martedì 25 settembre 2018

pc 26 settembre - IL DECRETO SICUREZZA - UN DECRETO SOPRATTUTTO IDEOLOGICO, DI PROPAGANDA FASCISTA/RAZZISTA, E DI CONCRETO ATTACCO A DIRITTI FONDAMENTALI

E' chiaramente voluto l'aver messo insieme in un unico decreto (vedi di seguito i punti principali) gli interventi restrittivi, repressivi sia su immigrazione che su sicurezza. Per dire e alimentare la falsa e razzista idea che sono gli immigrati la vera causa della insicurezza.
E' quindi un decreto soprattutto ideologico, di propaganda fascista, razzista; perchè esso non si basa affatto sulla realtà. Tutti i dati dicono che non c'è una "emergenza immigrati", che l'Italia anche nel periodo di massimo boom degli sbarchi è stata sempre di molto sotto, come presenza di migranti, a tutti i paesi europei ma anche ad alcuni paesi arabi.
Come tutti i dati, i fatti dicono chiaro che non sono affatto i migranti che fanno la maggiorparte delle azioni criminali o che "in massa" violentano le donne, che spacciano droghe, che fanno i furti, ecc.
La realtà è che con questo decreto: vogliono rinchiudere, espellere, tagliare i viveri ai migranti, tagliando drasticamente il contributo quotidiano per migrante alle associazioni; e, invece, lasciare liberi, con licenza di delinquere, di stuprare, di uccidere i veri e grandi criminali italiani, di cui buona parte o ha i padrini nel governo, nel parlamento, nelle Istituzioni o siede proprio negli apparati politici amministrativi, militari di questo Stato.
Nello stesso tempo, è questo decreto che rende "clandestini" i migranti, negandogli il principale permesso di soggiorno, rendendo quasi impossibile ottenere il diritto d'asilo, tentando di cacciarli in violazione di ogni norma giudiziaria; fino a prevedere che i richiedenti asilo non si possano iscrivere
all’anagrafe e non possano quindi accedere alla residenza, non possono avere i documenti di identità - quindi sono "clandestini", non esistenti per i Comuni dove risiedono - Tutte le lotte che si sono fatte su questi documenti e hanno vinto, ora le vogliono cancellare.
La concessione della cittadinanza - come scrive qualcuno - viene data non per diritto in base a norme, requisiti, ma usata come arma di ricatto per stare buoni o arma di castigo per toglierla
La cancellazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari (restringendolo a pochissimi casi) a prescindere da elementi oggettivi e da ogni norma internazionale, e facendone di fatto una questione di mera persecuzione, è l'immagine più evidente di un governo che pone la disumanità a suo principio; di fatto considerando chi proviene da altri paesi razze diverse da discriminare, inferiori. E questo è il fascismo!
Questo decreto, inoltre, vuole togliere ai migranti anche il minimo vitale - che succederà nei centri, dove già in tanti i migranti denunciano la mancanza di cibo sufficiente, la mancanza di assistenza medica, ecc. quando il governo taglierà ulteriormente i fondi? E questo è fascismo!

Qualcuno sta chiamando questo decreto, giustamente, "decreto insicurezza". Aggiungiamo che lo è per i migranti ma lo è anche per la maggioranza delle masse popolari del nostro paese.

Perchè l'altro cuneo di questo decreto colpisce i "nostri".
Dai larghi settori di gente che, sempre più con la perdita del lavoro, il salario che non basta, non c'è la fa a vivere, ad avere una casa, e occupano case sfitte, edifici anche abbandonati; a chi lotta per le condizioni di vita, di lavoro, per un reddito (quello vero, non l'illusorio reddito di cittadinanza), per i diritti, contro il fascismo, il razzismo, ecc. A tutti questi il decreto riserva pene più severe, Daspo urbano, fino all'uso delle armi - il micidiale taser che può causare anche la morte di tutta una serie di persone lo potranno usare normalmente la polizia nelle manifestazioni e anche i vigili nei Comuni con oltre 100mila abitanti (tantissimi). Finora ci gasavano con i lacrimogeni (i più usati altamente tossici/cancerogeni), ora ci spareranno.
Altre misure del decreto, come considerare nuovamente reati penali i blocchi stradali e l'ampliamento delle intercettazioni telefoniche contro chi occupa, terreni, edifici, ecc. chi organizza queste lotte, hanno un evidente indirizzo verso le aree di movimento, i compagni, i rivoluzionari, per cercare di impedirne l'attività, le lotte.

Che questo decreto sia in tanti articoli fuori e contro la Costituzione lo stanno dicendo e dimostrando in  tanti: dalla revoca della cittadinanza, ad una giustizia diversa per i migranti, che quindi non sono persone uguali alle altre, al divieto di organizzarsi e lottare, ecc.; ma, bisogna che tutti traggano le conseguenze: se è un moderno fascismo che avanza, occorre una nuova Resistenza di massa.

Sta avvenendo quello che era scontato: prima si attaccano i migranti, poi chi occupa una casa per avere un tetto, poi i compagni... poi toccherà a te...

Questo decreto è intitolato "decreto Salvini", ma nessuno metta, per favore, in ombra il contributo attivo di Di Maio, di Ministri come Bonafede, rispetto a cui è sbagliato denunciarli solo perchè "appoggiano" per avere poi a loro volta appoggio ai loro provvedimenti. I capi del M5S e buona parte dei parlamentari hanno anch'essi le stesse concezioni, posizioni razziste, fasciste, espresse molto prima dell'alleanza con La Lega.

Infine, la foto di Salvini-Conte insieme con il cartello DecretoSalvini, Essa è l'immagine plastica di un presidente del Consiglio inesistente perchè apertamente servo.
Finora il sistema politico borghese non era mai arrivato a questo!


Cosa prevede il decreto Salvini su immigrazione e sicurezza

(da L'Internazionale)
Abolizione della protezione umanitaria. Il primo articolo contiene nuove disposizioni in materia della concessione dell’asilo e prevede di fatto l’abrogazione della protezione per motivi umanitari che era prevista dal Testo unico sull’immigrazione. Oggi la legge prevede che la questura conceda un permesso di soggiorno ai cittadini stranieri che presentano “seri motivi, in particolare di carattere umanitario o risultanti da obblighi costituzionali o internazionali dello stato italiano”, oppure alle persone che fuggono da emergenze come conflitti, disastri naturali o altri eventi di particolare gravità in paesi non appartenenti all’Unione europea.
La protezione umanitaria può essere riconosciuta anche a cittadini stranieri che non è possibile espellere perché potrebbero essere oggetto di persecuzione nel loro paese (articolo 19 della legge sull’immigrazione) o in caso siano vittime di sfruttamento lavorativo o di tratta. In questi casi il permesso ha caratteristiche differenti. La durata è variabile da sei mesi a due anni ed è rinnovabile. 
Con il decreto Salvini questo tipo di permesso di soggiorno non potrà più essere concesso dalle questure e dalle commissioni territoriali, né dai tribunali in seguito a un ricorso per un diniego. Sarà introdotto, invece, un permesso di soggiorno per alcuni “casi speciali”, cioè per alcune categorie di persone: vittime di violenza domestica o grave sfruttamento lavorativo, per chi ha bisogno di cure mediche perché si trova in uno stato di salute gravemente compromesso o per chi proviene da un paese che si trova in una situazione di “contingente ed eccezionale calamità”. È previsto infine un permesso di soggiorno per chi si sarà distinto per “atti di particolare valore civile”.
Estensione del trattenimento nei Cpr. Ora gli stranieri che sono trattenuti nei Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr), ex Cie, in attesa di essere rimpatriati possono essere trattenuti al massimo per 90 giorni. Con il decreto Salvini (articolo 2) il limite si sposta fino a un massimo di 180 giorni.
Trattenimento dei richiedenti asilo e degli irregolari ai valichi di frontiera.
Più fondi per i rimpatri. All’articolo 6 è previsto lo stanziamento di più fondi per i rimpatri: 500mila euro nel 2018, un milione e mezzo di euro nel 2019 e un altro milione e mezzo nel 2020.
Revoca o diniego della protezione internazionale e dello status di rifugiato. Il decreto estende la lista dei reati che comportano la revoca dello status di rifugiato o della protezione sussidiaria: saranno inclusi anche i reati come violenza sessuale, produzione, detenzione e traffico di sostanze stupefacenti, rapina ed estorsione, furto, furto in appartamento, minaccia o violenza a pubblico ufficiale. La domanda potrà inoltre essere sospesa quando il richiedente abbia in corso un procedimento penale per uno dei reati che in caso di condanna definitiva comporterebbe il diniego dell’asilo. Inoltre, se il rifugiato tornerà nel paese d’origine, anche temporaneamente, perderà la protezione internazionale e quella sussidiaria.
Restrizione del sistema di accoglienza. Il Sistema per l’accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati (Sprar), il sistema di accoglienza ordinario che è gestito dai comuni italiani, sarà limitato solo a chi è già titolare di protezione internazionale o ai minori stranieri non accompagnati.
Esclusione dal registro anagrafico dei richiedenti asilo. L’articolo 13 del decreto prevede che i richiedenti asilo non si possano iscrivere all’anagrafe e non possano quindi accedere alla residenza.
Riforma della cittadinanza. Il decreto prevede che sia modificata la legge italiana sulla cittadinanza del 1992. La domanda per l’acquisizione della cittadinanza potrà essere rigettata anche se è stata presentata da chi ha sposato un cittadino o una cittadina italiana. Finora le domande per matrimonio non potevano essere rigettate. Il contributo richiesto per la domanda aumenta da 200 a 250 euro, inoltre è prolungato fino a 48 mesi il termine per la concessione della cittadinanza sia per residenza sia per matrimonio. È inoltre introdotta la possibilità di revocare (o negare) la cittadinanza a chi viene condannato in via definitiva per reati legati al terrorismo. La revoca è possibile entro tre anni dalla condanna definitiva, per decreto del presidente della repubblica su proposta del ministro dell’interno.
Braccialetto elettronico. L’articolo 17 del decreto estende le ipotesi di reato che consentono al giudice di adottare il provvedimento di allontanamento dalla casa di famiglia e prevede inoltre l’uso del braccialetto elettronico anche per imputati dei reati di maltrattamento domestico e stalking.
Taser. L’articolo 21 stabilisce che le polizie municipali dei comuni con più di centomila abitanti possono sperimentare l’uso dei taser, cioè di armi a impulsi elettrici.
Estensione dei daspo. I daspo, cioè i divieti di accedere a manifestazioni sportive, saranno estesi anche a chi è indiziato per reati connessi al terrorismo. Il cosiddetto “daspo urbano”, introdotto dal decreto Minniti sulla sicurezza nel 2017, si potrà applicare anche nei presidi sanitari, in aree in cui si stanno svolgendo fiere, mercati e spettacoli pubblici. Infine il blocco stradale tornerà a essere un reato invece che una violazione amministrativa.
Criminalità organizzata e beni confiscati alla mafia. L’ultima parte del decreto contiene disposizioni sul contrasto alla criminalità organizzata e alla gestione dei beni confiscati alla mafia. È rafforzato lo scambio di informazioni tra le diverse amministrazioni interessate al fenomeno della criminalità organizzata. I subappalti sono sanzionati con la reclusione da uno a cinque anni, l’apertura dei cantieri dovrà essere comunicata al prefetto per i controlli antimafia, sarà rafforzato lo scambio di informazioni tra i diversi organi di polizia, la possibilità di nominare commissari antimafia nei comuni in cui sono emerse irregolarità, inasprimento delle sanzioni (reclusione fino a quattro anni e multa) nei confronti di chi organizza l’occupazione di immobili, possibilità di usare lo strumento di intercettazioni nelle inchieste su chi occupa degli immobili, riorganizzazione dell’agenzia che si occupa della gestione dei beni confiscati dalla mafia.  

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