Con le accuse di concussione e violenza sessuale, il gip di Lanciano, Massimo Canosa, ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti di un agente di Polizia, responsabile dell’ufficio amministrativo che si occupa del rilascio dei permessi di soggiorno.
Il provvedimento cautelare è stato chiesto dal Pm, Anna Benigni, a conclusione delle indagini partite quattro mesi fa.
La vittima sarebbe una donna sudamericana di 40 anni che ha denunciato di essere stata costretta a fornire prestazioni sessuali al poliziotto in quanto ritardava costantemente la consegna del documento. I due episodi di abusi sarebbero avvenuti nei mesi di marzo e settembre 2013.
La Procura prosegue l’indagine per accertare se ci sono altri stranieri sottoposti ad altri episodi di pressione psicologica. Nel corso della conferenza stampa il procuratore Francesco Menditto ha detto “vittima vulnerabile nonostante avesse il diritto ad avere il permesso di soggiorno di cui aveva bisogno ma veniva ritardato il rilascio.
E’ una brutta ferita ma ribadisco la piena fiducia nei confronti della Polizia di Stato”.
L’indagine è stata condotta dalla Squadra mobile della Questura di Chieti diretta da Francesco Costantini e dagli agenti del Commissariato diretti dal dirigente Francesco Lagrasta.
I difensori del poliziotto sostengono che “è tutta una montatura, le accuse sono prive di ogni fondamento”.
da neXt quotidiano
Il provvedimento cautelare è stato chiesto dal Pm, Anna Benigni, a conclusione delle indagini partite quattro mesi fa.
La vittima sarebbe una donna sudamericana di 40 anni che ha denunciato di essere stata costretta a fornire prestazioni sessuali al poliziotto in quanto ritardava costantemente la consegna del documento. I due episodi di abusi sarebbero avvenuti nei mesi di marzo e settembre 2013.
La Procura prosegue l’indagine per accertare se ci sono altri stranieri sottoposti ad altri episodi di pressione psicologica. Nel corso della conferenza stampa il procuratore Francesco Menditto ha detto “vittima vulnerabile nonostante avesse il diritto ad avere il permesso di soggiorno di cui aveva bisogno ma veniva ritardato il rilascio.
E’ una brutta ferita ma ribadisco la piena fiducia nei confronti della Polizia di Stato”.
L’indagine è stata condotta dalla Squadra mobile della Questura di Chieti diretta da Francesco Costantini e dagli agenti del Commissariato diretti dal dirigente Francesco Lagrasta.
I difensori del poliziotto sostengono che “è tutta una montatura, le accuse sono prive di ogni fondamento”.
da neXt quotidiano
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