Saranno contenti i
dirigenti della Fincantieri che avevano proposto i microchip negli scarponi
degli operai, perché adesso il padrone può “sottoporre a controllo gli
strumenti di lavoro, pc, tablet, telefonini, ma anche badge o rilevatori di presenza”
anche senza accordo sindacale. Il governo Renzi con il decreto legislativo
sulle “semplificazioni” continua a smantellare lo Statuto dei lavoratori e in
particolare in questo caso l’art. 4. L’azienda, riporta tutto soddisfatto il
Sole24Ore di oggi, “dovrà invece essere “autorizzata”, da un'intesa con le Rsu
o Rsa - o in assenza con l'ok della direzione territoriale del lavoro – se
vuole installare impianti audiovisivi (le telecamere)”.
Ma ciò che fa felici i
padroni è l’altra “novità”: “le informazioni raccolte, ottenute attraverso
impianti o strumenti di lavoro, autorizzati o meno, potranno essere utilizzate “a
tutti i fini connessi al rapporto di impiego”, quindi anche per ricavarne infrazioni
potenzialmente rilevanti sul piano disciplinare.”
E come al solito lo
studio di questi grandi cambiamenti a favore dei padroni sono opera di fior
fiori di professoroni universitari, in questo caso “Maurizio Del Conte, professore
di diritto del Lavoro alla Bocconi di Milano, e consigliere giuridico del
premier Renzi.” Mentre un altro reputa addirittura “Un passo avanti, rispetto a
oggi” “che non si consente più agli accordi collettivi di vietare l’utilizzo
degli esiti dei controlli” spiega Arturo Maresca, ordinario di diritto del
Lavoro alla Sapienza di Roma.”
E conclude, il “giornalista”,
con un pizzico di risentimento che “La nuova disposizione mette però una
condizione: l'impresa dovrà dare al lavoratore “adeguata informazione” delle
modalità d’uso degli strumenti e di effettuazione dei controlli…”.
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