Basta leggere infatti l’inizio dell’articolo per capire
quanti paesi sono nelle stesse condizioni: “Prolungamento
della detenzione dei richiedenti asilo. Trattamenti inumani e degradanti. “Muro
anti-immigrati” in costruzione. Un mix
di pratiche in aperto contrasto con i diritti dell’uomo che hanno spinto il
Consiglio di Stato, con sentenza del 27 settembre (n. 4004/2016), a bloccare il
trasferimento verso l’Ungheria di un cittadino extra Ue, richiedente asilo.”
L’Italia per esempio
è uno di quei paesi condannati per “trattamento inumano e degradante”,
trattamento che viene confermato proprio dal caso che riporta l’articolo del Sole: un immigrato aveva fatto richiesta di asilo, ma da Dublino era stato spedito in Ungheria perché aveva fatto lì la prima richiesta, passando per l’Italia… “Arrivato in Italia, l’uomo aveva avanzato una nuova istanza ma le autorità italiane avevano chiesto a quelle ungheresi di riprendere in carico l’interessato secondo l’articolo 18 del regolamento n. 604/2013 (Dublino). Il Tribunale amministrativo del Lazio aveva ritenuto legittima la decisione e dato, in pratica, il via libera al rientro in Ungheria. Diversa la posizione del Consiglio di Stato che ha annullato la sentenza del Tar.”
trattamento che viene confermato proprio dal caso che riporta l’articolo del Sole: un immigrato aveva fatto richiesta di asilo, ma da Dublino era stato spedito in Ungheria perché aveva fatto lì la prima richiesta, passando per l’Italia… “Arrivato in Italia, l’uomo aveva avanzato una nuova istanza ma le autorità italiane avevano chiesto a quelle ungheresi di riprendere in carico l’interessato secondo l’articolo 18 del regolamento n. 604/2013 (Dublino). Il Tribunale amministrativo del Lazio aveva ritenuto legittima la decisione e dato, in pratica, il via libera al rientro in Ungheria. Diversa la posizione del Consiglio di Stato che ha annullato la sentenza del Tar.”
Quindi le “autorità
italiane” rimandano un immigrato in Ungheria, paese riconosciuto come “non
sicuro”!
Leggiamo ancora: "È fondato – osserva il Consiglio di Stato – il rischio che lo straniero richiedente sia sottoposto a trattamenti inumani e degradanti in Ungheria. A
sostegno di questa conclusione i giudici citano
le dichiarazioni dell’Ufficio delle Nazioni Unite per i rifugiati, di Human
Rights Watch e di Amnesty International. Ma a ben guardare parlano da sole le scelte del Governo e
del Parlamento ungherese. Quest’ultimo ha approvato a luglio 2015 una legge sull’immigrazione che calpesta i
diritti dei migranti, ha previsto una procedura accelerata per le espulsioni e
una stretta sulla concessione dell’asilo, inclusa la cancellazione delle
istanze se i richiedenti lasciano la residenza in Ungheria per più di 48 ore.
Fino ad arrivare alla vergogna d’Europa ossia il “muro anti-immigrati”.«Una
barriera – scrive il Consiglio di Stato – che «ben rappresenta il clima
culturale e politico di avversione al fenomeno dell’immigrazione e della
richiesta di protezione dei rifugiati».
Davanti a questi orrori sotto gli occhi di tutti che fa l’Unione
europea? “L’Unione europea assiste
inerte a pratiche in aperto contrasto con i valori fondanti dell’Unione stessa
e con la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. La discesa
verso il basso di alcuni Paesi membri in materia di immigrazione e di asilo è
sotto gli occhi di tutti e si estende a macchia d’olio. Con alcuni Paesi, come
l'Ungheria, che certo sono in testa nella classifica degli Stati che adottano
politiche di stampo xenofobo. Ma nulla è stato fatto. Qualche sintetica
dichiarazione e basta. Proprio mentre è alle porte il referendum voluto da
Orban sulle quote di cittadini extra Ue.”
Ma le schifezze non finiscono qui: “D’altra parte, l’Ungheria è anche nel mirino di Bruxelles:
la Commissione europea ha aperto una procedura d’infrazione proprio a causa di
alcune regole interne che portano, di fatto, all’allontanamento dei richiedenti
prima che si concluda l’iter. Tutti elementi che fanno «ritenere fondato il
rischio che il provvedimento impugnato esponga il ricorrente alla possibilità
di subire trattamenti in contrasto con i principi umanitari e con l’art. 4
della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue». Così la decisione spetta
all’Italia.” Viste le palesi violazioni di tutte queste leggi il Consiglio di
Stato è stato costretto a rimandare la palla nel campo delle “autorità italiane”
che adesso dovranno decidere cosa fare!
È probabile che l’attuale governo Renzi e tutti i suoi
ministri reazionari cerchino e trovino una scappatoia, facendo finta di niente così
come quando vengono condannati per la disumanità con cui trattano i migranti!
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