Ieri 24 Aprile una nostra squadra di propaganda è tornata all'Italtel al polo industriale di Carini e conoscendo anche una nuova fabbrica la Omer,
Proprio in quest'ultima abbiamo concentrato il nostro intervento informando innanzitutto gli operai circa lo sciopero della scuola di ieri come primo passo dello sciopero generale che deve essere costruito anche dagli altri settori lavorativi ed in particolare dalla classe operaia.
Anche questa volta abbiamo ascoltato diversi pareri e punti di vista dagli operai, generalmente si sono trovati tutti d'accordo circa le nostre proposte di sciopero contro il governo anche se permane sempre una certa sfiducia e disillusione verso lo strumento dello sciopero.
Questa è una questione seria dato che si
ripropone ogni volta a causa della mala abitudine dello sciopero/sfilata
a cui i sindacati confederali (Fiom compresa) hanno abituato gli operai.
Ancora una volta abbiamo spiegato
pazientemente che lo sciopero di cui parliamo noi è cosa ben diversa da quello
dei confederali e abbiamo portato ancora una volta come esempio la linea di
condotta dello Slai Cobas per il Sindacato di Classe facendo esempi concreti di
vertenze dei nostri cobas. Abbiamo aggiunto che in questa fase l'obiettivo
dello sciopero è innanzitutto la caduta del governo Renzi, abbiamo quindi
denunciato brevemente il moderno fascismo in costruzione citando ad esempio il
fascismo padronale di Marchionne e il fenomeno Salvini. Spesso dopo questo tipo di
spiegazione capiamo di trovarci d'accordo su quale forma dovrebbe prendere lo
sciopero per essere un mezzo utile alla raggiungimento dei propri obiettivi.
La Omer è una fabbrica metalmeccanica che produce componenti di vagoni ferroviari e in generale materiali ferroviari. Un operaio nello spiegarci come i 140 operai sono suddivisi nei 3 turni (mattutino, pomeridiani e serale) ha sottolineato che la suddivisione della forza lavoro tra di essi è strettamente correlata alle fasi della produzione. Per questo motivo circa il 50% di essa entra al primo turno e poi progressivamente entrano nei restanti due turni, in quello notturno ci sono solo 20 operai.
Quest'azienda nonostante un primo momento di crisi nel 2008 continua ad avere commesse da parte delle ferrovie quindi non sono previsti licenziamenti o cassa integrazioni, ciò provoca una sorta di "fiducia" da parte degli operai verso il padrone, anche se come abbiamo iniziato a notare e ad affrontare, alcuni operai appartengono a ditte esterne e ciò implica tutele inferiori rispetto agli altri.
Questo clima di "pace sociale" a cui aspirano i padroni è ben sintetizzato simbolicamente dalla strada in cui sorge lo stabilimento intitolata ad un padrone.
Per quanto riguarda l'Italtel da segnalare una riflessione di un operaio circa il contratto di solidarietà di cui ci dicevano la scorsa settimana. Vi è un malcontento serpeggiante riguardante una clausola di esso che prevede la messa in ferie forzate non retribuite da parte dell'azienda.
Nessun commento:
Posta un commento