Mentre con grande giubilo tra
strette di mano, pacche sulla spalla e addirittura un “bravo”, tanti deputati
in parlamento festeggiavano la mancata autorizzazione all’arresto di Azzollini,
senatore del Nuovo centro destra, il partito di Alfano al governo con Renzi, veniva
scarcerato e mandato ai domiciliari l’altro delinquente di rango, quello del pd
di Messina, Francantonio Genovese padrone della “formazione professionale” in
Sicilia.
Genovese alla notizia della non
autorizzazione per Azzollini c’è rimasto male per aver ricevuto un trattamento
diverso e di non essere stato difeso dal pd perché, ha detto appena fuori: «Con me è stato realizzato uno spot elettorale
di Renzi per le Europee, sulla mia pelle»…. Genovese dovrebbe sapere che tra
delinquenti ci si deve aspettare di tutto!
Che sia l’uno che l’altro sono chiaramente
delinquenti non c’è dubbio e ciò viene confermato per Azzollini dal tribunale
di Bari e per Genovese dalla Cassazione come riportato dagli articoli che
riproduciamo sotto. E non c’è dubbio nemmeno che questo sistema si regga sulla
delinquenza più o meno “accertata” dai tribunali! La vera giustizia però può solo passare per altri tribunali…
“Il tribunale di Bari “Azzollini
andava arrestato”
Antonio Azzollini andava
arrestato. Sono i magistrati del Riesame di Bari a ribadirlo nelle motivazioni
con le quali hanno confermato gli arresti di alcuni imputati, Azzollini
compreso, dell’inchiesta sulla Divina provvidenza. Che, scrivono infatti nell’ordinanza,
era amministrata da un “sodalizio di derivazione azzoliniania”, “un sistema di
potere” guidato proprio dal senatore, che usava il suo potere non certo “con
imparzialità ma nell’esclusiva salvaguardia del proprio serbatoio di voti”. I giudici
del Riesame (presidente Lamalfa e relatore Mattiace) sono convinti che con il
suo ingresso nella gestione, si sia continuata una “gestione dissennata” dell’ente.
“Dopo aver rimproverato le suore per le precedenti dissipazioni di risorse,
Azzollini continuò nella medesima dissennata condotta cui egli stesso contribuì
in maniera assolutamente rilevante, imponendo assunzioni o evitando i
licenziamenti di soggetti residenti nel suo bacino elettorale”.
La Repubblica 5/8/15”
“Cassazione.
Genovese, reati da professionista
“Sì al carcere”
La gravità dei fatti contestata
alla Procura di Messina all’ex parlamentare pd Francantonio Genovese, ai domiciliari
da pochi giorni, è “espressione di evidente professionalità e di una salda e
stabile rete di collegamenti utili alla prosecuzione delle attività criminose”
e “denota un concreto e attuale pericolo di reiterazione e la assoluta sussistenza
di esigenze che giustificano la custodia in carcere”. Lo scrivono i supremi
giudici in due sentenze su Genovese depositate ieri.
Giornale di Sicilia 4/8/15”
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