Riportiamo il comunicato che giustamente denuncia questo ennesimo grave fatto in cui la questura si fa garante dell'agibilità politica dei fascio-razzisti, considerando pericolosi e fuori dalla legge gli antifascisti che portano la solidarietà, ma proprio per questo deve essere lo stato moderno fascista e le sue istituzioni l'obbiettivo politico contro cui lottare e non da legittimare con gli incontri del comitato per l'ordine e la sicurezza…...
La
Rete Antifascista di Brescia esprime solidarietà ai tre compagni
colpiti dal “foglio di via” con il quale la Questura ha disposto
il divieto ad entrare nel territorio comunale di Collio per i
prossimi due anni.
La vicenda di San Colombano di Collio assume
ormai i contorni della commedia dell'assurdo: Lo scorso mese di
agosto, su disposizione del Prefetto, sono sati ospitati in una
struttura alberghiera di San Colombano 20 giovani richiedenti asilo
politico; subito si è innescato uno scontro istituzionale dato che
il Sindaco di Collio non solo ha espresso netta contrarietà ma ha
caldeggiato quella che è diventata una autentica rivolta del piccolo
borgo valtrumplino. Mamme “impaurite”, cittadini disinformati e
fascisti in cerca di pubblicità sono divenuti una miscela esplosiva.
Per settimane San Colombano si è trasformato in una sorta di enclave
fuori da ogni controllo democratico. Formazioni della estrema destra
xenofoba e nazista per giorni hanno potuto scorrazzare indisturbati,
fomentando la rivolta contro quei venti ragazzi che hanno l'unica
colpa d'essere fuggiti dalla guerra, dalla miseria e dalla
persecuzione. Dietro alla sigla “Brescia ai bresciani” si è
riunito un variegato arcipelago in camicia nera che va da Forza Nuova
sino ad ambienti del tifo organizzato: il denominatore comune è
l'odio razziale e pratiche di violenza politica spesso messe in atto
concretamente.
Vergognoso e preoccupante risulta essere
l'atteggiamento delle Forze dell'ordine che in un primo momento hanno
ignorato la pericolosità dei fatti, trincerandosi dietro il
qualunquista adagio “bisogna garantire agibilità politica a
tutti”, dimenticando però che quei "tutti" sono messi al
bando da norme che ne vietano l'esistenza stessa. Successivamente gli
stessi “servitori dello Stato” hanno presidiato la zona anche in
modo massiccio, senza però riuscire ad impedire che i fascisti
continuassero ad occupare San Colombano con minacce, insulti, lanci
di sassi ed addirittura di bombe carta contro l'albergo che ospita i
richiedenti asilo.
Sabato 5 settembre il Comitato contro il
razzismo ed il fascismo della Valle Trompia aveva indetto un presidio
di solidarietà con il quale si voleva affermare il principio
dell'accoglienza e della civiltà. All'ultimo momento la Questura ha
posto il divieto di manifestare liberamente in quel di Collio:
tuttavia centinaia di solidali sono saliti sino ai margini di San
Colombano, ove un nutrito dispiegamento di polizia ha posto una sorta
di "zona rossa".
La manifestazione, come ampiamente
documentato, è stata pacifica e serena, al punto che si era ottenuto
dalla Questura il permesso affinché una delegazione potesse
incontrare gli ospiti dell'albergo. Festa rovinata da una cinquantina
di fasciorazzisti inquadrati militarmente che si sono scontrati
con le Forze dell'ordine a pochi metri dagli antifascisti al grido
del loro capo “per fermarci dovete spararmi in testa”. Leggendo i
fogli di via notificati si scoprirà poi che la presenza dei violenti
in camicia nera era passata inosservata perché “...ivi presenti
fingendosi turisti ed avventori degli esercizi pubblici...”. Ci
sarebbe da ridere se non fosse scritto su un atto amministrativo
firmato dal Sig. Questore. E se non fosse che la ragione degli stessi
fogli di via scaturisce dal fatto che la presenza degli antifascisti
ha indotto lo scontro della polizia con “...sodalizi di estrema
destra...”. Cioè la condotta violenta, oltraggiosa e fuorilegge di
taluni per le nostre autorità di pubblica sicurezza è causata dal
tentativo di altri di esprimere concetti di solidarietà. Tant'è che
gli stessi pericolosi facinorosi hanno continuato indisturbati la
loro opera in quel di San Colombano, anche nei giorni successivi,
compreso sabato 19 settembre durante la grande festa messa in scena
nella piazza della frazione. Non si tratta semplicemente di residenti
legittimati a stare nel proprio paese ma diverso materiale
fotografico pubblicato dimostra che, anche in quell'occasione,
diversi fascisti hanno “ingannato” i solerti poliziotti
fingendosi turisti. “Turisti” che hanno concluso la giornata con
un bel lancio di pietre contro i manifestanti, e tutto ciò
nonostante il massiccio dispiegamento di uomini e mezzi.
Ma non è
finita: ancora in questi giorni la presenza fascista continua a
intimidire, addirittura scagliando due bombe carta contro l'albergo.
Per condire il tutto è doveroso ricordare anche gli striscioni
apparsi con ingiurie dirette contro l'Anpi, la lettera anonima
recapitata alla sede provinciale della stessa Associazione e le
pesanti minacce circostanziate nei confronti di militanti di
formazioni antifasciste.
E la polizia in tutto questo scenario
cosa fa?
Pensa bene di notificare tre “fogli di via” nei
confronti di altrettanti militanti di sinistra scrivendo autentiche
nefandezze e rasentando la diffamazione.
Non da meno è stato il
comportamento della stampa locale che anziché svolgere un lavoro di
inchiesta ha preferito la linea della superficialità parlando di
opposti estremismi, di fazioni che giocano a farsi la guerra, di
formazioni di destra da un lato ed “antagonosti” dall'altro.
Omettendo di raccontare che in alta Valle Trompia ci sono venti
ragazzi bisognosi di assistenza, solidarietà ed integrazione.
Basta
con queste semplificazioni da "giornalai"! Quelli che la
stampa etichetta come antagonisti in realtà sono militanti di
partiti politici, dell'Anpi, dei Sindacati, delle associazioni di
volontariato e anche di Centri Sociali e Comitati
antifascisti.
SOLIDARIETA' ALLE VITTIME DELLA REPRESSIONE NESSUNO SPAZIO AI FASCISTI Rete Antifascista Brescia
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