Immediata è stata la risposta del movimento lucchese
che ha subito lanciato la mobilitazione di ieri pomeriggio. Lucca non è
nuova a questi gesti vigliacchi fatti di intimidazioni e provocazioni,
ma la piazza di ieri, numerosa e determinata, ha saputo dare la giusta
risposta a chi agisce con metodi pseudo mafiosi con l'obiettivo di
fermare chi pratica autorganizzazione sul territorio.
Alla vigilia del corteo la questura ha provato a negare la piazza del concentramento, ma le diverse realtà organizzatrici sono riuscite a imporre la propria volontà. Così la manifestazione, partita da piazza San Michele, ha attraversato le vie della città ribadendo le ragioni del corteo con cori e interventi; in una Lucca militarizzata i manifestanti sono riusciti a imporre il passaggio dalla centrale e affollata via Fillungo, anche questa vietata dalla questura, per poi tornare nella piazza iniziale e invitare tutti e tutte a trascorrere la serata nello spazio oggetto delle provocazioni fasciste di una settimana fa.
Oltre alle realtà di movimento lucchesi, il corteo ha visto la partecipazione di delegazioni provenienti dalle vicine città che hanno voluto portare la loro solidarietà a chi ogni giorno deve rispondere colpo su colpo agli ignobili atti compiuti dagli squadristi di Casa Pound.
Chi, come il sindaco di Lucca, attribuisce quanto accaduto circa una settimana fa a semplici vandali annoiati dall'estate, non fa che lasciare maggiore spazio a Casa Pound che a Lucca da anni trova manforte nell'ambiente della curva, nella Lega Nord e nell'appoggio di Fratelli d'Italia e Forza Italia. Ma la piazza lucchese dice con chiarezza che l'antifascismo e l'antirazzismo non si delegano alle istituzioni, si praticano ogni giorno nelle strade e nei quartieri, con la conquista di sempre maggiori spazi di agibilità in cui praticare autorganizzazione.
Alla vigilia del corteo la questura ha provato a negare la piazza del concentramento, ma le diverse realtà organizzatrici sono riuscite a imporre la propria volontà. Così la manifestazione, partita da piazza San Michele, ha attraversato le vie della città ribadendo le ragioni del corteo con cori e interventi; in una Lucca militarizzata i manifestanti sono riusciti a imporre il passaggio dalla centrale e affollata via Fillungo, anche questa vietata dalla questura, per poi tornare nella piazza iniziale e invitare tutti e tutte a trascorrere la serata nello spazio oggetto delle provocazioni fasciste di una settimana fa.
Oltre alle realtà di movimento lucchesi, il corteo ha visto la partecipazione di delegazioni provenienti dalle vicine città che hanno voluto portare la loro solidarietà a chi ogni giorno deve rispondere colpo su colpo agli ignobili atti compiuti dagli squadristi di Casa Pound.
Chi, come il sindaco di Lucca, attribuisce quanto accaduto circa una settimana fa a semplici vandali annoiati dall'estate, non fa che lasciare maggiore spazio a Casa Pound che a Lucca da anni trova manforte nell'ambiente della curva, nella Lega Nord e nell'appoggio di Fratelli d'Italia e Forza Italia. Ma la piazza lucchese dice con chiarezza che l'antifascismo e l'antirazzismo non si delegano alle istituzioni, si praticano ogni giorno nelle strade e nei quartieri, con la conquista di sempre maggiori spazi di agibilità in cui praticare autorganizzazione.
Nessun commento:
Posta un commento