I nostri analisti stimano un tasso medio di crescita delle vendite superiore al 10% negli anni compresi tra il 2016 e il 2018 e un margine Ebit in salita al 25% (dall’attuale 18%).
Nei quattro anni tra il 2016 e il 2019, i ricavi sono visti in crescita a un tasso medio dell’8%, mentre il margine Ebit dovrebbe beneficiare di un nuovo portafoglio prodotti a più alto valore aggiunto.
Basterebbero questi 2 stralci da articoli degli analisti finanziari, usciti nel periodo in cui l'azienda di padron Rocca annuncia ai sindacati amici cgi-cisl-uil la necessità di tagliare 400 posti di lavoro in Italia, e molti altri negli altri stabilimenti sparsi nel mondo, per rendersi conto che nella crisi i padroni mettono in campo tutti gli strumenti a loro disposizione per uscirne più forti a spese degli operai.
Come l'accordo sindacale sottoscritto che prevede un mix misure come l'aumento del grado di sfruttamento del lavoro (intensificazione del lavoro), i contratti di solidarietà (diminuzione del salario), i licenziamenti….
Per passare all'evasione fiscale legalizzata di 282 milioni di euro per irregolarità sui dividenti del 2007 abbonati dalla commissione tributaria regionale.
Alla speculazione finanziaria attraverso le azioni in Borsa…
Intanto continua la costruzione di un grande stabilimento in Texas (30% del fatturato dei tubi petrolio) che sarà pronto nel 2017, nonostante la crisi di sovrapproduzione dell'acciaio, così padron Rocca, prossimo presidente di Confindustria, si prepara per continuare la sua guerra per i profitti e ritagliarsi nuove fette di mercato in competizione con gli altri padroni…ovviamente a spese degli operai….
Nei quattro anni tra il 2016 e il 2019, i ricavi sono visti in crescita a un tasso medio dell’8%, mentre il margine Ebit dovrebbe beneficiare di un nuovo portafoglio prodotti a più alto valore aggiunto.
Basterebbero questi 2 stralci da articoli degli analisti finanziari, usciti nel periodo in cui l'azienda di padron Rocca annuncia ai sindacati amici cgi-cisl-uil la necessità di tagliare 400 posti di lavoro in Italia, e molti altri negli altri stabilimenti sparsi nel mondo, per rendersi conto che nella crisi i padroni mettono in campo tutti gli strumenti a loro disposizione per uscirne più forti a spese degli operai.
Come l'accordo sindacale sottoscritto che prevede un mix misure come l'aumento del grado di sfruttamento del lavoro (intensificazione del lavoro), i contratti di solidarietà (diminuzione del salario), i licenziamenti….
Per passare all'evasione fiscale legalizzata di 282 milioni di euro per irregolarità sui dividenti del 2007 abbonati dalla commissione tributaria regionale.
Alla speculazione finanziaria attraverso le azioni in Borsa…
Intanto continua la costruzione di un grande stabilimento in Texas (30% del fatturato dei tubi petrolio) che sarà pronto nel 2017, nonostante la crisi di sovrapproduzione dell'acciaio, così padron Rocca, prossimo presidente di Confindustria, si prepara per continuare la sua guerra per i profitti e ritagliarsi nuove fette di mercato in competizione con gli altri padroni…ovviamente a spese degli operai….
Tenaris,
nel 2016 sarà ripresa
Le
previsioni di lungo periodo sul prezzo del greggio fanno ben sperare
su un ritorno alla crescita tra due anni, ma il mercato resta ancora
molto pessimista e sconta il titolo del 30% rispetto al nostro fair
value.
13/01/2015
| 10:37 fonte morningstar
Il
calo del prezzo del petrolio ci ha indotto a rivedere al ribasso le
nostre previsioni per i prossimi 18-24 mesi. Ma in ottica di lungo
periodo Tenaris
resta una delle migliori idee di investimento di Morningstar nel
settore energy. Il titolo è scambiato attorno ai 12 euro, il 30%
circa al di sotto del nostro fair value che è pari a 17 euro.
Il
negativo trend del greggio, le cui quotazioni sono scese dai 90
dollari (al barile) di ottobre agli attuali 50 dollari, ha comportato
un taglio dei progetti di perforazione da parte delle oil company.
Questo si ripercuote irrimediabilmente sul fatturato del gruppo
italiano che lavora nell’indotto (producendo tubi d’acciaio per
il trasporto di gas naturale e petrolio). Ma le nostre stime di lungo
termine per il prezzo dell’oro nero ci lasciano fiduciosi sul
futuro dell’azienda.
Le
previsioni degli analisti
Il
valore del barile è destinato a risalire attorno ai 90/100 dollari e
questo produrrà una ripresa del fatturato a partire dal 2016. Nei
prossimi anni, inoltre, la porzione di progetti di perforazione
offshore e in acque profonde è destinata a salire. Questo è un bene
per le aziende come Tenaris, dato che questa tipologia di
trivellazioni necessita dell’impiego di un quantitativo di tubi
quattro volte superiore a quello richiesto per le perforazioni
convenzionali. I nostri analisti stimano un tasso medio di crescita
delle vendite superiore al 10% negli anni compresi tra il 2016 e il
2018 e un margine Ebit in salita al 25% (dall’attuale 18%).
Tenaris
presenta un livello di profittabilità marcatamente superiore a
quello dei suoi concorrenti e questo evidenzia una posizione di
vantaggio competitivo (Economic Moat). La spesa per i tubi d’acciaio
non rappresenta in sé una parte significativa dei costi legati alla
trivellazione. Ma la possibilità che il progetto possa fallire,
induce le oil company a non cambiare partner una volta che hanno
provato l’affidabilità di un fornitore. I costi di switch hanno
quindi un ruolo importante nel determinare il successo di un’azienda
in questo business e l’elevata reputazione dei suoi prodotti
garantiscono a Tenaris rapporti di lunga durata con i suoi clienti.
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Tenaris,
fair value ridotto a 15 euro
Morningstar
rivede la valutazione sul gruppo italiano in seguito alle nuove stime
sul prezzo del greggio, ma alle attuali quotazioni di Borsa il titolo
risulta scambiato a sconto.
02/04/2015
| 14:39
Morningstar
taglia il fair value di Tenarisa
15 euro per azione ma, a causa della volatilità che condiziona il
settore energy, il titolo continua a essere scambiato ad un tasso di
sconto superiore al 10%.
I
nostri analisi hanno abbassato le loro aspettative sul prezzo di
lungo periodo per il greggio quotato sul WTI (da 76 a 70 dollari) e
per quello negoziato sul Brent (da 100 a 90 dollari). Anche le
previsioni sul gas naturale sono scese da 5,40 a 4 dollari. “Questo
nuovo equilibrio sul mercato delle materie prime avrà delle
ripercussioni sui conti di Tenaris nel breve periodo” dice Andrew
Lane analista azionario di Morningstar. “Ma l’azienda italiana
vanta una posizione di vantaggio all’interno del settore e questo
le permetterà di riportare gradualmente i margini di profitto sui
livelli di qualche anno fa”.
Margini
in crescita nei prossimi anni
Dopo
i negativi risultati degli ultimi due anni, l’analista si aspetta
per il 2015 un calo del fatturato superiore al 20%, dato che i prezzi
di greggio e gas naturale continueranno a scoraggiare l’attività
di perforazione e di estrazione della compagnie petrolifere. Ma nel
medio termine ipotizza una ripresa sia in termini di fatturato che di
redditività.
Nei
quattro anni tra il 2016 e il 2019, i ricavi sono visti in crescita a
un tasso medio dell’8%, mentre il margine Ebit dovrebbe beneficiare
di un nuovo portafoglio prodotti a più alto valore aggiunto. Negli
anni pre-crisi, quando il mix di prodotti che facevano parte
dell’offerta del gruppo era ancora meno favorevole di quello
attuale, il margine operativo viaggiava su valori di poco inferiori
al 30%. E questo dato, secondo Lane, fa ben sperare in ottica
futura.
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