Due sezioni del Tribunale del Riesame di Palermo hanno deciso ieri la scarcerazione dei pescatori tunisini fermati nelle scorse settimane a Lampedusa con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina... l'attacco si inseriva nell'ampio quadro di azioni contro chi salva vite nel Mediterraneo impedendo che i suoi fondali accolgano ancora più cadaveri di quanto drammaticamente già fanno.
I sei compagni erano custoditi nel carcere di Agrigento
dopo aver aiutato un barchino in difficoltà, trascinandolo fin nelle
vicinanze di un equipaggio della Guardia Costiera Italiana che ha poi
provveduto al salvataggio delle 14 persone imbarcate.
La richiesta di custodia cautelare in carcere è stata annullata, anche se ora i pescatori dovranno fronteggiare il procedimento penale con le sue infamanti accuse.
Pare giusto, in questo momento di gioia per la liberazione dei compagni dalla galera di Licata, sottolineare le loro parole: “A mare quando incontriamo persone naufragate, non pensiamo al loro colore, alla loro origine, alla loro religione, e ancor meno se la Lega o il movimento 5 Stelle sono favorevoli o meno, perché pensiamo solo a salvare vite umane, anche al prezzo delle nostre.”
La richiesta di custodia cautelare in carcere è stata annullata, anche se ora i pescatori dovranno fronteggiare il procedimento penale con le sue infamanti accuse.
Pare giusto, in questo momento di gioia per la liberazione dei compagni dalla galera di Licata, sottolineare le loro parole: “A mare quando incontriamo persone naufragate, non pensiamo al loro colore, alla loro origine, alla loro religione, e ancor meno se la Lega o il movimento 5 Stelle sono favorevoli o meno, perché pensiamo solo a salvare vite umane, anche al prezzo delle nostre.”
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