Secondo la ricostruzione effettuata dalla su
detta giornalista, il casus belli tra le sedicenti ‘organizzazioni umanitarie’ e
gli attivisti della rete No Borders sarebbe stato il tentativo, da parte di
questi ultimi, di gestire in proprio una cucina da campo per migranti, in
contrapposizione a quella installata nel campo dell’ex Parco Roja dai sedicenti
‘caritatevoli’.
....sembra evidente che le due
‘organizzazioni umanitarie’ – se così si possono definire, visto che la
maggioranza dei Centri di identificazione ed espulsione, presenti sul territorio
nazionale con diverse denominazioni, sono gestiti da loro – vogliano a tutti i
costi gestire la vicenda migranti come meglio credono loro: forse hanno paura di
perdere i lauti finanziamenti governativi di cui godono.
Genova, 24 luglio 2016
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