Con
in testa lo striscione 'Disegno di legge la buona scuola bocciato! La
scuola la cambiamo noi'’, diecimila tra insegnanti e altri lavoratori
della scuola hanno attraversato questa mattina le vie del centro storico
della capitale, sfilando da piazza della Repubblica a piazza Santi
Apostoli. Insieme a loro anche alcune delegazioni dei vigili del fuoco e
degli ex Lsu hanno protestato contro il Governo Renzi rispondendo
all’appello di Usb, Unicobas, Anief e altri sindacati di base (Orsa e
Cub), mentre la Confederazione Cobas ha preferito rimandare la protesta
al prossimo 5 maggio, unendosi ai sindacati confederali. L’iniziativa è
proseguita poi nel pomeriggio sotto le finestre di Montecitorio, mentre
gli ex Lsu si sono spostati al Miur in Viale Trastevere per denunciare
gli effetti disastrosi delle esternalizzazioni dei servizi scolastici,
per manifestare a favore della reinternalizzazione di questi servizi e
per l’assunzione dei lavoratori precari. Tra gli striscioni esposti: 'No
al dirigente padrone senza eccezioni- esitazioni Renzi dimissioni'.
Alcuni manifestanti indossavano cartelli con la scritta: 'Vendesi
libertà di insegnamento'.
“Le letterine di Renzi agli insegnanti, in cui il premier ci ‘spiega’ il Ddl scuola, insultano la nostra intelligenza e confermano la necessità di scioperare oggi” “Il “Il Ddl sulla ‘buona scuola’ ha un impianto inaccettabile – sottolinea il rappresentante dell’USB - e per questo va semplicemente ritirato. Occorre piuttosto aprire un confronto per l’immediata stabilizzazione dei precari, con diritti certi, la restituzione della quota di salario sottratta con 7 anni di blocco contrattuale ed il ripristino di 200.000 mila posti di lavoro nelle nostre scuole, tanto per cominciare”. Aggiunge Bonfini: “E' questo il messaggio che l’USB consegna al Governo con lo sciopero di oggi, insieme ad Anief, Unicobas e molte altre sigle sindacali alternative. Il resto, a partire dalla tardiva mobilitazione di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda su posizioni molto arretrate, sono chiacchiere da bar che vanno avanti da anni e che i lavoratori della scuola stanno imparando a non considerare”.
“Le letterine di Renzi agli insegnanti, in cui il premier ci ‘spiega’ il Ddl scuola, insultano la nostra intelligenza e confermano la necessità di scioperare oggi” “Il “Il Ddl sulla ‘buona scuola’ ha un impianto inaccettabile – sottolinea il rappresentante dell’USB - e per questo va semplicemente ritirato. Occorre piuttosto aprire un confronto per l’immediata stabilizzazione dei precari, con diritti certi, la restituzione della quota di salario sottratta con 7 anni di blocco contrattuale ed il ripristino di 200.000 mila posti di lavoro nelle nostre scuole, tanto per cominciare”. Aggiunge Bonfini: “E' questo il messaggio che l’USB consegna al Governo con lo sciopero di oggi, insieme ad Anief, Unicobas e molte altre sigle sindacali alternative. Il resto, a partire dalla tardiva mobilitazione di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda su posizioni molto arretrate, sono chiacchiere da bar che vanno avanti da anni e che i lavoratori della scuola stanno imparando a non considerare”.
Nessun commento:
Posta un commento