Fisco
più leggero per le imprese. Uno sconto di 8 miliardi di euro
estratti da articolo corriere della sera
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… L’idea di fondo della Legge di
stabilità è alleggerire di otto miliardi di euro il carico
sull’intero settore produttivo del Paese. Ma soprattutto, di
deciderlo subito per legge anche se le nuove aliquote scatteranno
solo il primo gennaio 2017.
I
tecnici di Palazzo Chigi puntano
fin da ora a dare alle imprese la certezza della detassazione
prevista fra poco più di un anno: la speranza è che ciò stimoli
nuovi piani d’investimento da concretizzare poi nel 2017.
… L’obiettivo
è portare la pressione fiscale sulle imprese dall’attuale 31,4%
dei redditi al 24%. L’ultima volta che
l’Italia aveva ridotto la pressione fiscale sulle imprese (dal
37,2% al 31,4%) a Palazzo Chigi sedeva ancora Romano Prodi e il
ministro dell’Economia era Tommaso Padoa-Schioppa: correva l’anno
2007.
Adesso
l’operazione viene preparata
negli uffici della presidenza del Consiglio e ormai siamo agli ultimi
dettagli. Il taglio delle aliquote dovrebbe riguardare sia l’Ires,
l’imposta sul reddito delle società, che la componente «profitti»
dell’imposta regionale sulle attività produttive. In alternativa,
se l’Irap non sarà ritoccata dopo la prima limatura dell’anno
scorso, la sforbiciata all’Ires sarà più profonda in modo da
centrare comunque l’obiettivo.
… Si
tratterebbe di una nuova deviazione dalla
norma europea di un bilancio vicino al pareggio, rimediata sulla
carta da un’ennesima «clausola di salvaguardia»: si confermerà
che, se il deficit va fuori linea, nel 2017 le imposte sui consumi
saliranno per circa otto miliardi.
Ma a Palazzo Chigi oggi si dà più
importanza all’obiettivo di detassare le imprese, al punto che si
lavora anche a un’altra idea: togliere completamente e per la
durata di cinque anni sia l’Irap che l’Ires su tutti gli
investimenti da zero, «greenfield», i progetti di un sito
produttivo a partire da un «prato verde». La misura partirebbe dal
2016 con un costo stimato in 200 milioni sul primo anno, fino a
salire progressivamente a un miliardo di euro al quinto anno.
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