È bene ricordare, prima di passare avanti, che la Cgil è il sindacato
confederale, tra l’altro, che firma tutti i contratti di lavoro, con i quali di
fatto non aumenta di un centesimo il salario e si perdono diritti e che spesso
si trascinano per anni (come quello del pubblico impiego); che ha sottoscritto
con i padroni l’accordo moderno fascista sulla “rappresentanza” che straccia i
diritti sindacali, anticipando di fatto la riforma costituzionale di Renzi; che
aveva minacciato lo sciopero perché il governo voleva
tagliare i fondi ai patronati dei sindacati, cioè all’immensa burocrazia sindacale, “minaccia” che adesso, anche secondo l’Espresso di questa settimana, sarà ritirata perché il governo nella prossima manovra finanziaria prevede l’utilizzo dei patronati e dei caf nella gestione delle “consulenze” per i pensionati… “così” dice l’Espresso, “Susanna Camusso torna amica del Pd renziano, o almeno non belligerante.”
tagliare i fondi ai patronati dei sindacati, cioè all’immensa burocrazia sindacale, “minaccia” che adesso, anche secondo l’Espresso di questa settimana, sarà ritirata perché il governo nella prossima manovra finanziaria prevede l’utilizzo dei patronati e dei caf nella gestione delle “consulenze” per i pensionati… “così” dice l’Espresso, “Susanna Camusso torna amica del Pd renziano, o almeno non belligerante.”
Il giornale sintetizza la “ricetta” proposta dalla Camusso che consiste
nell’introduzione di una “patrimoniale per finanziare il taglio delle tasse sui
salari nazionali”; per dirla in maniera semplice la Camusso suggerisce al
governo che per trovare soldi deve mettere una tassa sui grandi
patrimoni e tagliare le tasse ai lavoratori per far ripartire l’economia. E chi
ce li ha questi grandi patrimoni se non i grandi padroni della finanza, i
padroni delle fabbriche, delle banche, delle televisioni ecc. ecc. e in parte i
politicanti che si sono arricchiti nei decenni in cui hanno detenuto il potere?
Stiamo parlando di quelle stesse persone con le quali la Camusso fa incontri e
firma contratti ecc., quelle stesse persone i cui interessi devono essere
garantiti da questo governo, e queste stesse persone dovrebbero accettare il
suggerimento di pagare tasse più alte! Ma che bella proposta!
Per commentare esaurientemente questo e tutte le risposte della Camusso
dovremmo scrivere un intero volumetto, e quindi ci limiteremo ad alcuni
aspetti. In sostanza le domande del giornalista si concentrano sulla crisi
del Paese Italia, visto che, come dice l’Istat il paese è fermo; e sulle “necessarie”
politiche che il governo, d’accordo con i padroni (che il giornalista
chiama Confindustria) prepara per far ripartire l’economia. Queste politiche
prevedono la detassazione degli straordinari degli operai facendo pagare meno
tasse soprattutto a quei padroni che applicano la contrattazione aziendale o
di secondo livello per far “ripartire l’economia”. Il giornalista
ricorda infine alla Camusso che non si possono chiedere soldi in un momento di
crisi.
La Camusso comincia col dire che in questo paese bisogna dire la verità e
cioè che il vero dramma è la disoccupazione giovanile. E che questa aumenta le
differenze e le disuguaglianze. A quanto pare non le interessa la
disoccupazione di tutti gli altri milioni di ex lavoratrici e lavoratori, anche
questi censiti dall’Istat!
Per la Camusso questo stato di cose dimostra che manca una “idea di
Paese” (una “idea” che per la Camusso coincide con quella dei bravi padroni!),
e dice che per rimediare si dovrebbe fare come fu per l’euro! (E cioè un Paese,
un governo, capace, con una manovra monetaria, di abbassare di botto il livello
salariale e di vita di tutti i lavoratori e delle masse popolari, proprio un
bell’esempio!) e dice anche che il governo non deve continuare, invece, con i
bonus, criticando gli 80 euro di Renzi perché con questi soldi “la gente ha
prima pagato i debiti poi si è rimessa a risparmiare”.
La
“gente” si è messa a risparmiare? Con 80 euro al mese? ma in che mondo vive la
Camusso??? Da queste sparate si può anche capire che l’egregia signora non
conosce, o fa finta di non conoscere, assolutamente nulla del mondo del lavoro;
sarà per lo stipendio che si ritrova?!
La colpa di tutto però
sarebbe della politica (la politica di chi? Per che cosa? La Camusso usa apposta
un linguaggio fumoso) che "Ha
delegato al sistema finanziario e imprenditoriale di decidere le nostre
prospettive”, e parlando di questa politica, aggiunge una verità che sta davanti
agli occhi di tutti, dice, infatti: “L'idea di fondo è: noi vi togliamo i
vincoli, spetta poi a voi imprese decidere cosa e come fare.” Esatto! Ma
quando dice “noi” la Camusso intende il
governo e la Cgil! Abbiamo visto tutti oramai che l’indirizzo dell’attuale
governo è proprio questo: togliere qualsiasi vincolo che impedisca ai padroni
di sfruttare meglio e fino in fondo la classe operaia, attraverso, per esempio,
Jobs act e riforma costituzionale! E
davanti a questa “verità” cosa fa la Camusso? Critica. Che cosa? Per esempio
che “abbiamo (abbiamo chi? ancora il governo e la Cgil!) destinato agli sgravi
contributivi per le assunzioni 17
miliardi”!!! Quindi la Camusso sa bene, e non potrebbe non saperlo, quanto il governo regala ai padroni, mentre nello stesso momento nega i soldi
per i servizi e i contratti! Diciamo che sono soldi regalati perché il
risultato di questi 17 miliardi sono, se è come dice la Camusso, 585mila
assunzioni (non nuove assunzioni ma trasformazioni di contratti precari a tempo
indeterminato!), quindi niente vere assunzioni.
Ed è senza nessuna
speranza sul futuro, una dirigente sindacale nazionale che dice di avere 5
milioni di iscritti!, quando dice: “Non penso che si possa tornare, con un
colpo di bacchetta magica, ai livelli occupazionali del 2007”, confermando che
la disoccupazione durerà ancora chissà quanto, nonostante le sue “rcicette”, e
copre le proprie magagne continuando a “criticare”: “Questo governo ha promesso
l'abolizione del precariato mentre oggi con i voucher rischiamo di avere una
forma ancora peggiore di sfruttamento". Appunto! Voucher, salario,
diritti, morti sul lavoro… e si potrebbe continuare, ma la Camusso è
interessata ad altro, ci tiene a confermare che loro si sono battuti “e continueremo a farlo, per la detassazione
dei premi. Ma serve una misura per l'insieme dei lavoratori dipendenti, non
solo per quel 20% interessato dalla contrattazione aziendale ".
A parte il fatto che
chiama “premi” gli straordinari ecc. degli operai, alla Camusso, insomma, non
interessa proprio che, visto gli stipendi che si ritrovano, gli operai sono
costretti a fare straordinari su straordinari, e lasciamo stare in quali
condizioni, per arrotondare; no! le interessa solo che sui soldi di questi
straordinari l’operaio paghi meno tasse. Per fare cosa? Per avere più soldi da
spendere! E questa spesa dovrebbe far “ripartire
l’economia” (un tormentone più insistente delle canzonette estive). È
chiaro che si tratta di fumo negli occhi, ma dato che la Camusso è brava a fare
i conti dovrebbe dire a quanto ammonterebbero questi soldi in più in tasca agli
operai, tali da far addirittura ripartire l’economia!!! E dovrebbe dire anche a
quanto ammontano i soldi in più che il governo versa ai padroni che applicano
questa virtuosa contrattazione aziendale! Oltre, naturalmente, ai 17 miliardi
di cui sopra e ai tantissimi altri che vanno sotto le voci più diverse!
La ricetta della Camusso
alla fine si fa più “precisa”: “L'obiettivo
deve essere quello di rilanciare la domanda, di far ripartire gli investimenti,
di una crescita generale dei salari". E ripete esattamente quello che
dice Renzi e che dicono i padroni e i loro “economisti”! “Rilanciare la domanda”! Cioè lavoratori e masse popolari
dovrebbero avere più soldi da spendere per poter comprare beni e servizi, così
che le fabbriche possano continuare a produrre. Ma se nei contratti di lavoro
non sono previsti aumenti e non si aumentano nemmeno le pensioni e i giovani
non trovano lavoro e quindi nemmeno un salario, e non si vogliono toccare i
profitti dei padroni, come si fa ad avere soldi e spendere? Sembra una cosa
facile da capire ma lo si vada a spiegare alla Camusso! Che continua a ripetere
cretinate come la seguente: “quella che viviamo non è forse una crisi da
domanda?” mentre perfino i partecipanti al G20 in Cina, capi di stato e
ministri dell’economia, oggi sono stati costretti a diventare un po’ “marxisti”,
dichiarando di trovarsi davanti a problemi colossali dell’economia mondiale dovuti
ad una crisi da sovrapproduzione!
Che è il cuore vero del sistema capitalistico. E la Camusso, che di questo
sistema capitalistico è garante, ci gira attorno, e parla invece “leva fiscale”,
di tasse da mettere e levare e di come organizzare meglio gli ammortizzatori sociali!
Il risultato finale di
queste “ricette” della Cgil è che non solo non si avranno contratti decenti, ma
che ci sarà un ulteriore arretramento di ciò che è rimasto dei diritti
conquistati con la lotta, insomma si avrà una
forte pressione paralizzatrice sull’azione di una parte della classe operaia
e quindi un sostegno attivo a padroni e
governo con una “pace sociale” che ammortizza la lotta di classe, vero
obbiettivo e missione del riformismo borghese di cui la classe operaia prima si
libera e meglio è.
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