani, tanti bambini, che nei giorni scorsi hanno dovuto subire fame, freddo, condizioni disumane, insieme a gas, manganelli, respingimenti violenti, ecc.
Come
è stato bello essere accolti alle stazioni dagli appalusi di cittadini
tedeschi e stranieri (turchi, siriani, dal Ghana e dalla Palestina da
anni regolari in Germania).
Ma è un giorno utile soprattutto per la Merkel e l'imperialismo tedesco per riprendere alla grande la sua leadership in Europa.
Per non far dimenticare a nessuno: chi realmente decide e comanda.
Per non far dimenticare a nessuno: chi realmente decide e comanda.
I migranti sono arrivati sulle note dell'inno europeo "L'inno alla gioia", che la folla di tedeschi ha cantato a squarciagola, gridando nello stesso tempo più
volte
"Germania,
Germania".
Di fatto ieri vi è stata una riaffermazione della potenza imperialista del paese che è disposto, proprio perchè è grande, a fare delle eccezioni.
E che sia un'eccezione la Merkel l'ha detto chiaro, sia agli altri paesi europei: “Non possiamo dire semplicemente: poiché abbiamo un compito
difficile, adesso le questioni del pareggio di bilancio e
dell’indebitamento non si pongono più”; sia ai migranti: il passaggio oltre i confini
ungheresi, dovuto alla situazione di emergenza, è stata
un’eccezione... la Germania,
si assicurerà che ogni richiedente asilo abbia una udienza equa.
Tuttavia i migranti che non hanno una possibilità
realistica di ottenere il permesso di restare nel Paese (cioè, che sono scappati solo per non morire di fame...) verranno
rimandati indietro nei loro Paesi di origine, e la Merkel e il premier ungherese Viktor Orban hanno «concordato» che
«Ungheria e Germania rispetteranno i loro obblighi europei, inclusi
gli obblighi contenuti negli accordi di Dublino».
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