Report
della convention contro il silenzio della democrazia e la
criminalizzazione del dissenso
Comunicato
Delhi, 23 maggio 2015
A poco più di un anno
dal sequestro e arresto del Dr. GN Saibaba, poeti, intellettuali,
artisti, docenti, studenti, attivisti, si sono riuniti al Hindi
Bhawan di Nuova Delhi nella Convention contro il silenzio
della democrazia e la criminalizzazione del dissenso. L’incontro
è stato organizzato in solidarietà con GN Saibaba, professore
associato di inglese al Ram Lal Anand College della Delhi University
e noto attivista per i diritti umani. Il Dr. Saibaba, persona con il
90% disabilità fisica, proveniente da ambiente sociale disagiato, è
stato in prima linea nei movimenti democratici in tutto il
subcontinente. Dal suo arresto a oggi, il Dr. Saibaba è stato tenuto
in condizioni da tortura in una cella “anda” della
prigione centrale di Nagpur. Gli sono negate quasi tutte le strutture
fondamentali per la sopravvivenza in carcere di una persona nella sua
situazione. La convention ha voluto denunciare le condizioni in
carcere del Dr Saibaba e il trattamento che gli è riservato,
esigendo la sua liberazione immediata.
Tra gli interventi,quello
del presidente del Comitato per la difesa e la liberazione del Dr GN
Saibaba, Prof. G Haragopal ha indicato che il segno distintivo
della democrazia è la protezione delle idee e sta ai partiti
politici l’onere di garantirla. In quanto, ha detto: “Il dissenso
o un’idea impopolare
possono non essere importanti oggi, ma rivelarsi decisivi per i posteri”.
possono non essere importanti oggi, ma rivelarsi decisivi per i posteri”.
Amit Bhattacharya,
professore di storia alla Jadavpur University ha denunciato che,
“quando ci sono sforzi per limitare la solidarietà per un periodo
di tempo così lungo, le stesse leggi sono utilizzate allo scopo di
giustificare questi tentativi”.
Un attivista dei diritti
civili del West Bengal, Sujato Bhadro, ha affermato, “Il
sistema giudiziario sta proteggendo la prassi di dichiarare reato
qualsiasi pensiero antagonista alle istituzioni esistenti".
Amit Bhaduri,
professore Emerito della JNU, ha sottolineato che “la classe
dirigente pensa che certe idee non dovrebbero esistere. È l’ora
che riconosciamo e diciamo apertamente che il nostro silenzio dà
legittimità al quel tipo di sistema che imprigiona persone come il
dottor Saibaba”.
KJ Mukherjee,
professore alla JNU, ha sottolineato la necessità di andare oltre i
nostri ambiti, consueti e sicuri, per portare questa lotta per i
nostri diritti nei centri dello scontro.
Nandita Narain, la
presidente dell’associazione dei docenti delle Università di Delhi
(DUTA), ha detto: “Non vi è alcuna giustificazione per il suo
arresto e la sua detenzione, che non è niente di meno che tortura e
umiliazioni fisiche e mentali con cui si accaniscono su di lui. Quali
che siano le sue idee, dobbiamo rendere merito al suo coraggio. E un
valore da alimentare tra tutti i giovani che sono tra di noi”.
Il Prof. N Raghuram
della Indraprashta University ha sottolineato che “la nostra
libertà risiede in persone come il dottor Saibaba. Questa è la
ragione più importante per lottare per lui e per il cambiamento
sociale”.
L’attivista culturale e
direttore della rivista Vidrohi, Sudhir Dhawale, assolto e
scarcerato poco dopo l’arresto del Dr. Saibaba, ha dichiarato che
“quando tutto un paese vive nel timore di essere incarcerato per la
libertà di pensiero, dobbiamo ammettere che il fascismo bussa alla
nostra porta”.
L’attivista politico
Kavita Krishnan ha affermato che questa lotta per liberare
tutti i prigionieri politici è una lotta che facciamo per noi
stessi.
Malem Ningthouja
ha segnalato il nesso tra questa idea di democrazia, le leggi e la
pretesa di proteggere la sicurezza e lo sviluppo nazionale. Ha
sottolineato il paradosso di uno Stato che sostiene di essere una
democrazia e incarcera le voci democratiche.
Il Prof. Jatinder
Singh della Panjabi University ha sottolineato l’importanza del
dissenso. Se lo vediamo come una fiamma, allora è una fiamma che
occorre mantenere accesa.
Il noto regista Sanjay
Kak ha spiegato che questo è per noi il momento di trasformare
le difficoltà in opportunità, mentre facciamo pressione per la
liberazione del Dr Saibaba, possiamo parlare con più persone di
quelle situazioni che lui denunciava e che hanno portato al suo
arresto.
Rebecca Mammona John,
avvocato anziano presso la Corte Suprema, ha sottolineato che: “la
magistratura è complice, legata a doppio filo alle istituzioni
dominanti, nel garantire a queste che, quando politicamente
conveniente, i diritti fondamentali dei detenuti vengano negati”.
Arundhati Roy ha
affermato che il dottor Saibaba si trova oggi in carcere perché
troppo efficace era la sua denuncia della Operazione Green Hunt,
scatenata dallo stato. Ha detto: “Quando tutte le istituzioni che
il denaro può comprare sono scatenate contro il popolo di questo
paese, sta a noi capire come operano queste forze e combatterle”.
Ha espresso la sua solidarietà a larga parte della sinistra e detto
che è ora di unirsi non solo per rilascio del Dr Saibaba, ma anche
nella lotta contro lo sfruttamento delle grandi aziende che lo hanno
mandato in carcere.
Ci sono stati interventi
di molti altri poeti, attivisti culturali, organizzazioni, docenti,
tra cui i giornalisti Panini Anand, Abhishek Srivastava
e Manisha Sethi della JTSA, N Sachin della Delhi
University, Animesh della IFTU, Jeevan Chandra del FRD,
Madhu Chopra, Pankaj Tyagi e altri. I partecipanti
hanno approvato all’unanimità la seguente risoluzione.
Risoluzione
approvata al Hindi Bhavan il 23 maggio 2015
Mentre il Dr GN Saibaba,
professore associato di inglese al Ram Lal Anand College
dell’Università di Delhi, rientrava da una sessione di esami nella
sua casa nel campus universitario, la Polizia del Maharashtra ha
intercettato la sua auto e lo sequestrato senza rispettare alcuna
procedura stabilita dalla legge nazionale. In seguito ha rivelato che
il Dr Saibaba è accusato secondo le sezioni 13, 18, 20, 38 e 39 del
Unlawful Activities (Prevention) Act, 1967. Il Dr Saibaba, persona
disabile al 90% proveniente da ambiente sociale disagiato, è stato
in prima linea nei movimenti democratici in tutto il subcontinente e
ha fatto sentire alta la sua la voce contro l’oppressione e lo
sfruttamento dei più poveri tra i poveri da parte della macchina
dello Stato, legato a doppio filo alle grandi aziende di tutto il
mondo.
Fin dal suo arresto, il
dottor Saibaba è detenuto in una delle famigerate celle “anda”
del carcere di centrale di Nagpur. Gli sono negate quasi tutte le
esigenze fondamentali, compresa l’assistenza medica necessaria alla
sua sopravvivenza. Perfino il sovrintendente carcerario della
prigione centrale di Nagpur lo ammette in una sua dichiarazione
depositata presso la Corte Distrettuale di Gadchiroli, Maharashtra,
l’11 maggio 2015.
È un prigioniero con
disabilità al 90%, sofferente di cuore, di deformità dello
scheletro, problemi neurologici, calcoli renali e della cistifellea,
che richiede costante assistenza e trattamenti specialistici.
Se il Dr Saibaba non
riceve immediata assistenza medica qualificata, la sua stessa
sopravvivenza è in pericolo. Imprigionare una persona disabile al
90% è di per sé illegale per violazione delle garanzie stabilite
dal codice di procedura penale, dal Persons with Disabilities Act, e
dalle Convenzioni ONU. In questa situazione, il rigetto dell’istanza
di libertà su cauzione non è altro che un tentativo di esecuzione
extragiudiziale.
In questo contesto, oggi,
23 Maggio 2015, noi riuniti qui alla Hindi Bhavan di New Delhi per la
“Convention contro il silenzio della democrazia e la
criminalizzazione del dissenso”, decidiamo all’unanimità che
porteremo avanti la nostra lotta fino a quando il Dr GN Saibaba sarà
rilasciato. Facciamo appello a tutte le organizzazioni e singoli
democratici a unirsi a noi nella nostra lotta.
ESIGIAMO LA LIBERAZIONE IMMEDIATA
DEL DR G N SAIBABA!
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