sabato 30 maggio 2015

pc 30 maggio - Massimo sostegno agli occupanti di casa a Roma

Roma, sgomberato il palazzo di Caltagirone occupato ieri, ma la lotta non si ferma! 

A seguito della giornata di ieri, dove le numerose azioni contro il
  pianoCasa e l'emergenza abitativa hanno messo in scacco la normale
 quotidianità della Capitale sollevando nuovamente con forza la situazione
 catastrofica del diritto alla casa, oggi è arrivata la risposta delle istituzioni
 romane nei confronti del Movimento per il diritto all'abitare cittadino.
Il palazzo occupato ieri, di proprietà della famiglia Caltagirone
 (tra i principali palazzinari della città) in via Cristoforo Colombo
è stato questa mattina colpito dallo sgombero. Verso le 11 la polizia
è entrata nello stabile attraverso il tetto, riportando al deserto
 e alla speculazione edilizia l'immobile ed effettuando contestualmente
il fermo di diversi occupanti, portati in Questura con un pullman
ad hoc per sottoporli a procedure di identificazione; il tutto mentre
all'esterno un presidio composto da altri occupanti e solidali accorsi sul
luogo ne chiedeva l'immediata liberazione.

Il comunicato dei movimenti per il diritto all'abitare romani,
tratto da AbitareNellaCrisi:

Dopo la giornata di mobilitazione di ieri, con l’occupazione del palazzo di 
vetro di Caltagirone su via Cristoforo Colombo, l’iniziativa -ancora in corso-
negli uffici dell’ex Ipab San Michele e la denuncia dello stato di abbandono 
in cui versa il Bidet, altra proprietà di Caltagirone rimasta incompiuta sempre 
nei pressi della regione Lazio, intorno alle ore 11 di questa mattina con un 
grande dispiegamento di forze dell’ordine è iniziata l’operazione di sgombero 
del palazzo dell’Acqua Marcia. Un luogo simbolo della speculazione e della 
gestione privata e affaristica del territorio, a tutto vantaggio dei soliti costruttori 
in cambio delle solite opere pubbliche mai realizzate.Gli occupanti hanno resistito
dall’interno dello stabile per due ore,
 bloccando con i propri corpi la celere sulle scale dell’edificio.
 Durante l’operazione di polizia sono state portate via almeno 10 persone
 al centro di identificazione di Tor Cervara, di cui siamo ancora in attesa di notizie.
Mentre cresceva la partecipazione alla tendopoli dando vita ad un
 presidio solidale, la polizia ha continuato ad assumere un comportamento
 fortemente provocatorio e, poco dopo aver terminato il recupero del materiale
rimasto nell’edificio, con caschi, scudi e manganelli la celere ha spinto via il
presidio sgomberando anche donne e bambini

 Senza paura abbiamo risposto con un corteo fino alla Regione Lazio, convocando
 una conferenza stampa per denunciare che nella città di Roma le questione sociali
continuano ad essere gestite unicamente in termini di ordine pubblico, come
dimostrano i continui sfratti e sgomberi che si susseguono quotidianamente
 senza soluzione.
Dopo il tavolo con la Regione di ieri, che continua a rinviare l’applicazione del
Piano straordinario per l’emergenza abitativa, evidenziando di nuovo come non
ci sia una risposta della politica alla difficoltà diffusa di pagare un affitto e alla
povertà crescente, i due sgomberi di oggi ci portano con ancora più convinzione a
riprendere la lotta.
Domani saremo in piazza nel corteo di Torrevecchia contro lo sgombero delle
case popolari, il Piano Casa e la guerra ai e tra i poveri.
Il 10 Giugno, data in cui si terrà il tavolo con Regione e Comune sulla delibera
regionale, torneremo sotto la Regione Lazio con un’assemblea cittadina sull’
emergenza abitativa e contro il Piano casa per rilanciare la mobilitazione contro
la rendita e la precarietà.
Gli sgomberati di oggi troveranno presto una nuova casa!
#RomaSiBarrica

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