Avevamo scritto nei giorni scorsi, nel post "RAZZA INFERIORE" che "sono i fascisti e i cittadini beceri ad esserlo, accompagnati e legittimati dalla polizia e da partiti che siedono in Parlamento e nelle Istituzioni (dalla Lega a Fratelli d'Italia, ecc.).
Il razzismo di questa gentaglia è di classe, è frutto di posizione politiche generali di destra, fasciste, ma si esprime in comportamenti, concezioni, istinti da sub-umani, a fronte del quale l'umanità dei migranti si erge in maniera netta e forte".
Su questo riportiamo stralci di un articolo di Annamaria Rivera apparso su Il Manifesto:
"NON SIAMO RAZZISTI, MA" SIAMO PEGGIO
La simbologia del pogrom si era già espressa, a Quinto di Treviso, col rogo delle suppellettili di uno degli alloggi destinati ai profughi: razziate, gettate in strada e date alle fiamme tra la folla plaudente...
...Siamo ormai a un punto di svolta allarmante, con Salvini che vomita quotidianamente ingiurie e cliché razzisti quali: “Smettete di coccolare migliaia di clandestini. Accoglieteli in prefettura o a casa vostra, se proprio li volete”.
Mentre il sistema di accoglienza dei profughi mostra tutta la sua inadeguatezza, mentre sugli scogli di Ventimiglia il gruppo di giovani esuli continua a resistere da più di un mese, abbandonato da ogni istituzione centrale, il blocco fascioleghista, aizzato da caporioni quali Zaia e Salvini, imperversa da
Arduo è questa volta giustificare i tentati pogrom con la retorica della guerra tra poveri, sebbene alcuni media persistano. Non siamo in periferie estreme, degradate e abbandonate, ma in un comune tutt’altro che povero, amministrato da un monocolore leghista, e in un sobborgo romano tutto ville e piscine.
In realtà, gli imprenditori politici del razzismo, spalleggiati da quelli mediali, non fanno che incoraggiare, legittimare od organizzare proteste che si nutrono di una percezione delirante degli altri: quella che li colloca, simbolicamente e fattualmente, nella sfera dell’estraneità all’umano.
Solo così è spiegabile come si possa partecipare o consentire al lancio di sassi e bottiglie contro il pullman che a Casale San Nicola trasportava i diciannove giovani richiedenti-asilo, già sgomenti per aver dovuto abbandonare d’un tratto la sistemazione precedente e terrorizzati dalla torma degli scalmanati.
In realtà, coloro che si sono lasciati guidare dai fascioleghisti niente sanno dei profughi alloggiati o da alloggiare nel “loro territorio”: non ne conoscono neppure le nazionalità. Grazie al martellamento mediale dovrebbero, però, essere edotti dell’epopea che li vede tragici eroi del nostro tempo: la fuga da mondi in fiamme o in sfacelo, l’estenuante traversata perigliosa del Mediterraneo, i cadaveri, anche di bambini, abbandonati alle acque ‘nostre’, le madri che sbarcano orfane dei figli e i figli che approdano orfani dei genitori…
Ma quel che forse sanno non li muove a pietà, non fa scattare la molla dell’empatia o solo della commiserazione: il delirio produce anche anaffettività, com’è ben noto.
Nulla sanno di ognuno di loro. E di tutti non possono dire neanche che sono ladri e rapitori di bambini, come dicono abitualmente degli “zingari”. Eppure li hanno già catalogati come nemici della loro mediocre tranquillità borghese o piccolo-borghese, che essa alberghi nelle ville con piscina di Casale San Nicola oppure in alloggi ordinari di Quinto di Treviso.
Sanno o dovrebbero sapere, invece, quali gaglioffi siano i militanti di CasaPound, Forza Nuova, Militia Christi, Fratelli d’Italia, Lega Nord e via dicendo. Eppure è a loro che di fatto si sono affidati “per proteggere il nostro territorio dagli extracomunitari”...
...I fascioleghisti persevereranno nella loro strategia funesta, la quale ha buon gioco poiché può contare su umori di massa sempre più propensi alla ricerca di capri espiatori..."
Annamaria Rivera
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