La rabbia degli insegnanti assedia “il Palazzo”.
Alla fine ce n'è stato anche per
Fassina, E' notizia di poco fa che al sit in permanente degli
insegnanti sotto Montecitorio in corso da lunedi, non sono stati fatti
sconti neanche all'esponente della sinistra Pd con un piede dentro e uno
fuori dal partito comandato da Renzi. Oggi è il giorno del voto finale
alla Camera sul Ddl sulla scuola imposto dal governo. Il voto è previsto
intorno alle 13. Una volta approvato, il testo passerà all'esame del
Senato. Da lunedi gli insegnanti di tutti i sindacati sono sotto le
finestre di Montecitorio per rendere esplicito e visibile il loro totale
dissenso da questa ennesima destrutturazione della scuola pubblica.
Gli insegnanti non demordono e annunciano
il blocco degli scrutini come forma di lotta nelle prossime settimane.
L'Autorità di garanzia per gli scioperi, che ha ricevuto, da parte delle
organizzazioni sindacali Unicobas, Cobas e Usb, le proclamazioni di due
giorni di sciopero, da effettuarsi successivamente alla chiusura delle
scuole, ma ha annunciato che non il blocco non riguarderà i cicli finali
del percorso scolastico ossia gli esami di terza media, gli esami di
maturità e quelli per le abilitazioni professionali.
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