mercoledì 18 marzo 2020

pc 18 marzo - Un saluto a pugno chiuso al Partigiano, Silvestre Loconsolo, "fotografo" delle lotte operaie, che stava con la povera gente

Aveva 99 anni, ha raccontato con i suoi scatti le lotte operaie e i grandi scioperi
di ZITA DAZZI
E’ stato per tanti anni il fotografo della Fiom e poi della Camera del lavoro di Milano, degli scioperi e delle lotte operaie degli anni '60,'70 e '80. Ieri all'età di 99 anni se n'è andato Silvestre Loconsolo, partigiano e antifascista. Da tempo era in sedia a rotelle, ricoverato nella residenza per anziani Don Gnocchi di Pessano con Bornago, rimasto solo dopo la morte di Rosa, la compagna della sua vita. Era entrato nella Resistenza a 22 anni e da quegli anni aveva maturato una forte coscienza politica e la scelta di stare sempre dalla parte dei più deboli, degli sfruttati. Suo grande amico e compagno di tante battaglie, il sestese Antonio Pizzinato, ex segretario della Cgil nazionale. Nel dopoguerra Loconsolo si era dedicato a raccontare con le immagini le condizioni di vita degli operai e dei lavoratori. Il suo eccezionale archivio fotografico – si tratta di migliaia di pezzi unici – è affidato alla Camera del Lavoro di Sesto San Giovanni.
Lo ricordano con riconoscenza i partigiani di Persano con Bornago, dove viveva: "Uomo che ha speso la propria vita in battaglie a favore della “povera gente” scrivendo e denunciando le condizioni di lavoro e di vita delle persone più umili, attraverso l’arte della sua fotografia. Un uomo giusto che ci ha resi migliori perché ci ha insegnato che egoismo e indifferenza sfigurano la nostra umanità, un grande democratico perché non ha mai rinunciato alla difesa e alla promozione dei diritti inalienabili della persona. Ci ha lasciato il testimone che non cadrà. Grazie Silvestre". 

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