IL SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI CLAUDIO DE VINCENTI, HA CONFERMATO L'IMPEGNO DEL GOVERNO A GARANTIRE LA COPERTURA FINANZIARIA PER "SCUOLE BELLE" DAL 1 LUGLIO 2015 AL 31 MARZO 2016. POI I LAVORATORI TUTTI A CASA. E CHISSENEFREGA!
LE
SCELLERATE DECISIONI DEL GOVERNO RENZI SEMPRE ALL'AVANGUARDIA NELLO
SMANTELLARE I DIRITTI DEI LAVORATORI SONO ALL'ORDINE DEL GIORNO, CON IL MANTENIMENTO DI OGNI FORMA DI PRECARIATO COME RICATTO OCCUPAZIONALE.
MA
LE LAVORATRICI SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE NON HANNO NESSUNA
INTENZIONE DI ESSERE RICATTATE NE' DI SMETTERE DI LOTTARE PER IL
SACROSANTO DIRITTO AL LAVORO E A UN SALARIO DIGNITOSO.
QUI SOTTO E' RIPORTATO UN ARTICOLO DEL FATTO QUOTIDIANO CHE CI CHIARISCE I RETROSCENA MAFIOSI DIETRO AL PROGETTO "SCUOLE BELLE"
FIORELLA MASCI RSA SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE -TARANTO
Scuola, governo proroga appalti pulizie: c’è anche consorzio di coop commissariato per Mafia Capitale
La pulizia degli istituti italiani sarà affidata per almeno un altro anno alle società che hanno vinto l'ultimo bando. Tra queste il Consorzio Nazionale Servizi, al centro dell'inchiesta romana...
Niente gara per assegnare i lavori di pulizia e manutenzione nelle scuole.
Per un altro anno continueranno a farli le cooperative aggiudicatarie
dell’ultimo bando disponibile. Anche se in alcune
regioni (come la Sicilia, o parte della Campania) è precedente al 2013. Anche se l’Antitrust ha già sollevato diverse obiezioni su tali assegnazioni. “Anche se”, ha denunciato in Parlamento dalla deputata Mara Mucci, ex M5S e ora in Alternativa Libera, “tra i beneficiari c’è il Consorzio Nazionale Servizi, coinvolto nell’inchiesta di Mafia Capitale e commissariato dall’Autorità anticorruzione a causa di due appalti gestiti da alcune ditte delle oltre sue 200 associate”. Fra queste infatti c’è anche la “famigerata” Cooperativa 29 giugno di Salvatore Buzzi, che del Cns era pure membro del consiglio di sorveglianza. Senza dimenticare Manutencoop, la coop rossa il cui presidente Claudio Levorato è plurindagato (dal caso degli appalti di Expo a quelli dell’Asl di Brindisi).
regioni (come la Sicilia, o parte della Campania) è precedente al 2013. Anche se l’Antitrust ha già sollevato diverse obiezioni su tali assegnazioni. “Anche se”, ha denunciato in Parlamento dalla deputata Mara Mucci, ex M5S e ora in Alternativa Libera, “tra i beneficiari c’è il Consorzio Nazionale Servizi, coinvolto nell’inchiesta di Mafia Capitale e commissariato dall’Autorità anticorruzione a causa di due appalti gestiti da alcune ditte delle oltre sue 200 associate”. Fra queste infatti c’è anche la “famigerata” Cooperativa 29 giugno di Salvatore Buzzi, che del Cns era pure membro del consiglio di sorveglianza. Senza dimenticare Manutencoop, la coop rossa il cui presidente Claudio Levorato è plurindagato (dal caso degli appalti di Expo a quelli dell’Asl di Brindisi).
LA NORMA “NASCOSTA” NEL DDL SCUOLA.
A stabilire le proroghe è il comma 174 del maxi-emendamento preparato dal governo e votato dal Senato a fine giugno. Il testo prevede che, per consentire la regolare attività nell’anno scolastico 2015-2016, i servizi di pulizia siano affidati alle imprese che hanno stipulato la convenzione-quadro Consip; mentre, nei territori in cui non è disponibile (la Sicilia e le province di Napoli e Salerno, dove la procedura non si è completata causa contenziosi), “le scuole provvedono all’acquisto dei medesimi servizi dai raggruppamenti e dalle imprese che li assicuravano al 31 marzo 2014”. Una proroga nel primo caso, una proroga della proroga nel secondo. Fino al 31 luglio 2016, che significa in certi casi tre anni di lavori (finanziati da soldi pubblici) senza gara.
A stabilire le proroghe è il comma 174 del maxi-emendamento preparato dal governo e votato dal Senato a fine giugno. Il testo prevede che, per consentire la regolare attività nell’anno scolastico 2015-2016, i servizi di pulizia siano affidati alle imprese che hanno stipulato la convenzione-quadro Consip; mentre, nei territori in cui non è disponibile (la Sicilia e le province di Napoli e Salerno, dove la procedura non si è completata causa contenziosi), “le scuole provvedono all’acquisto dei medesimi servizi dai raggruppamenti e dalle imprese che li assicuravano al 31 marzo 2014”. Una proroga nel primo caso, una proroga della proroga nel secondo. Fino al 31 luglio 2016, che significa in certi casi tre anni di lavori (finanziati da soldi pubblici) senza gara.
I LAVORI ALLA COOP DI MAFIA CAPITALE
A beneficiarne quindi, saranno le ditte che si sono aggiudicate i lotti dell’ultima gara, con attivazione fra novembre 2013 e febbraio 2015.Manutencoop Facility Managementin Emilia-Romagna, Lombardia, Trentino Alto-Adige, Veneto e Friuli Venezia-Giulia. Dussmann Service in Puglia e Toscana. Team Service in Calabria e Basilicata, Ma.Ca.srl nelle province di Frosinone e Latina. E soprattutto il Consorzio Nazionale Servizi (Cns) in Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Sardegna, Lazio, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise. Questo consorzio di coop, che ha portato a casa appalti in ben nove regioni diverse per un totale di 415 milioni di euro, è però finita al centro dell’inchiesta di Mafia Capitale. Ed è stata commissariata con decreto delPrefetto di Roma lo scorso 23 gennaio. Ed è su questo punto che ha puntato il dito la deputata di Alternativa Libera: “Era opportuno prorogare i lavori a una ditta al centro di un’inchiesta così grave e già commissariata?”, si chiede.
A beneficiarne quindi, saranno le ditte che si sono aggiudicate i lotti dell’ultima gara, con attivazione fra novembre 2013 e febbraio 2015.Manutencoop Facility Managementin Emilia-Romagna, Lombardia, Trentino Alto-Adige, Veneto e Friuli Venezia-Giulia. Dussmann Service in Puglia e Toscana. Team Service in Calabria e Basilicata, Ma.Ca.srl nelle province di Frosinone e Latina. E soprattutto il Consorzio Nazionale Servizi (Cns) in Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Sardegna, Lazio, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise. Questo consorzio di coop, che ha portato a casa appalti in ben nove regioni diverse per un totale di 415 milioni di euro, è però finita al centro dell’inchiesta di Mafia Capitale. Ed è stata commissariata con decreto delPrefetto di Roma lo scorso 23 gennaio. Ed è su questo punto che ha puntato il dito la deputata di Alternativa Libera: “Era opportuno prorogare i lavori a una ditta al centro di un’inchiesta così grave e già commissariata?”, si chiede.
Nelle
indagini, infatti, sono finiti due appalti del Comune di Roma per la
raccolta di multimateriale, foglie e rifiuti, acquisiti in modo illecito
“in modo palese e incontrovertibile”: negli atti firmati dall’allora
capo della prefettura Giuseppe Pecoraro,
si parla di “sistematica, reiterata e organizzata attività di
corruzione finalizzata a condizionare l’acquisizione delle commesse”.
Anche grazie all’operato di Salvatore Buzzi,
uomo chiave dell’inchiesta, che rivestiva una “posizione qualificata
all’interno del Consorzio, sia sul piano formale (con il ruolo di
consigliere di sorveglianza dal 23 giugno 2011), sia “in termini di
concreta influenza nelle scelte gestionali”. Non a caso, per
l’esecuzione dei contratti stipulati con quegli appalti, il Cns si è
avvalso di alcune sue associate: fra cui figura, insieme alla Cosp Tecno Service e alConsorzio Formula Ambiente, anche la 29 giugno (Cooperativa
sociale presieduta da Buzzi). “Tutto questo non è bastato a far
riflettere il governo”, attacca la Mucci. “È vero che il Consorzio è
stato commissariato, ma l’amministratore straordinario sostituirà gli
organi sociali soltanto per le attività connesse agli appalti da cui
trae origine la misura. Non gli altri, non quelli che riguardano le
scuole e che sono oggetto della proroga che noi contestiamo”.
LA DIFESA DEL CNS: “NOI REALTÀ PULITA”
Il vicepresidente Angelo Tuzza, però, spiega a ilfattoquotidiano.it perché l’inchiesta e il provvedimento dell’Anticorruzione non toccano direttamente il Consorzio, e un’esclusione dai lavori nelle scuole sarebbe stata immotivata: “Siamo una realtà con una forza lavoro di 110mila persone e che conta oltre 200 società associate. I due contratti Ama rappresentano un valore minimo per il nostro portafoglio, che conta migliaia di appalti. Si tratta di un episodio grave, ma che non tocca direttamente il Consorzio: le ditte che li gestivano sono state subito poste in amministrazione giudiziaria”. Certo, Buzzi aveva anche un ruolo di vertice nel consiglio di sorveglianza del Cns: “E per questo c’è grande imbarazzo”, ammette Tuzza. “Ma è difficile controllare tutti gli appalti e i movimenti di oltre duecento affiliate. Il giorno dopo la notifica dell’indagine è stato estromesso, e oggi al suo posto siedono gli amministratori giudiziari. Il Consorzio è una realtà positiva e pulita. Non si può mettere tutto in discussione per due contratti”.
Il vicepresidente Angelo Tuzza, però, spiega a ilfattoquotidiano.it perché l’inchiesta e il provvedimento dell’Anticorruzione non toccano direttamente il Consorzio, e un’esclusione dai lavori nelle scuole sarebbe stata immotivata: “Siamo una realtà con una forza lavoro di 110mila persone e che conta oltre 200 società associate. I due contratti Ama rappresentano un valore minimo per il nostro portafoglio, che conta migliaia di appalti. Si tratta di un episodio grave, ma che non tocca direttamente il Consorzio: le ditte che li gestivano sono state subito poste in amministrazione giudiziaria”. Certo, Buzzi aveva anche un ruolo di vertice nel consiglio di sorveglianza del Cns: “E per questo c’è grande imbarazzo”, ammette Tuzza. “Ma è difficile controllare tutti gli appalti e i movimenti di oltre duecento affiliate. Il giorno dopo la notifica dell’indagine è stato estromesso, e oggi al suo posto siedono gli amministratori giudiziari. Il Consorzio è una realtà positiva e pulita. Non si può mettere tutto in discussione per due contratti”.
PULIZIA E PICCOLA MANUTENZIONE
I lavori in questione sono quelli di pulizia e piccola manutenzione effettuati quotidianamente negli istituti del Paese. Gli stessi per cui il governo Renzi mesi fa aveva lanciato il piano “Scuole belle”, che un’inchiesta de ilfattoquotidiano.it aveva rivelato essere stato concepito per dare lavoro agli ex Lsu. Le imprese che hanno stipulato la convenzione (per altro con un forte ribasso che ha messo a rischio i livelli occupazionali) impiegano migliaia di lavoratori socialmente utili (circa 21mila, oltre il 50% nelle regioni del Sud), a cui vengono esternalizzati molti servizi di pulizia. E fra queste la più importante in tutto il Paese è proprio il Cns.
I lavori in questione sono quelli di pulizia e piccola manutenzione effettuati quotidianamente negli istituti del Paese. Gli stessi per cui il governo Renzi mesi fa aveva lanciato il piano “Scuole belle”, che un’inchiesta de ilfattoquotidiano.it aveva rivelato essere stato concepito per dare lavoro agli ex Lsu. Le imprese che hanno stipulato la convenzione (per altro con un forte ribasso che ha messo a rischio i livelli occupazionali) impiegano migliaia di lavoratori socialmente utili (circa 21mila, oltre il 50% nelle regioni del Sud), a cui vengono esternalizzati molti servizi di pulizia. E fra queste la più importante in tutto il Paese è proprio il Cns.
L’ALLARME ANTITRUST INASCOLTATO DAL GOVERNO
Per altro, sull’assegnazione dei lavori a queste ditte (e non solo al Consorzio) aveva già sollevato obiezioni l’Antitrust: lo scorso ottobre l’autorità garante ha aperto un’istruttoria per verificare se le imprese aggiudicatarie abbiano posto in essere un’intesa sulla partecipazione alla gara Consipper spartirsi i lotti senza un “effettivo confronto competitivo”. L’indagine è ancora in corso e si concluderà entro dicembre 2015. Per tutta risposta, il governo ha deciso di confermare loro i lavori per un anno in più. Ignorando anche le denunce che sono arrivate in Parlamento da parte di Alternativa Libera. Un altro degli effetti de “La buona scuola”.
Per altro, sull’assegnazione dei lavori a queste ditte (e non solo al Consorzio) aveva già sollevato obiezioni l’Antitrust: lo scorso ottobre l’autorità garante ha aperto un’istruttoria per verificare se le imprese aggiudicatarie abbiano posto in essere un’intesa sulla partecipazione alla gara Consipper spartirsi i lotti senza un “effettivo confronto competitivo”. L’indagine è ancora in corso e si concluderà entro dicembre 2015. Per tutta risposta, il governo ha deciso di confermare loro i lavori per un anno in più. Ignorando anche le denunce che sono arrivate in Parlamento da parte di Alternativa Libera. Un altro degli effetti de “La buona scuola”.
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