Certi politici in Italia (che sono oramai al livello
di pura spazzatura) gridano sempre più forte tutto il loro livore razzista e
fascista contro i migranti, alla ricerca disperata di “consenso” in generale e
alle elezioni dei prossimi giorni in particolare, nel tentativo di rimanere
aggrappati ad una poltrona qualsiasi pur di continuare a vivere da perfetti
parassiti, loro sì!
Alle ultime chiacchiere sull’epidemia di scabbia per
esempio risponde nell’intervista a Repubblica di oggi che riportiamo sotto una
dottoressa specializzata.
***
L’infettivologa
“Contagio difficile e la scabbia se ne va via subito”
Domanda: Dottoressa Concetta Mirisola, lei guida l’Istituto
nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti. In questi
giorni si legge che i profughi stanno portando in Italia malattie dimenticate e
che prendersi la scabbia è un lampo.
Risposta: “I
migranti che arrivano da noi sono quasi sempre giovani e in buona salute, non
portano malattie dalle loro terre e raramente si ammalano durante il viaggio. Si
ammalano, più spesso, quando approdano in Italia e iniziano a vivere in povertà.
Il migrante sano in povertà diventa un migrante esausto”.
D: Che cos’è la scabbia e come si trasmette?
R:
“E’ un acaro che si insedia nella cute, nel pube e che può essere espulso con
un trattamento simile a quello antipidocchi: si usa la permetrina. La scabbia
non si trasmette con la frequentazione, l’acaro non vola, e nemmeno con una
stretta di mano. Serve un contatto prolungato, condividere gli abiti, dormire
nello stesso letto; i vestiti si rendono innocui in acqua calda e non è
necessario isolare l’ammalato: trattamento per tre giorni e dopo una settimana.
L’allarme scabbia non esiste”.
D: All’ex ospedale San Gallicano quanti ne avete
trattati?
R: “Nel
primo mese 659 visite mediche: 300 per scabbia, 160 pazienti positivi. Non c’è
mai stato un contagio tra gli operatori sanitari, nessuna epidemia tra gli
italiani”.
La Repubblica
13 giugno 2015
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