Tra tutti gli incontri, e le decine di ospiti, che
animano la tre giorni partenopea, desta particolare attenzione quello che vede
protagonista – come da programma, alle ore 17:30 del mercoledì – il sindaco
della città, l’onorevole Luigi De Magistris.
Sotto la regia della capogruppo al Parlamento
europeo, Eleonora Forenza, l’ex magistrato dà vita ad una serie di dichiarazioni
interessanti, sia per quel che riguarda i disastri combinati dai riformisti, sia
su quali siano i progetti per il futuro.
«Per costruire l’alternativa ci vuole
un’esperienza credibile. Il centrosinitra in Italia non è credibile perché ha
avuto le sue opportunità ma non solo ha fallito, cosa che si può scusare, ma ha
pure tradito i suoi ideali. Ed è per questo che ci ritroviamo con il Governo più
a destra di sempre».
A seguire, ecco la sua ricetta: «L’alternativa
deve essere rivoluzionaria. Il riformismo moderato non mi interessa perché quel
tipo di politica, appoggiata anche dal Pse, ha sorretto il liberismo che è la
causa dei fascismi che si stanno diffondendo in Europa, che ne sono appunto
l’effetto collaterale».
Questo è la parte del resoconto, a firma Adriana
Pollice, che si trova a pagina sette dell’edizione del manifesto di
giovedì ventisette settembre che interessa per questo articolo, anche se poi
vengono riportate le sottolineature della Forenza e le divisioni che attraversano
la “sinistra radicale” in vista delle prossime elezioni europee.
Il discorso del primo cittadino napoletano è
tutto molto bello, in linea di principio; l’unico neo è rappresentato
dall’utilizzo del termine “rivoluzione”, che nessuno si deve permettere di
accostare sostanzialmente alle elezioni parlamento della borghesia, tanto meno a un quadro istituzionale chiaramente
reazionaria e non riformabile quali sono oggi nell’Unione Europea i governi e gli stati imperialisti.
La Rivoluzione è una cosa seria, che non può
essere affidata a personaggi che non sono mai stati amici o sostenitori di qualunque Paese che
sia riuscito a rovesciare l’oppressione capitalista e a costruire la società
socialista tramite la dittatura dell’immensa maggioranza di sfruttati su un
piccolo pugno di parassiti.
Bosio (Al), 28 settembre 2018
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