NO a nuove avventure militari in Libia - Ricostruire il movimento contro la guerra
Verso il 2 giugno, giornata nazionale di mobilitazione No War
Verso il 2 giugno, giornata nazionale di mobilitazione No War
Mercoledì 20 maggio ore 21 presso il circolo agorà di Pisa, Via Bovio 48
PROPONIAMO UN INCONTRO APERTO
A tutti singoli e alle realtà associative, sociali,
sindacali, politiche interessate al rilancio della mobilitazione contro i
nuovi venti di guerra che spirano forte nel Mediterraneo.
Le potenze europee, Italia, Francia e Gran Bretagna in testa, stanno scaldando i motori per un nuovo
intervento militare in Libia.
Il comitato militare dell’Unione Europea ha creato il “Concetto per la gestione di crisi”, che coordinerà l’azione militare in Libia una volta ottenuto il via libera dell’Onu. L’obiettivo è chiaro: “Cattura e/o distruzione delle strutture che consentono il contrabbando, nelle acque libiche, all’ancora, attraccate o a terra”. Secondo la bozza della risoluzione che verrà discussa lunedi 18 maggio al vertice dei ministri degli esteri dell'Unione Europea si porrà il problema de “…l’alto rischio di danni collaterali” (vittime fra i migranti).
L’assenza di un accordo su questa operazione militare da parte degli attuali due governi libici (sorti dopo la distruzione dello Stato libico a causa dei bombardamenti francesi, inglesi e italiani del 2011), costringe ad una risoluzione Onu «Capitolo VII», in fase di approvazione.
Ibrahim Dabbashi, ambasciatore all'Onu del governo di Tobruk ha detto che l’idea di schierare imbarcazioni al largo delle coste libiche per salvare i migranti è “totalmente stupida” perché incoraggerebbe ancora più migranti ad arrivare in Libia, rendendo più difficile il controllo da parte delle autorità locali. Netto no anche alla distruzione dei barconi, perché – ha affermato – sarebbe difficile distinguerli da altre imbarcazioni.
Il generale Ayoub Amr Ghasem del governo di Tripoli ha dichiarato che: “…I trafficanti non hanno delle vere e proprie flotte o equipaggiamenti speciali da distruggere. L’operazione non avrebbe successo perché i nostri nemici non hanno una vera e propria struttura…. Si raggruppano sulla costa per mettere in acqua le barche cariche di migranti e poi scompaiono in pochissimo tempo…”.
Da queste dichiarazioni si evince chiaramente che l’obiettivo dell’Unione Europea non è risolvere il drammatico problema dei profughi, ma mettere in sicurezza i pozzi petroliferi delle compagnie occidentali (in primis l’italiana ENI).
Si chiuderebbe così il cerchio di un dramma prima fomentato e creato dai paesi occidentali, con tutte le guerre di aggressione di questi ultimi 25 anni (dall’Iraq all’ex Jugoslavia, poi Afghanistan, Sudan, Siria, Yemen, Libia…), oggi usato per convincere l’opinione pubblica dell’inevitabilità di nuovi interventi militari, ovviamente "umanitari", magari affiancati da quei “corpi civili di pace” varati recentemente dal governo Renzi.
Su questo scenario il circolo agorà, da sempre impegnato nei movimenti contro la guerra, propone per Mercoledì 20 maggio ore 21 in Via Bovio 48 un momento di confronto, ma anche di attivizzazione: L’appello che invita a una mobilitazione nazionale per il prossimo 2 giugno (che alleghiamo), potrebbe essere un primo momento di ricomposizione del movimento pacifista anche nella nostra città contro le nuove “guerre umanitarie” in preparazione, anche quando sono pianificate a Bruxelles, non solo a Washington e nella sempre presente NATO.
Circolo agorà Pisa
www.agorapisa.it
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