Continuano,
incessanti, i bombardamenti dell’aviazione turca contro le postazioni
del Pkk sulle montagne del nord dell’Iraq e del sud –est della Turchia, e
il numero delle vittime aumenta di ora in ora. Non si hanno finora
notizie precise sul bilancio ma da numerose delle zone bombardate
giungono allarmanti dati sul numero delle vittime. L’agenzia di stampa
ufficiale turca, Anadolu, evidentemente imbeccata dal regime, parla di
circa 260 membri del Partito dei Lavoratori del Kurdistan uccisi e di
centinaia di feriti in una settimana di attacchi aerei sulle postazioni
della guerriglia. Il bollettino fornito dalla Anadolu afferma che anche
Nurettin Demirtas, fratello del leader del Partito Democratico dei
Popoli Sehattin, sarebbe rimasto ferito durante i raid, centinaia, che
avrebbero colpito e distrutto 65 tra depositi di armi e rifugi della
resistenza curda.
Cifre che, come scrivevamo già ieri, sono probabilmente gonfiate per dare la sensazione all’opinione pubblica islamista e reazionaria turca che la nuova strategia bellicista intrapresa pochi giorni fa dall’asse Davutoglu-Erdogan stia dando i suoi frutti e che le perdite inflitte ai ‘terroristi’ – per ora solo quelli curdi, perché di attacchi contro lo Stato Islamico non si è sentito più parlare – siano molto ingenti. Il Pkk finora ha dato notizia solo di cinque morti tra i combattenti ma ha ammesso che da giorni ha perso il contatto con alcune delle aree bombardate.
Naturalmente i bollettini ufficiali turchi non fanno alcuna menzione delle numerose vittime civili causate dalle bombe sganciate dagli F-16 e dagli F-4 di Ankara sui villaggi. Notizie di vittime civili e di distruzioni arrivano da numerose zone, ma il bilancio più alto sembra arrivare finora dal villaggio di Zergelê, sui monti di Qandil, nel kurdistan iracheno, dove i caccia turchi avrebbero ucciso almeno 9 civili, compresi donne e bambini. I bombardamenti, raccontano i testimoni, sono iniziati durante la notte, intorno alle 4: quattro missili hanno preso di mira le case nel villaggio distruggendone molte e facendo strage degli abitanti. Oltre ai morti ci sarebbero anche 15 feriti, di cui alcuni in gravissime condizioni, molti dei quali non sono stati condotti in ospedale a causa della continuazione dei raid che rendono insicuri gli spostamenti. "Stavamo dormendo quando i caccia turchi hanno colpito il nostro villaggio", ha raccontato uno dei civili feriti.
Barzani l'uomo dell'imperialismo e del regime turco contro il movimento di liberazione kurdo
Di fronte alla violazione della propria sovranità e alla strage di oggi documentata dalle immagini scattate da un reporter dell'agenzia Rojnews - che ne annuncia sicuramente altre nei prossimi giorni - la leadership della regione autonoma dell'Iraq del Nord ha incredibilmente chiesto ai guerriglieri del Partito Curdo dei Lavoratori di lasciare le proprie postazioni nella regione "per non esporre ulteriormente i civili ai raid aerei turchi", di cui però non ha per ora chiesto la cessazione ad Ankara.
"Il Pkk deve tenere il campo di battaglia lontano dalla regione del Kurdistan perché i civili non diventino vittime di questa guerra", ha affermato il presidente della regione autonoma, Massud Barzani in un comunicato diffuso dal suo ufficio.
In un suo comunicato-appello urgente, invece, il Congresso Nazionale Curdo (Knk) - che riunisce partiti e movimenti di liberazione curdi di diversi paesi - parla apertamente di terrorismo di stato turco e di aperta collaborazione di Ankara con lo Stato Islamico che pure afferma di voler combattere.
A vedere le strazianti immagini provenienti da Qandil la sensazione che i jihadisti abbiano finalmente a disposizione una loro aviazione - gli F-16 di Ankara - è davvero forte...
Cifre che, come scrivevamo già ieri, sono probabilmente gonfiate per dare la sensazione all’opinione pubblica islamista e reazionaria turca che la nuova strategia bellicista intrapresa pochi giorni fa dall’asse Davutoglu-Erdogan stia dando i suoi frutti e che le perdite inflitte ai ‘terroristi’ – per ora solo quelli curdi, perché di attacchi contro lo Stato Islamico non si è sentito più parlare – siano molto ingenti. Il Pkk finora ha dato notizia solo di cinque morti tra i combattenti ma ha ammesso che da giorni ha perso il contatto con alcune delle aree bombardate.
Naturalmente i bollettini ufficiali turchi non fanno alcuna menzione delle numerose vittime civili causate dalle bombe sganciate dagli F-16 e dagli F-4 di Ankara sui villaggi. Notizie di vittime civili e di distruzioni arrivano da numerose zone, ma il bilancio più alto sembra arrivare finora dal villaggio di Zergelê, sui monti di Qandil, nel kurdistan iracheno, dove i caccia turchi avrebbero ucciso almeno 9 civili, compresi donne e bambini. I bombardamenti, raccontano i testimoni, sono iniziati durante la notte, intorno alle 4: quattro missili hanno preso di mira le case nel villaggio distruggendone molte e facendo strage degli abitanti. Oltre ai morti ci sarebbero anche 15 feriti, di cui alcuni in gravissime condizioni, molti dei quali non sono stati condotti in ospedale a causa della continuazione dei raid che rendono insicuri gli spostamenti. "Stavamo dormendo quando i caccia turchi hanno colpito il nostro villaggio", ha raccontato uno dei civili feriti.
Barzani l'uomo dell'imperialismo e del regime turco contro il movimento di liberazione kurdo
Di fronte alla violazione della propria sovranità e alla strage di oggi documentata dalle immagini scattate da un reporter dell'agenzia Rojnews - che ne annuncia sicuramente altre nei prossimi giorni - la leadership della regione autonoma dell'Iraq del Nord ha incredibilmente chiesto ai guerriglieri del Partito Curdo dei Lavoratori di lasciare le proprie postazioni nella regione "per non esporre ulteriormente i civili ai raid aerei turchi", di cui però non ha per ora chiesto la cessazione ad Ankara.
"Il Pkk deve tenere il campo di battaglia lontano dalla regione del Kurdistan perché i civili non diventino vittime di questa guerra", ha affermato il presidente della regione autonoma, Massud Barzani in un comunicato diffuso dal suo ufficio.
In un suo comunicato-appello urgente, invece, il Congresso Nazionale Curdo (Knk) - che riunisce partiti e movimenti di liberazione curdi di diversi paesi - parla apertamente di terrorismo di stato turco e di aperta collaborazione di Ankara con lo Stato Islamico che pure afferma di voler combattere.
A vedere le strazianti immagini provenienti da Qandil la sensazione che i jihadisti abbiano finalmente a disposizione una loro aviazione - gli F-16 di Ankara - è davvero forte...
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