NON CONTATE SUL NOSTRO SILENZIO MA SOLO SULLA NOSTRA RABBIA!
Lo
scorso marzo la corte di appello di Firenze ha emesso una sentenza che,
assolvendo sei stupratori (Lorenzo Lepori, Riccardo Mechi, Leonardo Nazzereno
Victorion, Niccolò De Angelis, Francesco Michelotti, Lorenzo Riccò), ha invece
messo sotto accusa la vita
della donna che ha subito violenza. Questa
sentenza, che criminalizza la sessualità femminile, fa parte di una lunga serie
di sentenze giudiziarie che incolpano le donne in quanto "consenzienti" o
"provocatrici". Così vengono rispecchiati i valori della società
in cui
siamo costretti a vivere, dove tutto è mercificato e la donna è concepita
unicamente come "oggetto del desiderio", dove lo stupro non è che uno dei mezzi
con cui annientare la volontà delle donne e appropriarsi dei loro corpi, della
loro sessualità
e della loro libertà di movimento. L'uso strumentale che la
politica fa di questo tipo di violenza - unicamente a fini razzisti, repressivi,
e di controllo sociale - con i pacchetti sicurezza, la militarizzazione dei
territori e compagnia brutta, bandisce
l'aggregazione sul territorio e
produce un humus reazionario, individualista e fascista che nei confronti delle
donne e di tutta la comunità si esprime in termini di maschilismo e violenza.
Dopo una sentenza come questa e il modo in cui è stata motivata non
possiamo
che ribadire che non è questa la sicurezza che vogliamo e soprattutto che non
sono e non saranno le aule dei tribunali a renderci giustizia: questa la si puó
ottenere solo sancendo una verità collettiva, rispondendo con la solidarietà,
l'aggregazione
e l'informazione. Tutta la nostra solidarietà va alla
ragazza, che ci insegna il significato
dello slogan: Non contate sul nostro silenzio, ma solo sulla nostra
rabbia!
Per questo rilanciamo l'appuntamento di martedí alle
ore 21.00 la libertà è la nostra "fortezza" per la manifestazione che partirà
proprio dalla Fortezza da Basso.
Centro Popolare Autogestito
Firenze Sud
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