Anche
a Brescia si vedono i risultati del ”piano scuole sicure” di
Salvini.
Stamattina
all’istituto C. Golgi, sono entrati 20 agenti tra polizia,
carabinieri, locale, convinti di contrastare il grande spaccio
cercando studenti con due canne in tasca. Ci chiediamo come mai, il
ministro Salvini, non abbia stanziato questi 2,5 milioni per
combattere il VERO, spaccio, quello dove le mafie hanno giri d’affari
esorbitanti. Ci chiediamo come mai, con questi soldi non si sistemino
le strutture delle nostre scuole, sempre più fatiscenti e inagibili.
Ci chiediamo come mai, in molte classi non ci siano ancora i
professori. Forse questi 2,5 milioni si potevano spendere in altro
modo? Sappiamo benissimo che la sicurezza e tanto meno la lotta allo
spaccio, non si faccia militarizzando le scuole, ma facendo cultura e
informazione; la sicurezza la facciamo noi studenti e studentesse che
la scuola la viviamo in prima persona, non di certo 4 sbirri che ci
perquisiscono e non fanno altro che farci perdere tempo. Con questo
ci teniamo a ribadire che non vogliamo giustificare lo spaccio, cosa
che per altro, da sempre e per sempre cerchiamo di contrastare con
informazione e cultura dal basso. Diciamo al ministro Salvini che la
sua politica intrisa di repressione e militarizzazione, nelle nostre
scuole non la vogliamo e ci troverà nelle strade, nelle piazze,
fuori dai nostri istituti a far sentire la nostra voce per una scuola
libera da queste logiche!
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