A Montanaro, nell'opera ideata dal fumettista in memoria di un giovane patriota fucilato compare anche una grande stella rossa che nella bozza non c'era. Il primo cittadino dà un ultimatum: "Disegno di parte, entro agosto va cancellata". La replica di Zerocalcare: "Quel ragazzo stava nelle divisioni Garibaldi, perché nasconderlo?"
di JACOPO
RICCA
05 giugno
2015
Una stella
rossa troppo grande, su un murales disegnato da Zerocalcare per onorare la
figura del giovane partigiano Giuseppe Prono, rischia di spaccare un paese.
Succede a Montanaro, nel Torinese, dove il sindaco Giovanni Ponchia, eletto con
una lista civica di centrosinistra, ha chiesto che fosse rimosso il simbolo
della brigata Garibaldi: "È troppo grande e nel bozzetto originale non
c'era. Ho chiesto che venga rimosso perché mi sono arrivate tante lamentele -
spiega il primo cittadino - L'opera è stata autorizzata per onorare la memoria
di un nostro giovane concittadino che è morto per
la libertà di tutti. Invece qui qualcuno vuole spaccare il paese che io devo amministrare. Non si può restare fermi ai conflitti di 70 anni fa. Dobbiamo guardare al futuro". Così il sindaco ha scritto agli organizzatori chiedendo che ripristinassero il bozzetto originale. Il 23 maggio il comitato "Restiamo sani" aveva fissato l'allestimento del dipinto a cura del collettivo grafico Volkswriterz.
la libertà di tutti. Invece qui qualcuno vuole spaccare il paese che io devo amministrare. Non si può restare fermi ai conflitti di 70 anni fa. Dobbiamo guardare al futuro". Così il sindaco ha scritto agli organizzatori chiedendo che ripristinassero il bozzetto originale. Il 23 maggio il comitato "Restiamo sani" aveva fissato l'allestimento del dipinto a cura del collettivo grafico Volkswriterz.
Sul caso,
sollevato dal quotidiano online Nuovasocietà.it, interviene il fumettista
Zerocalcare, notissimo autore di numerose opere simili e graphic novel, che
prende le difese dei writer: "Li conosco da anni e mi fido di loro sia
come artisti sia come persone. Per me quella stella non tradisce il senso del
mio disegno, sta anche nella bandiera della brigata Garibaldi di cui faceva
parte - commenta Zerocalcare, al secolo Michele Rech -La storia è quella e
rispettarla significa ricordarla in tutte le sue parti, non estrapolarne dei
pezzi per per mettere d'accordo tutti". Ai ragazzi il sindaco ha chiesto
di eliminare la stella più grande: " Io ho accettato che ci fosse la
bandiera garibaldina ma dal bozzetto si vede che dove ora c'è la stella
dovevano esserci dei soldati, entro agosto deve tornare come era negli
accordi". Intanto pero il comitato e l'Anpi locale si stanno organizzando
in difesa del murales: "È stato fatto sul muro della scuola elementare
proprio perché avessero sempre all'uscita l'esempio di un giovane partigiano.
Non si può cancellare che fosse comunista". Paolo Ferrero, segretario
nazionale di Rifondazione, parla di "vicenda surreale e indecente":
"Assistiamo purtroppo, come sempre, al continuo tentativo
revisionista di certa politica: negare la memoria dei partigiani che hanno
liberato l'Italia è un oltraggio alla Resistenza e alla Costituzione, nata
grazie all'antifascismo di tante e tanti comunisti. La nostra solidarietà va
non solo a chi ha pensato e realizzato l'opera, ma soprattutto ai cittadini di
quel paese che hanno un sindaco che definire miope e revisionista è un
eufemismo".
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