Nuova
ondata di repressione e di guerra contro il popolo in India da parte
del regime fascista indu di Modi
Rispondiamo
intensificando controinformazione denuncia solidarietà
internazionale e internazionalista
Lo stato
Indiano, retto dal regime di Modi, al servizio dei padroni indiani e
dell'imperialismo sta sviluppando una nuova fase di intensa
repressione su tutti i fronti con l'obiettivo di schiacciare il
popolo, fermare la guerra popolare, attaccare i maoisti che la
guidano
Lo Stato
Indiano, per accelerare i piani di svendita delle risorse del paese
alle multinazionali indiane e straniere, riforma il suo intero
apparato repressivo: esercito, aviazione, polizia, bande paramilitari.
Attacca non solo la “minaccia naxalita”, ma tutti movimenti che si oppongono alla sua politica e che resistono alla operazione 'Green Hunt'.
Attacca non solo la “minaccia naxalita”, ma tutti movimenti che si oppongono alla sua politica e che resistono alla operazione 'Green Hunt'.
Lo stato
indiano attacca inoltre gli intellettuali democratici, attivisti dei
diritti umani e ogni voce di dissenso che si faccia sentire, per fare
tabula rasa intorno ai movimenti popolari e alla guerra popolare
guidata dai maoisti.
Lo Stato
attacca le popolazioni adivasi che vivono sui territori ricchi di
risorse naturali e dove più forte è la guerra popolare, per
soffocare sul nascere il un nuovo potere.
Nelle ultime settimane in particolare, lo Stato indiano ha ampiamente propagandato gli “arresti illegali di stimati intellettuali rivoluzionari e attivisti sociali, già criminalizzati e costretti alla clandestinità e poi marchiati come terroristi, il cui unico crimine è l'appartenenza al PCI (Maoista).
I compagni
Murali Kannampally e Ismail Hamza sono stati arrestati nell'ospedale
di Talegaon Dabhade dove il primo stava subendo trattamenti medici.
Mentre il compagno Roopesh, la moglie Shyna, ed altri sono stati
catturati a Coimbatore.
Si
denuncia che ad almeno 2 questi sia stata negata assistenza legale e
le cure mediche di cui necessitano, mentre altri prigionieri hanno
denunciato che durante gli interrogatori sono stati minacciati di
essere portati via e giustiziati in “falsi incontri” o che
avrebbero arrestato i loro familiari.
Con ogni
pretesto viene prorogata la loro carcerazione illegale e si teme l'uso della tortura, come
già avvenuto in molti casi. Contro questi
arresti si sviluppa da giorni in India una mobilitazione per ottenere
la loro scarcerazione e per difenderne condizioni di vita e
detenzione.
Non si è
mai fermata la persecuzione contro gli intellettuali e democratici
nelle Università.
GN
Saibaba, professore alla Delhi University, disabile al 90 per cento è
detenuto da un anno senza che il processo sia neppure iniziato e dopo
ripetuti rifiuti di concedere la libertà su cauzione, nonostante sia
evidente che non costituisca un pericolo e che non abbia possibilità
di fuggire.
Nel frattempo, prosegue la caccia alle streghe verso studenti e intellettuali
marchiati di 'connessioni con i maoisti', minacciati, perseguitati,
arrestati detenuti anche per anni senza un processo che, quando si
celebra, alla fine il più delle volte li scagiona dalle accuse.
In India e
nel mondo si moltiplicano e diffondono le iniziative di solidarietà
che rivendicano la loro liberazione immediata e l'abrogazione delle leggi
draconiane di eredità coloniale applicate per perseguitarli.
Il regime di Modi rilancia su larga scala la repressione e la cacciata, spesso con massacri contro gli adivasi e le popolazioni che resistono alla deportazione delle loro terre per lascia spazio ai grandi progetti che minacciano di devastare per sempre i loro territori.
Il PCI
(Maoista) denuncia come lo stato indiano si prepara a lanciare un
'salva judum 2', la replica del primo scatenato negli anni scorsi.
Salva Judum è un nome tristemente noto in India, dato all'esercito
di paramilitari fondamentalisti indu cui è dato mano libera e piena
impunità per atrocità, incendi, distruzioni, stupri massacri, che
commettono contro interi villaggi adivasi in nome dello ' sviluppo'.
Si tratta
di una nuova intensificazione della guerra scatenata contro il
popolo dal 2009 -GREEN HUNT – a cui le masse popolari in lotta e
tutti i settori democratici e di opposizione della società indiana
stanno controbattendo su tutti i piani, come è successo in occasione
del primo Salva Judum, le cui bande sono state sbaragliate e colpite
dalle masse e dalla guerra di popolo, diretta dal PCI (Maoista).
In tutta
l'india si moltiplicano le iniziative di resistenza per fermare la
guerra contro il popolo, mentre cresce il movimento popolare che
punta a rovesciare le classi dominanti.
La repressione non ferma ma alimenta la ribellione.
I compagni
arrestati sono conosciuti e amati dal popolo, che esprime solidarietà
e intensifica la lotta.
Ma serve
molto anche intensificare la solidarietà internazionale e
internazionalista, che in questi anni si è espressa in tante forme,
per fermare la mano genocida di Modi e sostenere la lotta delle masse
indiane.
Il
Comitato Internazionale di Sostegno alla guerra popolare in India
chiama tutto il movimento a mobilitarsi per una campagna prolungata
di controinformazione e denuncia del regime indiano e
dell'imperialismo che lo sostiene.
Fermare Green Hunt, difendere i compagni arrestati e i prigionieri politici, sostenere le masse in lotta!
Fermare Green Hunt, difendere i compagni arrestati e i prigionieri politici, sostenere le masse in lotta!
Un mese di azioni e iniziative alle ambasciate, consolati, centri degli interessi economici delle multinazionali indiane, assemblee popolari per informare e sviluppare solidarietà popolare, onorare i martiri della rivoluzione, presentazioni di libri e pubblicazioni del PCI (Maoista) e di intellettuali indiani per conoscere la situazione in India e gli avanzamenti della lotta rivoluzionaria del popolo.
Comitato
di sostegno internazionale alla guerra popolare in india
per contatti, adesioni, iniziative:
csgpindia@gmail.com
per
documentazione:
icspwindia@wordpress.com
guerrapopolare-india.blogspot.com
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