Breve report assemblea del
19-4-2015 al Vittoria
prima parte
Presenze: i firmatari
dell’appello; Centro socialeVittoria; Si Cobas; Iskra di NA; Clash City Workers, compagni genovesi di Lanterne Rosse Fronte Palestina; una delegazione di facchini della
logistica di Milano e Bologna, Comitato Giambellino/Lorenteggio, altri lavoratori e militanti antirazzisti e altri compagni facenti riferimento a diverse organizzazioni tra cui militanti di proletari comunisti.
Un compagno del Vittoria ha fatto l’introduzione
spiegando come si è arrivati all’appello.
Tutto inizia anni fa,
quando lavoratori e solidali con la lotta, hanno fatto una scelta di campo.
Non
bisogna, solo, parlare di diritti ma metterli in campo. Si è
iniziato con la vertenza, e lo studio di un nuovo settore in lotta; gli operai e lavoratori della logistica..come mettere in campo una solidarietà comune con sempre
più realtà lavorative coinvolti, fino alla definizione di una Piattaforma, che mette in
discussione e alle strette, gli accordi tra sindacati confederali e
controparti padronali.
Le lotte nella Logistica sono un esempio di unità di
classe e internazionalista, che va al di la delle
appartenenze. Questa lotta ha portato alla firma un CCNL.
Oggi siamo qui per
parlare di altro: come allargare la
visione delle lotte, per lottare contro la repressione, la realizzazione della cassa di solidarietà. la risposta al fascismo, strumento dei padroni come a Cremona, il 25
Aprile e cosa significhi la lotta di Liberazione. Giustizia sociale e
solidarietà dei popoli (vedi Palestina... il sionismo è capitalismo violento
contro le colonie) ...Con l' Expo, governo e padroni sviluppano attacco violento ai diritti, con sempre più,
precarietà diffusa fino al lavoro gratuito.
Quindi un altro compagno ha spiegato di come l'assemblea sia un passaggio verso il 1° Maggio, di costruzione di un
percorso e un metodo attraverso un confronto
tra realtà territoriali, che sono riuscite a mettere nel piatto la
questione del cambiamento radicale che porta al 1° Maggio.
L'Expo è speculazione, trasformazione dei territori, mazzette; debito che
resterà; apripista a leggi con cui i lavoratori si scontreranno; vogliono una frammentazione definitiva della classe; cercano di abolirci cercando
di non permettere di portare avanti le rivendicazioni dei lavoratori con la complicità delle OOSS
confederali che accettano la introduzione anche delle forme peggior idi lavoro volontari;
lavoro gratis, in cambio di contratti. Contratti a termine derogati con peggioramento generalizzato. Su questo, contro questo il corteo a Milano anche per mettere in
discussione il sistema.....
Aldo Milani (Si Cobas): -
(un intervento questo che è stato un vero manuale dell'economicismo teorico-ideologico-politico e dell'autorefenzialità sindacale che caratterizza questa OOSS - nota di pc)
E' partito dalla loro esperienza nella Logistica, come nesso che spiega la loro
presenza il 1° Maggio . Con 3 scioperi
generali si è mostrato che l’accordo padroni-cooperative-sindacati confederali era carta straccia, e. a
proseguito coll’esempio dell’ultima lotta alla SDA di Bologna
(sciopero dopo aver firmato accordo e ottenuto i risultati), per dire
che questo è stato fatto per il riconoscimento del sindacato da
parte della controparte. Quindi uno sciopero politico. Questo spiega
perché siamo tra i promotori dell’appello e spiegarlo ai nostri
iscritti: non è possibile ottenere e mantenere i risultati, se non
si alza il tiro. Lottare non solo sul piano economico, ma comprendere
lo sviluppo del mercato. Collegarsi coi lavoratori a livello
internazionale per legare le lotte che si sviluppano a livello internazionale.
Già nelle lotte nei settori, fare la lotta politica. Quindi ha
introdotto il tema
cominciamo ad investire in altri
settori, metalmeccanico-alberghiero-pulizie, perché si è sviluppata
una forza/lavoro internazionale. Classe operaia internazionale anche
se non già internazionalista (esempio di quanto successo
all’ATTI/Bo- settore metalmeccanici-, scontro tra lavoratori: i 100
organizzati italiani Cgil (definiti aristocrazia operaia, in difesa
del mantenimento dei propri interessi) contro gli operai che
scioperavano- immigrati- e chiedevano diritti x tutti (battaglia
riformista).
Essere punto di riferimento nella crisi x i lavoratori.
Uniformare una battaglia economica ad una battaglia politica
generale.
(Qui i toni sono diventati venati di demagogia operaista, ma in realtà anticomunista - nota di pc)
Noi riteniamo che non esistono partiti operai né in Italia
né nel mondo,cominciano a condensarsi forme più politiche. Di
fronte alla crisi: non solo scadenza x mostrare che il proletariatò
esiste ancora, ma esiste un legame crisi che i lavoratori si facciano
carico di cambiare, non aggregare un gruppo, dare il senso che c’è
un’opposizione al governo, allo stato. Non si può andare x eventi.
Cominciare a discutere organica presenza, non sommatoria di realtà,
x costruire reale opposizione sindacale e politica all’interno dei
magazzini. Poco internazionalismo nel dibattito sul significato del
1° M, miseria da come si presenta. Debolezza oggettiva: non siamo
riusciti ad intercettare i lavoratori x Expo. Coordinamenti come
forza politica x oltrepassare il limite aziendale. Lotte vincenti
perché si sono inserite, non si fermano ad una logica sindacale, in
una lotta più ampia.
Quindi è passato alle
dinamiche di piazza dello spezzone classista/anticapitalista che non
arriverà a Pagano, ma si “staccherà” x far risaltare
questo spezzone all’intero movimento all’interno di una
prospettiva politica più generale. Opposizione in questo Paese che
sia fatta in primiss dai lavoratori non come classe in se ma per se.
Rappresentare un punto di riferimento anche x tutti quelli che
vogliono lottare.
Iskrà (Napoli):
Ha parlato del Primo
Maggio e del significato stravolto che sindacati confederali e revisionisti hanno
fatto rispetto a questa scadenza. Ha proseguito con il lavoro da loro
fatto per contrastare questa deriva e organizzare un “contro” 1°
M sino a legare questo al territorio e lotte reali dei lavoratori,
sulla casa e contro la devastazione ambientale individuando un
quartiere simbolo, Bagnoli.coinvolgendo
l’intero territorio (si è citato lo Slocca Italia). Esempio il 7
novembre e l’accoglienza a Renzi, definita una giornata di
un’intero territorio contro. Questa premessa per dire la loro
adesione all’appello. In quella giornata va dato un segnale per
andare oltre. Una proposta politica. Non intendiamo quella giornata
campale, ma è importante esserci. La Crisi avanza e bisogna porsi il problema come
contrastare l’uso del governo e allo stesso tempo superare la
derive delle scadenze. Parlare di Organizzazione come via d’uscita.
La repressione: non riusciamo neanche a sottrarre i compagni.
Minoranza attiva, critica. Unendo le varie lotte capire come
accumulare forze e ritornare più forti nei territori. Noi ci
percepiamo come “opposizione”, dobbiamo superare questo limite. Appello x allargare.
Clash
City Workers:
Presentazione
del network. Abbiamo lavorato all’interno dell’appello per
far emergere la contraddizione capital/lavoro. Importante permettere
ai lavoratori in lotta di far sentire la propria voce, portandoli in
piazza. Metterli in relazione con altre vertenze.
Martino (Lanterne
Rosse-Genova):
su prospettive, compiti,
obiettivi, sia rispetto al 1°Maggio sia dopo, La sfida sia su 2 livelli: 1) essere in grado di poter
portare le ns parole d’ordine, avere la capacità di fronte alla
crisi di non accettare più alcun sacrificio, difesa del salario e
posti di lavoro, lavorare meno a parità di salario; 2) capacità di
delineare le ns parole d’ordine in quella giornata. Un passo nel
riuscire a produrre organizzazione e coscienza.
Qui si sono chiusi gli
interventi di chi aveva sottoscritto l’appello e si è aperta
l’assemblea.
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