Milano, svastiche e croci
celtiche di Forza Nuova: oltraggio al murale della Resistenza
“E’ la quarta volta in meno di un anno che gruppi della destra eversiva
deturpano con svastiche e croci celtiche il murale che rappresenta la
Resistenza nel quartiere Niguarda di Milano”. Il triste conto è dell’Anpi che
denuncia l’ennesima “gravissima provocazione avvenuta a distanza di una sola
settimana dalla devastazione dell'Istituto pedagogico della Resistenza”. Le
ultime scritte sono comparse la notte del 29 settembre e questa volta –
sottolineano dall’associazione – “l'ignobile gesto che offende Milano, capitale
della Resistenza, porta la firma dei neofascisti di Forza Nuova”. L'Anpi di
Niguarda dà appuntamento per giovedì mattina, 1 ottobre, a chi voglia contribuire
a ripristinare il murale. “Mentre esprimiamo la nostra preoccupazione per il
ripetersi di rigurgiti neofascisti a Milano e nella nostra regione – dicono- ci
appelliamo alle autorità pubbliche perché sia fatto tutto il possibile per
individuare gli autori di queste gravissime provocazioni” - ?IL
RAID NEL CENTRO STUDI? 30 settembre 2015
Giovedì 1
ottobre 2015, quarto restauro in un anno dell’artistico murale antifascista di
Niguarda, quartiere della Zona 9 di Milano, Lombardia. L’opera è stata
realizzata in via Ettore Majorana a
fianco dell’Ospedale.
fianco dell’Ospedale.
Comunicato
ANPI Niguarda del 30 settembre 2015
“Giornate intense per le bravate dei neofascisti milanesi. I
danneggiamenti alle stanze e ai libri dell’Istituto Pedagogico per la
Resistenza, il piano per eliminare un esponente di primo piano dell’antifascimo
milanese rivelato da quest’ultimo grazie alle indicazioni fornite da una
“persona informata dei fatti” e infine il 4° danneggiamento in meno di un anno
del murale di Niguarda sono le azioni dell’ultima settimana sul fronte dei
nostalgici del terzo regime di Adolf Hitler e del suo sgherro Benito Mussolini,
perchè di una cosa siamo certi: a noi ci vogliono “aiutare” a casa nostra. Questa
volta si sono firmati a differenza dei primi tre episodi: a giudicare dalla
firma sono quelli di Forza Nuova, una delle sigle della galassia dell’estrema
destra, tristemente famosa in Italia. Anche a qualcuno di loro loro è sembrata
cosa buona e giusta infangare il murale che ricorda i niguardesi, la loro
storia e il loro contributo alla Guerra di Liberazione e i Caduti nella stessa
tra i quali Gina Galeotti Bianchi, nome di battaglia “Lia”, uccisa insieme al
bimbo che portava in grembo a pochi passi dal murale in via Graziano
Imperatore. Angelo Longhi (Presidente A.N.P.I. Niguarda)”. A differenza della legislazione in
vigore nella Repubblica Federale Tedesca, dove il semplice saluto nazista a
braccio teso viene punito con l’arresto immediato, in Italia nonostante esista
da decenni una legge che vieta l’apologia di fascismo, mandrie di dementi in
camicia nera continuano a recarsi in pellegrinaggio a Predappio, ad Affile è
stato eretto addirittura un monumento al famigerato criminale di guerra
fascista Rodolfo Graziani (tra le proteste internazionali, in particolare delle
comunità etiopiche) e continuano a svolgersi convegni, manifestazioni e cortei
dove compaiono svastiche naziste, fasci littori, saluti romani e croci
celtiche, inclusi i recenti festeggiamenti per il compleanno di Hitler. Questo
“ringraziando” indistintamente tutti i governi che si sono succeduti negli
ultimi 70 anni, nessuno escluso, che non sono mai intervenuti direttamente in
merito con la stessa volontà politica, energia e violenza con cui hanno invece
represso le manifestazioni operaie, studentesche e popolari di protesta. Si
aggiunge anche l’assordante silenzio dei “nostri” Presidente della Repubblica e
“fotogenico” Premier, che invece di essere i garanti degli ideali della
Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza antifascista continuano
letteralmente a dormire ed a girare la testa dall’altra parte, come per la
scandalosa e vergognosa astensione del novembre 2014 del governo italiano sulla
mozione di condanna del nazismo e di ogni sua forma di glorificazione, che era
stata presentata alle Nazioni Unite.
Video realizzato per la sezione dell’ANPI,
Associazione Italiana Partigiani Italiani, “Nicolai Bujanov” (partigiano
sovietico caduto in combattimento nel luglio del 1944 nella zona di Cavriglia
in provincia di Arezzo).
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