"...rischiamo di perdere il mercato dell'acciaio''.
Bruno Manganaro, segretario della Fiom Cgil
GENOVA - ArcelorMittal ha comunicato ai commissari di Ilva di voler apportare modifiche al contratto di acquisto dell'azienda per mettersi al riparo da 'contestazioni legali' in Italia.
E' quanto si legge sul sito Reuters il quale riferisce che i commissari hanno inviato al Mise il 21 dicembre una lettera in cui si afferma che ArcelorMittal ha detto loro che ora vuole modificare il
contratto di acquisto per salvaguardarlo nel caso in cui vadano avanti le contestazioni legali.
Immediati i commenti dei sindacati.
L'annuncio di Arcelor Mittal di voler chiedere una modifica al contratto di acquisto di Ilva per mettersi al riparo da 'contestazioni legali' conferma "che la vicenda Ilva è sempre più complicata e che invece di discutere di industria e di occupazione e reddito finiamo per discutere di cavilli legali. Ma di una cosa sono sicuro: lo stabilimento Ilva di Genova è ancorato all'accordo di programma, unica cosa concreta in tutta la vicenda. E se i rotoli non dovessero più venire da Taranto, per me possono venire da tutte le altre parti del mondo". Lo ha detto Bruno Manganaro, segretario della Fiom Cgil commentando l'annuncio di Mittal.
"Credo - ha detto Manganaro - che in una fase come questa vogliano prendere tempo. Intanto a gennaio ci vorranno nuovi soldi e ce li dovrà mettere il Governo visto che Mittal non lo farà sennò rischiamo di perdere il mercato dell'acciaio.
In tutto questo noi abbiamo un punto fermo, che è l'accordo di programma e che sarà la base della discussione il 17 gennaio al Mise. Una cosa è chiara: chi viene qui si prende un milione di metri quadri e due banchine e si prende tutti, e sottolineo tutti, i lavoratori".
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