Erri De Luca querela Viale.
A De Luca non è piaciuta una frase pubblicata dal politico sui social network il 9 e il 10 maggio scorso: “#Tav Ecco il sabotaggio di #ErriDeLuca”. Viale aveva scritto quel messaggio per commentare e diffondere la notizia e la fotografia del rogo all’auto di Enzo Savant, proprietario dell’Hotel Ninfa di Avigliana nel quale hanno abitato le forze dell’ordine chiamate a presidiare il cantiere della Torino-Lione. Il suo pensiero darebbe così ragione a Lyon-Turin Ferroviaire (Ltf) e alla procura di Torino che vedono un legame tra le parole dello scrittore (“La Tav va sabotata. Le cesoie sono utili perché servono a tagliare le reti”) e gli attacchi al cantiere e alle aziende valsusine.
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“Puntuale diffamazione a dieci giorni dal processo”, replica De Luca
su Twitter il giorno stesso. Dopo sei giorni pubblica un altro tweet in
cui annuncia il deposito della querela: “Smetto di lasciar correre”. A
ilfattoquotidiano.it spiega il motivo: “Ho fatto passare una quantità di
frasi con un po’ di strafottenza meridionale come la mia, facevo così
per non perdere tempo dietro queste cose e per non dargli importanza. A
dieci giorni dal processo, però, la frase di un consigliere comunale del
Pd di Torino non la lascio correre”. Sarà la prima di una lunga serie?
“La mia intenzione è di scoraggiare gli imitatori e non quella di
moltiplicare le querele”. Alcuni commentatori fanno notare una certa
incoerenza tra le iniziative a difesa della libertà d’espressione (tra
cui la campagna #IoStoConErri) portate avanti negli ultimi mesi: “La
libertà di espressione nel nostro Paese si ferma di fronte alla calunnia e alla diffamazione.
Questi sono reati che non coprono la libertà di espressione”. Caso
diverso dalla sua imputazione per istigazione a delinquere: “Lì ha
esagerato la procura della repubblica di Torino a dar corso alle
denunce. Ltf può fare tutte le denunce che vuole”.Su Facebook Viale ha scritto una nota per rispondere: “Se io sarò il querelato mi difenderò da querelato”. Secondo lui “il punto è se un ‘ginecologo’ abbia meno diritto di uno ‘scrittore’ a rivendicare libertà di parola e di interpretazione delle parole, se la ‘parola contraria’ (titolo del pamphlet di De Luca dedicato al processo, ndr) sia un copyright in uso esclusivo”.
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