Mercoledì scorso il presidente della repubblica tunisina Beji Caid Essebsi (colluso con i precedenti regimi di Bourguiba e Ben Ali) si è recato in visita di stato negli USA dove, incontrando il suo omologo Obama, è stato firmato un accordo militare che garantisce alla Tunisia lo status di "alleato non-NATO". Quindi il piccolo paese nord africano, pur non entrando formalmente nell'Alleanza Atlantica, strumento dell'imperialismo americano in particolare, si avvicina ufficialmente alla linea militare dell'imperialismo USA diventando un particolare partner militare come previsto da questo tipo di status aggiungendosi ad altri paesi nel globo quali Giappone,
Israele, Bahrain, Kuwait, Argentina, Australia, Egitto, Giordania, Marocco,
Nuova Zelanda, Pakistan , Filippine, Tailandia, e Corea del Sud.
Nonostante negli stessi giorni la Casa Bianca abbia incontrato delegazioni di paesi del golfo persico come Kuwait, Bahrein e Arabia Saudita per "benedire" un'alleanza regionale in funzione anti-iraniana, all'Arabia Saudita non è stato conferito uno status di alleanza militare così elevato.
L'imperialismo americano da un lato prende atto dell'interventismo saudita in funzione anti-iraniana dall'altro non gradisce questa eccessiva "intraprendenza" regionale e preferisce "premiare" un alleato più "sobrio" e dal volto formalmente democratico come la Tunisia.
Un'ennesima conferma alla collocazione internazionale del nuovo regime tunisino che si schiera apertamente al fianco dell'imperialismo occidentale a cavallo tra paesi imperialisti dell'Unione Europea (Francia e Italia in particolare) e imperialismo Usa.
Data la collocazione geografica del paese questa "fedeltà" si prospetta utile per i piani di controllo geostrategico della regione in primis l'eventuale e sempre più probabile guerra in Libia già paventata da alcuni paesi imperialisti europei con alla testa il governo italiano.
A riprova di ciò gli accordi di partnership militari proseguono parallelamente a quelli economici:ad esempio durante la visita del presidente della repubblica italiana in Tunisia Mattarella, sono stati riconvertiti 25 milioni di euro di debiti della Tunisia verso l'italia in prestiti agevolati (dove sia il "debito" che il " prestito" fanno parte di un gioco truccato in un rapporto impari tra paese imperialista e paese oppresso dall'imperialismo.
IN QUESTO CONTESTO è ANCOR PIù SACROSANTO SCENDERE IN PIAZZA IL 2 GIUGNO CONTRO L'IMPERIALISMO ITALIANO E LA GUERRA IMPERIALISTA IN LIBIA E LE STRAGI DI MIGRANTI. ROVINIAMOGLI LA FESTA!
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