sabato 21 marzo 2020

pc 21 marzo - dalle fabbriche - SEVEL - Arcelor Mittal Genova ..NOVI ecc.

SEVEL/COVID19: NESSUNA RIPRESA SENZA GARANZIE A TUTELA DEI LAVORATORI.
A seguito della comunicazione aziendale, in piena emergenza sanitaria sul territorio abruzzese,della riapertura dello stabilimento il prossimo 30 marzo,tentativo posto in essere anche lo scorso 17 marzo e contrastato dalla scrivente organizzazione, a differenza delle sigle firmatarie,attraverso lo sciopero con adesioni della stragrande maggioranza degli operai ,che ha determinato il repentino dietrofront aziendale,ribadiamo con forza che mentre i cittadini sono sottoposti a severe restrizioni anticontagio sul territorio,si pretende che per i lavoratori non valgano le adeguate ed indispensabili garanzie sanitarie all’interno delle fabbriche.
Lo Slai Cobas,qualora dovessero persistere le attuali condizioni di rischio epidemiologico, attuerà una nuova iniziativa di sciopero a tutela dei lavoratori e dei cittadini del territorio.
Coordinamento prov.le SLAI Cobas Chieti

Genova 
Arcelor Mittal, lavoratori scioperano contro azienda 
Sciopero dalle 15 di oggi fino a lunedì mattina per i lavoratori di Arcelor Mittal dopo che alcuni di loro sono stati richiamati dall’azienda a rientrare al lavoro nonostante il parere contrario del comitato che aveva il compito di supervisionare la sanificazione degli impianti.
Arcelor Mittal, mancano le mascherine, i sindacati presentato un esposto
Dopo due giorni di chiusura per sanificazione ancora problemi e l'invito ai lavoratori a non entrare
Arcelormittal richiama i lavoratori di Genova in fabbrica dopo due giorni di procedure di sanificazione, ma mancano mascherine e dispositivi di protezione. Così i rappresentanti sindacali invitano gli operai a uscire e fanno un esposto all'autorità giudiziaria. E' successo stamattina nello stabilimento ex Ilva di Cornigliano. Il comitato di applicazione del protocollo anti-coronavirus, costituito nei giorni scorsi, ha verificato la mancanza di mascherine per i lavoratori della mensa e ha manifestato all'azienda la propria contrarietà al rientro in fabbrica anche di una minima parte di personale. "L'azienda ha richiamato al lavoro personale di reparti in cui non sono state avviate le pulizie e non ci sono dispositivi per la protezione individuale. Per questo i lavoratori hanno 
"
Così è stato presentato un esposto alla procura e alla Asl per il comportamento di Arcelor Mittal che ha richiamato al lavoro alcune decine di operai nello stabilimento di Genova nonostante il parere negativo del comitato paritetico che ha supervisionato la sanificazione degli impianti. Lo ha presentato la Rsu dello stabilimento. 
E dopo l'esposto alla procura, arriva anche lo sciopero. L'Rsu dello stabilimento ha deciso di incrociare le braccia, con effetto immediato e fino alle 7 di lunedì 23 marzo, "contro l'arroganza dell'azienda e della direzione che continua a chiamare i lavoratori in fabbrica senza aver verificato tutte le condizioni igienico-sanitarie dello stabilimento". 

Nel Novese 

cassa integrazione o lavoro ridotto per il settore metalmeccanico: la situazione azienda per azienda

all’ex Ilva – ArcelorMittal dove prosegue la cassa integrazione in questo periodo 

Alla Kme di Serravalle Scrivia a. “ Se ci chiedono di lavorare – spiegano dal Sindacato – bisogna essere garantiti al 100% nel rispetto dell’igiene personale dei lavoratori.ma alla RSU è bastato ricevere documenti per revocare lo sciopero e se la cavano  con ...gli operai li ringraziamo per il grande sacrificio di questi giorni..
Alla DKC di Novi Ligure da  mercoledì 18 marzo, ha chiuso le produzioni e così sarà per tutta questa settimana. La cassa integrazione ci sarà sino al 3 aprile. Chiusi anche gli uffici.  Il sindacato ha chiesto che, qualora alla DKC dovessero ricorrere all’ammortizzatore sociale, si dovrà integrare la parte mancante a livello di retribuzione. 
Alla Bundy di Borghetto Borbera (oltre 100 dipendenti) l’azienda dovrà rispondere in merito al fatto di attuare o meno la cassa integrazione. Da parte nostra nel frattempo insistiamo sul rispetto delle norme di sicurezza e di protezione individuali.....chiudere anche per pochi giorni al fine di fornire i dipendenti dei necessari indumenti protettivi, indispensabili per la prosecuzione delle attività».
Alla Marcegaglia di Pozzolo lavora in forma ridotta

A Biella  
i padroni non ne vogliono sapere“Operai pronti a fermarsi se non si rispettano le regole”

. «In questi giorni - spiega il segretario della Cgil Lorenzo Boffa Sandalina – abbiamo ricevuto decine di telefonate che segnalavano irregolarità. Gli operai hanno paura anche se sono consapevoli che la situazione è complicatissima, e noi siamo pronti a fermare la produzione dove i protocolli non vengano rispettati».
    
a Cuneo
Michelin è ferma ma si pensa a riaprire da lunedì

 La maggior parte dei 2.270 dipendenti sono a casa, mentre continuano a lavorare gli impiegati (tanti a a domicilio grazie allo smart working), le figure di organizzazione e di sicurezza in fabbrica.
.. non si esclude che la sospensione dell’attività venga prolungata, con la probabile formalizzazione della richiesta di cassa integrazione,

Torino
Senza un intervento ad hoc 400 a casa a luglio.. è quello che sta accadendo per l’ Embraco, la Lear, la Olisistem, la Comital ... «I casi come quelli dell’Embraco non si conteranno più. Siamo già letteralmente inondati dalle richieste per la cassa, e siamo solo all’inizio. Detto che le 9 settimane concesse dal governo scattano dal 23 di febbraio e non basteranno neppure a coprire tutto aprile. 


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