Proletari
comunisti-. PCm Italia ha tenuto il suo seminario di fine agosto per avanzare
nella costruzione del Partito Comunista maoista in Italia. La
costruzione del Partito è innanzitutto formazione dei quadri, ruolo
d'avanguardia nella lotta di classe, linea di massa per organizzare,
mobilitare le masse operaie, proletarie, giovanili e femminili nella
lotta sociale e politica, per trasformarla in lotta rivoluzionaria,
trasformando nella lotta le masse stesse.
Il
Partito dei quadri significa liberarsi innanzitutto di opportunisti,
individualisti, elementi arretrati che possono essere presenti nelle
nostre fila – e lo abbiamo fatto ad esempio a Palermo - ma significa
anche guidare la trasformazione dei quadri nel fuoco della lotta di
classe in stretto legame con le masse, per eliminare cristallizzazioni,
mentalità burocratica e impiegatizia, stile di lavoro e stile di
vita non adatti alla natura e all'azione del partito che stiamo
costruendo.
Se il
seminario è servito si deve vedere subito. Questo perchè Proletari
comunisti- PCm Italia non è un gruppo di 'beati costruttori di partito', di
economicisti e movimentisti.
Da
Taranto a Palermo, da Bergamo a Roma, devono parlare le azioni, i
fatti, i passi concreti, in materia di organizzazione, crescita
teorico-politica, legame e organizzazione delle masse.
Questo deve essere visibile non nelle nostre sedi, ma nella realtà quotidiana.
Questo deve essere visibile non nelle nostre sedi, ma nella realtà quotidiana.
*****
Nel
fuoco della lotta di classe significa oggi concentrarsi sui due problemi
essenziali:
la lotta per la caduta del governo Renzi,
la lotta
solidale e antimperialista nell'emergenza migranti.
Su
questo Proletari comunisti -intende fare di questo autunno un autunno
di guerra al governo, con proposte, iniziative unitarie e iniziative
autonome che acuiscano lo scontro di classe e facciano conoscere i
maoisti italiani come punto di riferimento e di avanguardia in questa
lotta, al servizio degli interessi delle masse operaie, proletarie.
Sulla
questione immigrazione occorre assumere un ruolo di prima fila nella
solidarietà, nell'organizzazione della lotta dei migranti, nella
trasformazione dell'emergenza in lotta contro l'imperialismo, i suoi
Stati, i suoi governi - innanzitutto il nostro - che prima producono miseria e guerra e poi
rifiutano accoglienza, libertà di circolazione, diritto d'asilo,diritto di
cittadinanza.
Esprimere
solidarietà significa combattere innanzitutto il razzismo nelle sue
forme di Stato, politiche e nelle sue espressioni di massa.
Quest'ultimo
fronte è il fronte principale dato che noi puntiamo sulla
mobilitazione delle masse per raggiungere i nostri obiettivi.
Dallo
Slai cobas per il sindacato di classe di Palermo è partito un
appello a fare una battaglia esplicita contro il razzismo nelle fila
dei lavoratori, precari,disoccupati,masse popolari. E' una trincea che deve investire le lotte, ma anche la base dei sindacati di base e del sindacalismo confederale, dato che toccherebbe al
sindacato come organizzazione di classe e di massa essere protagonista della
solidarietà e dell'unità tra lavoratori e masse di migranti. Invece oggi i sindacati confederali e non solo sono i
sostenitori del silenzio complice verso i governi imperialisti,
lasciano soli i migranti che arrivano nei barconi, così come quelli rinchiusi nei Cie, nei Cara e nei mille luoghi in cui
sono depositati e deportati
I sindacati dei lavoratori devono promuovere manifestazioni di
solidarietà con i migranti e contro il razzismo. “Mai con Salvini” non può
essere la parola d'ordine e l'azione solo dei settori più combattivi
del movimento che pagano e paghiamo con denunce, arresti.
Proletari
comunisti-PCm Italia e le organizzazioni del lavoro di massa da esso dirette e influenzate
devono promuovere prese di posizione, scioperi, manifestazioni su
questi temi.
In
questo senso l'eperienza dello Slai cobas per il sindacato di classe di Taranto di questo
ultimo mese è un esempio che parla all'intero movimento
di lotta.
E'
naturalmente importante l'organizzazione sindacale di classe dei
migranti che lavorano nel nostro paese, nel settore della logistica e
in numerose fabbriche e posti di lavoro.
Ma anche qui non si può tenere la lotta degli operai della logistica in un recinto sia pure combattivo e classista.
Proletari comunisti- PCm Italia si batte invece perchè questo settore proletario sia alla testa della lotta contro i padroni, contro l'imperialismo e che scenda in campo qui ed ora nella battaglia per l'accoglienza, la libertà di circolazione, il diritto di asilo e il diritto di cittadinanza.
Ma anche qui non si può tenere la lotta degli operai della logistica in un recinto sia pure combattivo e classista.
Proletari comunisti- PCm Italia si batte invece perchè questo settore proletario sia alla testa della lotta contro i padroni, contro l'imperialismo e che scenda in campo qui ed ora nella battaglia per l'accoglienza, la libertà di circolazione, il diritto di asilo e il diritto di cittadinanza.
La
questione migranti è l'espressione della contraddizione principale
nel mondo tra imperialismo e popoli oppressi. Sono le guerre, la
rapina e la contesa imperialista per il controllo delle materie prime,
delle fonti energentiche - dentro l'attuale crisi economica
mondiale - che tornano a casa; e quindi sono un terreno centrale della
lotta antimperialista all'interno dei paesi imperialisti.
Noi
appoggiamo tutte le iniziative in corso, in Italia e in Europa, per
l'accoglienza, i diritti dei migranti, ma in tutte queste iniziative
dobbiamo sostenere con forza che non esistono “migliori politiche
per l'immmigrazione”, senza rovesciare i governi imperialista, a
partire dal nostro governo.
L'estate
ha fatto tornare in evidenza attraverso il carico di morte da fatica, l'esercito
sommerso dei braccianti, dalle campagne del sud a quelle altrettanto
pregne di schiavismo del nord. Tutti si sono dati a raccontare la
fatica e la schiavitù dei braccianti, tra cui tante donne che oltre
che schiavizzate vengono molestate e violentate; tutti a scaricare
la colpa solo sui caporali e a fare oggettivamente da sponda alle
cosiddette “nuove leggi sul caporalato” del governo.
Ma i
caporali sono l'ultimo sporco anello di un sistema che è lo
sfruttamento capitalistico e imperialista dei braccianti e dell'agricoltura, è il
sistema dei padroni che realizza nelle campagne già ciò che
governi e padroni vogliono realizzare in tutto il sistema industriale
con leggi, come il jobs act, ecc.
La
lotta nelle campagne è lotta anticapitalista e antimperialista dei
settori più sfruttati e schiavizzati del proletariato e quindi è un
anello della riorganizzazione, ricostruzione del sindacalismo di
classe, e dell'unità di classe.
Tocca
quindi al sindacalismo di classe assumersi questa responsabilità.
*****
Il
sindacalismo di classe non è il sindacalismo di base che si modella
secondo le normali dinamiche del dissenso sindacale di tutti i
settori del mondo del lavoro rispetto ai governi e al sindacalismo
confederale – vedi oggi la lotta contro la “Buona scuola”, ecc.
- ma il centro e il luogo della riorganizzazione degli operai di
fabbrica e dei settori più sfruttati del proletariato.
Nel
nostro Seminario abbiamo tracciato la nostra linea di lotta contro il
governo Renzi, comitato d'affari dei padroni imperialisti italiani,
governo dentro la tendenza moderno fascista; governo che vuol
cancellare diritti fondamentali della classe operaia, del mondo del
lavoro; governo che su tutti i campi attacca e peggiora le condizioni delle masse popolari (scuola, sanità, territori, ambiente, ecc.). Noi non pensiamo che
dalle elezioni possano venire governi migliori e consideriamo tutte
le opposizioni elettorali al governo Renzi, dentro e fuori dal
parlamento, assolutamente non in grado di dare una risposta alle
esigenze delle masse.
Noi pensiamo che occorra una rivolta sociale e politica dei proletari e delle masse popolari, giovanili. Senza questa rivolta non si creano nuove
condizioni nella lotta di clase e nei rapporti di forza in questo paese.
Per
questo consideriamo anche tutte quelle forze nel nostro campo alla
ricerca affannosa di 'fronti anti euro', 'nuove Siryza', 'governo di
blocco popolare'... degli ostacoli alla polarizzazione dello scontro
di classe e alla riorganizzazione politico sociale del movimento
operaio e popolare e dei suoi strumenti necessari, in primis il
partito rivoluzionario, il sindacato di classe e il fronte unito, la
forza combattente d'avanguardia e di massa.
Affermare
tutto questo e non incarnarlo attraverso l'azione d'avanguardia del
nostro partito sarebbe chiaramente una contraddizione di termini.
La strada è tuttora lunga e tortuosa, ma il sentiero della rivoluzione proletaria e socialista è luminoso.
Proletari comunisti - PCm Italia
settembre 2015
La strada è tuttora lunga e tortuosa, ma il sentiero della rivoluzione proletaria e socialista è luminoso.
Proletari comunisti - PCm Italia
settembre 2015
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