Un passato comune in Lotta Continua e ora uno scontro di parole e denunce, subite e fatte, per reati di opinioni. I legali di Erri De Luca hanno querelato per diffamazione il radicale Silvio Viale, consigliere comunale a Torino nelle fila del Pd. L’esposto è stato presentato alla procura di Roma cinque giorni prima dell’udienza del processo torinese in cui l’autore è imputato di istigazione al sabotaggio: “Festeggerò il mio compleanno difendendo le mie parole – dice a ilfattoquotidiano.it -. Lo festeggerò da pubblico scrittore anziché da privato cittadino”.
A De Luca non è piaciuta una frase pubblicata dal politico sui social network il 9 e il 10 maggio scorso: “#Tav Ecco il sabotaggio di #ErriDeLuca”. Viale aveva scritto quel messaggio per commentare e diffondere la notizia e la fotografia del rogo all’auto di Enzo Savant, proprietario dell’Hotel Ninfa di Avigliana nel quale hanno abitato le forze dell’ordine chiamate a presidiare il cantiere della Torino-Lione. Il suo pensiero darebbe così ragione a Lyon-Turin Ferroviaire (Ltf) e alla procura di Torino che vedono un legame tra le parole dello scrittore (“La Tav va sabotata. Le cesoie sono utili perché servono a tagliare le reti”) e gli attacchi al cantiere e alle aziende valsusine.
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“Puntuale diffamazione a dieci giorni dal processo”, replica De Luca su Twitter il giorno stesso. Dopo sei giorni pubblica un altro tweet in cui annuncia il deposito della querela: “Smetto di lasciar correre”. A ilfattoquotidiano.it spiega il motivo: “Ho fatto passare una quantità di frasi con un po’ di strafottenza meridionale come la mia, facevo così per non perdere tempo dietro queste cose e per non dargli importanza. A dieci giorni dal processo, però, la frase di un consigliere comunale del Pd di Torino non la lascio correre”. Sarà la prima di una lunga serie? “La mia intenzione è di scoraggiare gli imitatori e non quella di moltiplicare le querele”. Alcuni commentatori fanno notare una certa incoerenza tra le iniziative a difesa della libertà d’espressione (tra cui la campagna #IoStoConErri) portate avanti negli ultimi mesi: “La libertà di espressione nel nostro Paese si ferma di fronte alla calunnia e alla diffamazione. Questi sono reati che non coprono la libertà di espressione”. Caso diverso dalla sua imputazione per istigazione a delinquere: “Lì ha esagerato la procura della repubblica di Torino a dar corso alle denunce. Ltf può fare tutte le denunce che vuole”.
Su Facebook Viale ha scritto una nota per rispondere: “Se io sarò il querelato mi difenderò da querelato”. Secondo lui “il punto è se un ‘ginecologo’ abbia meno diritto di uno ‘scrittore’ a rivendicare libertà di parola e di interpretazione delle parole, se la ‘parola contraria’ (titolo del pamphlet di De Luca dedicato al processo, ndr) sia un copyright in uso esclusivo”.