giovedì 28 maggio 2015

pc 28 maggio - RENZI-PD/MARCHIONNE: DA PARTITO DELLA FIAT A GOVERNO DELLA FIAT

Riportiamo un breve stralcio dal libro a cura di 'proletari comunisti' che attraversa tutti gli avvenimenti dal 2010 al 2011 - quanto mai attuale: 



con la guerra di classe Il PD si conferma partito della Fiat

...Attualmente il partito più in sintonia con la Fiat è il PD. I suoi esponenti da Bersani a Fassino a Chiamparino sono attivi protagonisti di questa vicenda, condividono pienamente tutte le tappe dell'ultima fase: l'alleanza con la Chrysler e quindi il piano di Fabbrica Italia. E colgono ogni occasione per dimostrare la loro sintonia.
Le critiche che vengono fatte al governo sono sempre da destra – se si può dire – e vorrebbero in sostanza che il governo fosse molto più attivo nel sostegno alla Fiat...
Quindi in questo è evidentissimo il loro imbarazzo ogni qual volta devono esprimere una qualche critica al piano Marchionne per i suoi effetti nella fabbrica. La loro preoccupazione principale è che il carrarmato Marchionne possa alla fine far esplodere la protesta operaia e far deragliare il piano, renderlo inapplicabile...
Le posizioni del PD non riescono a distinguersi da quelle del governo, a cui se mai critica di non fare abbastanza; ora, con l'esplosione della vicenda Mirafiori e trasferimento in Serbia, non si riescono a distinguere da quelle della Lega, anzi qui in una certa misura sono più a destra nel senso più filo Fiat...
...l'irruzione nel dibattito della politica del caso Fiat è salutare perchè fa capire sulla base dei fatti e dell'esperienza pratica che la lotta non si può ridurre alla lotta contro il governo Berlusconi, che un governo col PD, sul fronte Fiat, sarebbe perfino peggio di quello di Berlusconi...

Fassino: “Forse una certa rudezza di toni usati negli ultimi tempi dall'ad della Fiat tradiscono il disagio proprio per questo, proprio per il mancato riconoscimento di aver salvato l'azienda... Sia da parte del governo il quale ha assistito passivo alle scelte Fiat senza fare nulla per accompagnarle, sia da parte dei sindacati che non hanno colto fino in fondo la valenza strategica... Ricordo, per inciso, che per salvare la Chrysler Obama è sceso in campo in prima persona. Anche in Italia bisogna mettere in campo una adeguata politica industriale... nel fare il proprio mestiere il sindacato non può essere insensibile al futuro della Fiat, l'azienda deve continuare a vivere bene... A Pomigliano rivedo alcuni atteggiamenti sindacali simili a quelli che hanno caratterizzato la lotta di trent'anni fa... si dice Marchionne vuole mettere in riga il sindacato oppure vuole fare un favore a Sacconi. Non è questo un approccio utile. Se il problema di Pomigliano è l'efficienza e misure che ne alzino il livello della produttività, non si può liquidarlo buttandola in politica”.
D'Alema: “A Pomigliano c'è stata troppa tolleranza da parte dei sindacati verso l'assenteismo operaio”.
Chiamparino: “...il fatto è che pensiamo ancora come negli anni '70. Non solo la Fiom ma tutta la politica italiana, a destra come a sinistra; dalla Lega a chi pensa semplicemente che si possa andare avanti senza regole o con regole messe continuamente in discussione... Chi glielo fa fare a Marchionne di investire 20 miliardi in un paese in cui bene che vada è sopportato... i sindacati devono garantire l'affidabilità, devono assicurare il funzionamento della fabbrica. Questo in America è stato fatto... Se fossi al posto di Marchionne direi: io devo fare tante vetture, fate voi le proposte su come evitare di perderci tutti...”. 
 “...Il sindacato deve garantire una maggiore affidabilità per accompagnare un grande progetto come quello di Fabbrica Italia... ha ragione Marchionne che si aspettava accoglienze molto diverse su un progetto che rappresenta l'unica vera ipotesi di rivoluzione industriale italiana. Invece è stato accolto con indifferenza generale, scetticismo, problemi di rappresentatività sindacale... Marchionne non può arrendersi di fronte alle prime difficoltà, si gioca con chi ci sta, ci si organizza con chi accetta il progetto e la sfida...”.

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