Bergamo, blitz nella sede della Lega Nord
La
notte scorsa, la sede della Lega Nord di Bergamo è stata sanzionata con
vernice rossa e con uno striscione -lasciato all'entrata- che recitava
"Santanchè e Salvini infami assassini". Un'azione che ha voluto
esprimere la propria ostilità verso il partito xenofobo e razzista dopo
le dichiarazioni di Salvini e compagnia cantante rispetto alla tragedia
degli ultimi giorni, quando 800 migranti hanno incontrato la morte nel
mar mediterraneo. Riportiamo qui sotto un comunicato del Centro sociale
Pacì Paciana che ben esprime la complicità non solo della Lega Nord, ma
dei vari partiti e del governo in quello che è stato un vero e proprio
sterminio, i cui responsabili, ancora una volta, hanno un nome e un
volto.
Sangue Nostrum
Nella
notte tra sabato e domenica un barcone proveniente dalle coste del
nord Africa si è rovesciato nel canale di Sicilia. Si stimano
siano tra le 700 e le 900 le persone annegate. Al macabro conteggio vanno aggiunte le circa 400 persone di un barcone disperso pochi giorni fa e di cui non si ha più traccia. Ma i numeri sono tragicamente maggiori: migliaia di uomini, donne e bambini, giacciono sul fondo di quel tratto di mare che ci separa dal nord Africa, e che negli anni si è trasformato in un cimitero a cielo aperto. Uomini, donne e bambini, il più delle volte in fuga verso un desiderio di pace, tranquillità, o semplicemente di vivere una vita diversa, di soddisfare i propri bisogni, i propri desideri: girare il mondo, che per un occidentale assume tratti di avventura romantica, per la maggior parte degli abitanti del pianeta si traduce in frontiere, controlli e morte.
siano tra le 700 e le 900 le persone annegate. Al macabro conteggio vanno aggiunte le circa 400 persone di un barcone disperso pochi giorni fa e di cui non si ha più traccia. Ma i numeri sono tragicamente maggiori: migliaia di uomini, donne e bambini, giacciono sul fondo di quel tratto di mare che ci separa dal nord Africa, e che negli anni si è trasformato in un cimitero a cielo aperto. Uomini, donne e bambini, il più delle volte in fuga verso un desiderio di pace, tranquillità, o semplicemente di vivere una vita diversa, di soddisfare i propri bisogni, i propri desideri: girare il mondo, che per un occidentale assume tratti di avventura romantica, per la maggior parte degli abitanti del pianeta si traduce in frontiere, controlli e morte.
Ci
si aspetterebbe che il ruolo da cerniera tra nord e il sud del mondo
che riveste il nostro paese abbia garantito quantomeno un'attenzione
particolare alla tematica migratoria; la triste realtà è che questo tema
è stato unicamente trattato ad uso e consumo di sciacalli e assassini
che, ancora con le mani sporche di sangue, non trovano la decenza di
tacere. Tra tutti, spicca per responsabilità e indegnità la Lega Nord.
Certo non i soli responsabili, ma i primi che negli anni hanno fondato
un'imprenditoria politica sulla contrapposizione ai migranti, generando
una narrazione tossica indubbiamente colpevole dei tanti morti nel
Mediterraneo. E ancora, nel più spregevole dei gesti, quello di
dimenticare, di perdere memoria anche di tragedie successe solo pochi
anni fa, tornando a parlare di blocchi navali, immemori del fatto che un
blocco già fu imposto nel 1997.
Quella
volta si parlava di Albania, e a soli due giorni dalla sua indizione,
lo speronamento della nave Kater i Rades da parte di un mezzo della
marina militare provocò la morte di 81 persone e 27 dispersi. In quei
giorni al governo c'era l'Ulivo con Prodi e la Lega faceva da
opposizione. Nei governi a seguire, saldamente ancorata alle poltrone di
Roma, la Lega fu promotrice delle più scellerate legislazioni in
materia di migrazione che la storia repubblicana ricordi, e che
portarono alla situazione attuale. Dalla Bossi-Fini, al favoreggiamento
del sistema mafioso di accoglienza dell'emergenza a seguito della
caduta del regime tunisino, al reato di clandestinità, alle tante
ordinanze sindacali dei comuni a giunta leghista, discriminatorie e
persecutive nei confronti dei migranti.
Poche
le voci di contrasto negli anni, con una destra che cavalca odio e
paura verso i migranti, e una “sinistra” tesa all'insegumento con il
terrore di perdere consenso: chi si ricorda la Turco-Napolitano (QUEL
Napolitano), progenitrice dei CPT/CIE?
Anche
dopo queste ennesime morti lo scenario è ripetitivamente terrificante
nella sua inadeguatezza e ottusità: il premier Renzi, a fianco di
generali in divisa, dovendosi districare tra l'intervento di terra in
Libia e il blocco navale, sceglie di appellarsi all'Europa, quella di
FRONTEX per intenderci, riducendo tutto ad un'operazione di polizia
internazionale contro il traffico di uomini.
In
sostanza quello che l'Unione Europea già sta facendo da anni e che non
ha portato a soluzioni concrete. Blocchi navali, interventi di terra,
accordi bilaterali tra stati, e via dicendo, sono misure fallimentari
che produrranno solo più morti e più soldi nelle mani degli scafisti.
L'unica
soluzione possibile è l'apertura immediata di un corridoio umanitario,
permessi di soggiorno slegati dal lavoro, percorsi di inserimento sui
territori reali e non a vantaggio delle strutture di accoglienza,
immediata apertura dei confini interni all'Europa anche per i non
comunitari.
Il diritto alla mobilità
non può essere fermato dai confini, siano essi tra gli stati o negli
immaginari di sciacalli e razzisti.
PER LA LIBERTÀ DI MOVIMENTO
NO ALLA FORTEZZA EUROPA
NO ALLA FORTEZZA EUROPA
c.s.a. Pacì Paciana
Nessun commento:
Posta un commento