Quello
che avviene alla FCA - Sata Melfi, non interessa solo gli
operai di
Melfi, ma tutta la classe operaia in Italia.
Alla
FCA-SATA Melfi si costruisce una fabbrica in cui conta solo il
padrone e il suo profitto, e gli operai vengono quasi obbligati a
privarsi di diritti e libertà sindacali che non siano compatibili
con i piani e gli interessi di Marchionne. Turnazioni, salari,
condizioni di lavoro e sicurezza vengono stabiliti nell'esclusivo
interesse del mercato e per estrarre il massimo profitto.
Dignità
e condizioni dei lavoratori non contano nulla.
Una
fabbrica in cui il sindacato, le Rsu sono accettabili solo se stanno
dentro i piani e gli interessi dell'azienda, mentre vengono isolati e
attaccati gli operai che non ci stanno, chi vuol fare sindacato di
classe e chi si ribella.
Una
fabbrica in cui gli operai e le operaie si devono sentire 'fortunati
e felici' di lavorare perchè i profitti del padrone vadano bene; una
fabbrica la cui l'organizzazione del lavoro Ergo-Uas, WCM, ha lo
scopo di estorcere il massimo sfruttamento e la riduzione
dell'operaio a un'appendice della macchina produttiva. Una fabbrica
in cui se i profitti vanno bene l'operaio è sfruttato fino all'osso,
se non vanno bene è buttato via
Questa
è una fabbrica che cancella i risultati della più grande lotta
operaia in una fabbrica automobilistica a livello europeo “i 21
giorni” , per ristabilire condizioni di lavoro anche peggiori di
quelli di prima dei “21 giorni”. Una fabbrica in cui Marchionne e
il suo comando di fabbrica, con la complicità dei sindacati del
padrone conducono una guerra di bassa
intensità contro gli operai per affermare la
dittatura del capitale e del suo sistema.
Una
fabbrica che Marchionne vuole sia laboratorio
delle leggi del Jobs act del governo Renzi,
per trasformarla nella fabbrica modello dei licenziamenti individuali
e collettivi senza articolo 18.
Una
fabbrica in cui in cambio di assunzioni precarie si afferma un lavoro
senza diritti, stabilità e sicurezza per tutti. Una fabbrica in cui
i giovani sono assunti come carne fresca da sfruttare a minimi costi;
mentre ai intanto ai “vecchi” si rovina lentamente e
progressivamente la salute.
Una
fabbrica in cui le donne operaie sperimentano l'unica “parità”
che i capitalisti sono in grado di dare, quella di essere ugualmente
sfruttate ma doppiamente penalizzate come operaie e come donne, nel
corpo e nelle condizioni di lavoro e di vita.
Dalla
fabbrica di Marchionne a tutte le fabbriche avanza e si consolida il
moderno fascismo padronale che cancella diritti, organizzazione
sindacale di classe, futuro dei lavoratori mentre avanza a livello
governativo e statale il moderno fascismo istituzionale – oggi con
Renzi e le sue riforme istituzionali ed elettorali antidemocratiche,
come forme attuali della dittatura del capitale
Per queste ragioni, perchè questa non sia la condizione
normale in tutte le fabbriche di questo paese che è necessario
rompere questa macchina e questa gabbia alla FCASata, ricostruendo
gli strumenti di difesa e di offesa, per rispondere alla guerra del
padrone con la guerra di classe.
Noi pensiamo che come è stato per i 21 giorni alla fine
la situazione esplode e che bisogna lavorare con unità e lotta per
essere pronti alla trasformazione della situazione esistente.
Come ci insegna Marx, la classe operaia “possiede un
elemento di successo: il numero; ma il numero non pesa sulla bilancia
se non quando è unito in collettività ed è guidato dalla
conoscenza”.
Per
questo lavoriamo
per ricostruire il sindacato di classe,
appoggiando tutti gli operai che lo vogliono come progetto e come
impegno quotidiano in prima persona
Per questo lavoriamo per un circolo operaio che sia
strumento di conoscenza e organizzazione
“Senza
una classe operaia organizzata almeno nelle sue avanguardie nel
partito della classe operaia non solo non è possibile per le masse
lavoratrici cambiare la propria condizione, ma si lascia spazio al
dominio e all'influenza della classe dominante e dei suoi servi ,
all'influenza delle forze più reazionarie dei padroni, alle forze
apertamente fasciste che si mettono a disposizione della borghesia
per continuare a garantire i propri interessi e un sistema
incancrenito che distrugge quotidianamente uomini e cose”
(dal
messaggio alla classe operaia del 1 maggio 2015)
Proletari
comunisti/PCm Italia info Puglia/Basilicata via Rintone 22Taranto
347-5301704 pcro.red@gmail.com
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