Le lotte di questi mesi, gli scioperi, il boicottaggio invalsi, lo sciopero degli scrutini, le manifestazioni instancabili e continue, che ci saranno anche oggi e nei prossimi giorni, hanno costretto il presidente del consiglio Renzi, che ha dovuto ingoiare anche la sconfitta elettorale, a fare un altro passo indietro sulla riforma.
Certo, ci sta provando, si sta giocando il tutto per tutto, pur di farla passare prima possibile, ricattando sulle assunzioni dei precari (assunzioni, ricordiamolo, che sono dovute alla sentenza della Corte di giustizia europea...). Ma Renzi stesso ha enormi dubbi, e senza considerare altre motivazioni, ha già detto che ai primi di luglio convocherà una conferenza nazionale sulla scuola, che significa in realtà il rinvio di un anno della riforma!
Come
riporta oggi li Sole24ore: “Che la decisione di rinviare fosse
imminente si era capito già nel primo pomeriggio quando la
commissione Istruzione del Senato, presieduta da Andrea Marcucci
(Pd), è stata sconvocata (ufficialmente su richiesta del gruppo di
Ap, che doveva tenere la propria assemblea)”. E ancora: “Nuovo
stop per la riforma della scuola: il dietrofront che era nell’aria
da alcuni giorni, è stato formalizzato ieri sera dal premier Renzi
che ha chiamato in causa i «tremila emendamenti in commissione»
Istruzione al Senato, per spiegare che «i 100mila insegnanti non si
assumono entro l’anno», ed aprire al confronto perché «se
tutto il mondo della scuola è in rivolta bisognerà discutere»,
e «le assunzioni si faranno per l’anno prossimo». L’appuntamento
è per l’inizio di luglio, quando verrà organizzata la conferenza
sulla scuola; Renzi fa sapere che ascolterà tutti, «dai sindacati
alle famiglie per un giorno e dopo si decide».”
I
più dispiaciuti sono naturalmente i padroni che attraverso il loro
giornale IlSole24Ore di oggi ricordano a Renzi di andare “Avanti
con la riforma anche senza assunzioni”.
Sentite
che poesia: “Ve lo ricordate il progetto iniziale di riforma della
Scuola targato Renzi-Giannini, presentato lo scorso settembre? Si
parlava di un maxi piano di assunzione di oltre 100 precari, ma anche
di tanto merito e, finalmente, di valutazione dei docenti (si
annunciava, con coraggio, la fine degli scatti di stipendio degli
insegnanti legali alla sola anzianità), si rafforzava il ruolo del
preside e si valorizzava la centralità del rapporto con il mondo del
lavoro per irrobustire le competenze degli studenti. Un disegno
ambizioso...”
Questo
“ambizioso progetto”, che tanto piace ai padroni, per adesso
subisce colpi su colpi e grazie alla mobilitazione delle lavoratrici
e dei lavoratori, dei precari e degli studenti e delle loro famiglie
si deve riuscire a farlo sparire.
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