lunedì 16 marzo 2020

pc 16 marzo - Info dalle fabbriche - tra estensione del contagio tra gli operai, scioperi e chiusure da parte dei padroni

Piemonte a casa 12 mila operai per mettere in sicurezza le fabbriche

Dalla Denso a Cnh, da Riva acciaio alle Officine Cerutti. E Ferrero mette 4mila dipendenti in ferie
Da Cnh alla Denso, dalla Merlo alle Officine meccaniche Cerutti: sono 12 mila gli operai che staranno a casa almeno fino al 23 marzo. In molti casi lo stop è necessario per sanificare le fabbriche o adottare le misure concordate al tavolo tra governo, sindacati e associazioni di categoria per evitare contagi nei luoghi di lavoro. Ma c'è anche chi pur essendo già in regola alla fine ha ceduto alla paura degli operai e ha deciso di sospendere per un settimana nell'attesa che l'ansia si attenui: accade alla Riva Acciaio di Lesegno, oltre ducento operai nel Cuneese.
Nel colosso Ferrero l'attività viene ancora ridotta: è necessario recuperare spazio per avere un metro tra un lavoratore e l'altro. 4 mila addetti del marchio leader del settore dolciario in tutto il mondo resteranno a casa tra ferie e permessi negli stabilimenti di Alba e di Pozzuolo Martesano, in Lombardia. Stop di una settimana anche alla Merlo di San Defendente di Cervasca, a pochi chilometri da Cuneo: 1.400 addetti non andranno a lavorare. A Torino stop alla Cnh di San Mauro e alla Denso di Poirino, dove sono stati trovati due addetti positivi al Covid-19. Il tempo di sanificare.
Stop dell'attività (già programmata però e per questioni produttive e non sanitarie) alle Carrozzerie di Mirafiori fino a mercoledì. Ne approfitteranno per igienizzare ancora i reparti. Chiusura straordinaria domani alle Meccaniche di Mirafiori, dove lavorano più di mille persone, per un intervento straordinario di pulizia e igienizzazione del sito. “Tanti i casi di operai positivi al Covid nelle ultime ore, come alla Elbi, alla Lear, alla Thales Alenia Space e alla Tta”, dice Edi Lazzi segretario della Fiom di Torino. 
. “Laddove non ci sono le condizioni di sicurezza gli stabilimenti si devono fermare. Le imprese devono metterci in condizioni di lavorare",. "I lavoratori sono preoccupati, tanti non se la sentono di andare a lavorare, dobbiamo salvaguardare la loro salute.

Si ferma anche la Michelin di Cuneo e Alessandria
CUNEO. L’emergenza coronavirus ferma anche la Michelin di Cuneo e Spinetta Marengo
(Alessandria). Oggi (domenica 15 marzo), la direzione della più grande industria di pneumatici in Italia ha annunciato ai 2.270 dipendenti della Granda (900 quelli nell'Alessandrino) che da martedì 17 marzo sarà interrotta la produzione allo stabilimento di frazione Ronchi.

A casa la maggior parte dei 1.400 dipendenti, si ferma anche la Merlo di Cervasca:

A casa gli operai (la maggior parte dei 1.400 dipendenti), la Merlo garantirà il servizio assistenza, ricambi e spedizioni (con turnazioni per evitare gli assembramenti), mentre il settore commerciale e molti impiegati degli uffici lavoreranno a domicilio, con lo smart working. «La dirigenza andrà comunque al lavoro, con tutte le precauzioni necessarie – prosegue l’amministratore delegato -. Dalle mascherine alla distanza di sicurezza tra le persone, alle operazioni di pulizia intensificate. Anche mio padre (85 anni, ndr) è in prima linea con noi, con pochissimi momenti di pausa, per mantenere il controllo della situazione». «

Sciopero dei lavoratori Italcardano
Coronavirus, oggi, lunedì 16 marzo i lavoratori Dana Spider Italcardano di Crescentino i lavoratori sciopereranno. Si tratta del secondo sciopero in pochi giorni. Il primo si è svolto lo scorso giovedì. “Nel tardo pomeriggio di oggi, domenica 15 marzo, è arrivata la risposta dall’azienda  in cui rifiutava le richieste  di mettere in sicurezza la salute dei lavoratori. Pertanto la RSU dichiara sciopero per la giornata di lunedì 16 marzo. –  dice la RSU – La salute non ha prezzo, non dobbiamo aver paura di difenderla per noi e i nostri famigliari. Ringraziamo per il supporto che stiamo riscontrato da tutti. Io resto a casa”.
I lavoratori della Dana Spider Italcardano di Crescentino, giovedì 12 marzo hanno  scioperato perchè chiedevano delle misure di prevenzione e contenimento del Coronavirus facendo maggiormente ricorso allo smart working, aumentando le fermate e riducendo la produzione attraverso l’uso della cassa integrazione e delle ferie pregresse. I lavoratori inoltre richiedevano l’uso di dpi ovvero mascherine e igienizzanti oltre che alla sanificazione dei locali e che venisse garantita la distanza di un metro tra di loro. Sul posto sono giunti i Carabinieri di Crescentino e di Livorno Ferraris.

Primotecs, sciopero a Villar Perosa e Avigliana: «Mancano le condizioni minime contro il coronavirus»

Le RSU (Rappresentanze Sindacali Unitarie) e dei RLS (Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza) della Fiom alla Primotecs ex Tekfor di Villar Perosa ed Avigliana hanno dichiarato uno sciopero di otto ore per tutti i turni di oggi - lunedì 16 marzo - perché, spiegano, le iniziative prese dall'azienda non sarebbero sufficienti per tutelare i lavoratori contro la diffusione del nuovo coronavirus - Covid 19.
«Le sole iniziative di disinfestazione dei locali - scrivono i rappresentanti Fiom alla dirigenza dell'azienda metalmeccanica - e la distribuzione delle mascherine per chi lavora a un metro di distanza non sono le condizioni minime garantite previste dal protocollo. In assenza di  queste condizioni siamo a dichiarare per lunedì 16 marzo 2020 uno sciopero di otto ore su tutti i turni lavorativi».
I lavoratori Fiom ricordano che il protocollo prevede:
1- controllo della febbre all'ingresso in stabilimento di tutti lavoratori e di tutti i fornitori
2- utilizzo delle mascherine per tutti ,dei guanti e degli occhiali 
3- diffusori a base alcolica per le mani
4- regolamentazione del flusso in ingresso  e uscita turno ingresso e uscita spogliatoi e locali doccia
In mancanza di questi provvedimenti, Rsu e Rls Fiom della Primotecs ritengono «indispensabili i due giorni di fermata, con l'utilizzo degli ammortizzatori  previste dalla normativa del governo, per incontrarci come comitato e per poter mettere in atto le indicazioni del protocollo e portare serenità e sicurezza tra i lavoratori».

Fabbriche genovesi, un lavoratore positivo al virus
"Quest'oggi (ieri per chi legge n.d.r.) un collega con postazione di lavoro in via Hermada è risultato positivo al virus". Già in serata era stata fissata una prima verifica con l'azienda, ma l'invito dei rappresentanti dei lavoratori è stato subito perentorio e peraltro in linea con l'azione delle aziende genovesi che si sono già in gran parte attivate con gli interventi di sanificazione, come nel caso di Ansaldo Energia. "L'azienda in queste ore ha messo in campo i protocolli previsti - spiega ancora la nota firmata da Fim, Fiom e Uilm Leonardo Genova - in attesa  di sanificazione e di avere il quadro più preciso, i delegati di Fim, Fiom e Uilm invitano i lavoratori del sito, in particolare di via Hermada, a Stare a casa per auto tutela a partire da lunedì utilizzando gli strumenti contrattuali previsti, smart working e 64 ore di visita medica".

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