da infoaut
L'ennesima
strage nel canale di Sicilia, l'ennesima tragedia che colpisce persone
alla ricerca di una speranza di vita migliore, in fuga dalla povertà,
dalle guerre
e dagli orrori. Dalle prime ricostruzioni questa volta le
proporzioni del disastro
sembrano essere spaventose, il più grande di
sempre: probabilmente
l'imbarcazione che si è rovesciata trasportava
circa 700, 49 i superstiti.
Non abbiamo le parole
per andare oltre queste scarne righe e il cordoglio
per tanti esseri
umani affogati in mare aperto, per tante vite umane
spezzate
tragicamente, sacrificate sull'altare della fortezza Europa,
della
xenofobia e della rapacità degli interessi economici che depredano
comunità e territori.
Non si ferma lo schifo
della classe politica italiana il cui unico pensiero
è la
strumentalizzazione di ogni tragedia per ottenere qualche minuto di
visibilità mediatica, qualche percentuale in più nei sondaggi, qualche
seggio e così intascarsi i loro luridi stipendi da politicanti. Le
parole di
Renzi, Boldrini e Mattarella, nella loro falsa gravità, sono
quelle di un
governo che deve gestire la situazione, cercando di mettere
sotto i riflettori
anche le responsabilità degli altri stati europei.
Dalle parole degli esponenti
della destra ritroviamo i disparati
tentativi di rinfocolare l'odio per i migranti
come brand su cui fare
campagna elettorale. Lo sfacciato e furbo Matteo Salvini
gioca anche
nell'abiguità di rimproverare al governo le responsabilità delle morti,
come se la Lega Nord non fosse un partito xenofobo, la cui base gioisce
sui
social network per questa strage. Fino ad arrivare alle
dichiarazioni di
quell'essere subumano di Daniela Santanchè che propone
l'affondamento
dei barconi alla partenza. Sono falsi e ipocriti alla
ricerca di consenso.
La verità è che per loro la vita dei proletari
(italiani o migranti) vale meno
di un'apparizione di dieci secondi in un
TG.
Anche
per noi la soluzione migliore
è quella di affondare i barconi in mezzo
al mare, ma carichi di questi politicanti di
merda e dei loro lacchè.
Per
il resto non possiamo che essere
sempre pronti al sostegno delle lotte
dei migranti nel nostro paese, come
quelle delle popolazione dei paesi
di
partenza contro i diversi aspetti della
violenza capitalistica.
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