I falsi eroismi del governo e le menzogne sulle linee rosse giungono alla fine. La dichiarazione congiunta Tsipras-Junker sulla riforma del lavoro e la legge sulla previdenza sociale lascia presagire un nuovo accordo antipopolare, un nuovo memorandum.
Le maschere stanno cadendo. Nessuno deve farsi ingannare dal dilemma, dalle falsità del "punto morto". L'inganno e i dilemmi continuano come con i governi precedenti.
Non dobbiamo perdere altro tempo. L'attesa è tempo perso per il popolo mentre per il governo di coalizione e il grande padronato significa profitto. Ci portano a maggiore povertà e miseria solo per salvare i profitti degli sfruttatori, per pagare i creditori.
Il consolidamento della povertà non è un "impegno d'onore"!
Non esiste "impegno d'onore" con i lavoratori in miseria, dove la povertà raggiunge picchi estremi! Onore e giustizia è lottare per l'eliminazione totale dell'assetto anti-operaio che il governo mantiene e rafforza affinché gli sfruttatori in ogni settore lo possa utilizzare con piena libertà. L'impegno d'onore è una richiesta dei gruppi monopolistici. L'accordo contiene misure contro la maggioranza del popolo che soffre.
Le nostre vite non possono sopportare altre misure. Le nostre esigenze non possono attendere. Qui e ora, contro il terrorismo e le minacce esigiamo:
- Aumenti di salari, pensioni e sussidi
- Recupero di tutte le perdite
- Restaurazione dei contratti collettivi
- Abolizione di tutte le leggi contro i lavoratori
- Protezione concreta di tutti i disoccupati
Non possiamo regalare il nostro sudore!
Nessuna tolleranza per la miseria, la povertà, l'insicurezza a causa dei creditori e dei privilegi del padronato. Le perdite di tutti questi anni, i salari perduti, i diritti perduti si sono convertiti in profitti per i padroni.
E' il momento di far udire forte la nostra voce, una voce di lotta.
I lavoratori di ogni settore, in ogni luogo di lavoro devono impedire i nuovi piani. Tutti insieme possiamo prendere nelle nostre mani la situazione senza abbassare le nostre richieste. E' una battaglia che riguarda la nostra vita, il futuro dei nostri figli.
Mobilitazione immediata! Solleviamoci adesso! Prepariamoci ovunque allo Sciopero generale. Contro i nuovi memorandum, i nuovi accordi. Affinché non si prendano nuove misure, per abolire tutte le leggi anti-operaie.
Decidiamo collettivamente in tutti i luoghi di lavoro la nostra partecipazione alla manifestazione del PAME del 11 giugno, alle 19.30 in piazza Omonia.
Possiamo vivere senza memorandum, povertà e disoccupazione!
Con il nostro potere, le nostre lotte possiamo ribaltare la situazione. Questo è il nostro strumento e lo dobbiamo utilizzare. Con sindacati forti, con un movimento che attacca gli interessi dei padroni, libero dal sindacalismo governativo e padronale, con un fronte stabile contro l'UE, il FMI e i governi antipopolari. Che si rafforzino le lotte in ogni luogo e settore di lavoro. La speranza è nella lotta, nell'organizzazione, nelle parole d'ordine della rottura e del rovesciamento reale.
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