Riportiamo sotto la lettera di una docente precaria del Sud che sintetizza bene, purtroppo, la condizione in cui si stanno trovando diversi precari in questi giorni in merito alla questione delle assunzioni in ruolo, tanto proclamate dal governo scellerato Renzi/Giannini, che con un meccanismo perverso, a dir poco, sta dividendo i docenti in fasi di assunzioni con le vecchie regole e in fasi di assunzioni con nuove regole penalizzanti discriminando i docenti nel loro diritto di passare di ruolo dopo tanti anni di precariato.
Da questa penalizzazione e discriminazione poi ad essere colpite sono soprattutto le donne, la maggioranza della popolazione lavorativa della scuola, che in tante hanno oggettive difficoltà a lasciare la propria residenza, città, regione... (solo dalla Sicilia i docenti che possono essere assegnati fuori sede sono 15.000) per trasferirsi in altre città a chilometri di distanza, perchè essendo anche mogli, madri... non possono lasciare o portarsi con sè i figli, per via anche di difficoltà economiche, visti i costi che comporta un trasferimento dall'oggi al domani in un'altra residenza... E non si tratta di "piagnistei" come dice l'arrogante Renzi ma di difficoltà vere, concrete, immediate, cui questo Stato non fa fronte e maggiormente quando questo riguarda la maggioranza delle donne che sempre più devono accollare su di sè il lavoro di cura.
Lettera di una mamma - Insegnante che non puo' perdere la sua famiglia per il piano assunzioni scuola.
*****
Intervistando in alcune
scuole lavoratrici docenti di ruolo è
emersa la preoccupazione e la rabbia nei riguardi di una riforma che di fatto porrà tutti i lavoratori della
scuola in una condizione di precarieta', nonostante il ruolo, per via del nuovi
organici previsti secondo gli ambiti territoriali.
Secondo la riforma del
governo infatti, che abolisce di fatto
la cosiddetta sede di titolarità, gli
eventuali docenti soprannumerari per
esempio non potranno più' fare la
domanda di trasferimento in un'’altra scuola ma concorreranno negli elenchi territoriali sottoposti in pratica ai diktat
di selezione dei presidi neo-padroni.
"E se nessun
preside ci "sceglie" che fine faremo dopo tanti anni di ruolo?”. "Questa riforma è un abominio! Dovremo augurarci di non essere mai in
soprannumero, cosa alquanto improbabile, o saremo costrette a subire condizioni
di lavoro magari difficili, visto che non avremo piu' la possibilita' di
potere chiedere un’'altra sede secondo le graduatorie di istituto interne che
fino ad oggi sono state vigenti ma che saranno abolite..."
Ma in diverse alla fine
concordavano dicendo: "siamo scese tutte a scioperare contro la riforma ma
il governo se n’è' fregato... ci auguriamo che da settembre la
mobilitazione continui… non si puo' restare a subire…"
_____________________________________________________________________________________
Da Blasting
News > News lavoro
Riforma
scuola, la mobilità: chi avrà la titolarità di sede tra le assunzioni 2015/16? Ma
dal prossimo a.s. i docenti non potranno più chiedere il trasferimento
Cambia la mobilità con la riforma
della scuola varata dal Governo Renzi. Dalla lettura del maxiemendamento
approvato dal Senato lo scorso 25 giugno, emerge che la titolarità di cattedra
sarà garantita per il prossimo anno scolastico ai vecchi insegnanti, ovvero a
quelli che sono già di ruolo, ed ai circa 50 mila docenti (su 102.734 precari)
che beneficeranno del piano straordinario delle assunzioni previsto con la
Buona scuola entrando a far parte dell'organico di diritto.
Dunque, i candidati che verranno
assunti nel prossimo settembre con le vecchie regole e saranno titolari di
cattedra sulle classi di concorso delle loro materie di insegnamento, avranno
diritto a mantenere la sede di titolarità.
Ma da questa sede non potranno
più spostarsi a partire dall'anno scolastico 2016/17, anche in coincidenza di
due importanti effetti della riforma: in primo luogo, la cattedra assegnata
provvisoriamente a settembre 2015, diventerà, presumibilmente, definitiva. Per
i docenti che faranno parte dell'organico di diritto dall'anno scolastico
2015/2016, infatti, il diritto a mantenere la sede di titolarità sarà effettivo
nel momento in cui avranno ottenuto la sede definitiva: le amministrazioni
scolastiche avranno tempo fino al 1° settembre 2017 per l'assegnazione.
In secondo luogo, sarà proprio dall'anno scolastico 2016-17 che la
riforma della scuola terminerà la sua fase transitoria per essere applicata
integralmente. E, dunque, si seguirà la regola prevista dal disegno di legge
numero 1934, secondo la quale i prof, non potendo più chiedere il trasferimento
dalla sede dove sono titolari di cattedra ad un'altra sede, non potranno, di
conseguenza, nemmeno ambire al trasferimento con le assegnazioni provvisorie e
le utilizzazioni che, in ogni caso, dovrebbero essere applicate per l'ultima
volta con le vecchie regole nel prossimo anno scolastico.
Dopodiché la richiesta di trasferimento comporterà la perdita della
titolarità e la reimmissione dei richiedenti negli elenchi territoriali.
Titolarità di sede per docenti
del potenziamento e docenti in esubero: cosa dice il Ddl scuola
Il discorso è diverso per i docenti che verranno assunti e che faranno
parte dell'organico dell'autonomia e per i prof che andranno in esubero o in
soprannumero nell'anno scolastico 2016-17: non avendo una sede di titolarità,
andranno a concorrere negli elenchi territoriali.
Nessun commento:
Posta un commento