giovedì 16 novembre 2023

pc 16 novembre - Anila uccisa dal sistema dei padroni, dallo Stato, dal governo - Da Controinformazione rossoperaia del 15/11


A 26 anni Anila Grishaj, albanese è stata uccisa - si dice - da un macchinario di ultima generazione, dotato di un braccio meccanico e utilizzato per imballare i prodotti. Sarebbe stata colpita alla nuca dal macchinario movimento e poi stritolata alla testa. Una scena agghiacciante: gli altri operai e operaie arrivati l'hanno trovata in piedi con la testa incastrata nel macchinario.

Perché è successo? Perché il braccio meccanico le ha spezzato l'osso del collo?

Ora ci diranno: “accertare l’esatta dinamica dell'incidente... chiarire cause e responsabilità… l'inchiesta è stata aperta e le indagini vogliono stabilire se alla base del tragico incidente ci sia stato un malfunzionamento del macchinario, un errore umano o una carenza di sicurezza…”. Questo scrivono i giornali.

Questa giovane operaia albanese - ricordatevi questo fatto: albanese, perché tanti migranti che sono riusciti ad arrivare in questo paese senza essere affogati in mare o rinchiusi nei CPR, nei lager, o tenuti all’addiaccio fuori, in condizioni invivibili; addirittura, ironia della sorte, ora la Meloni pensa di trasferirli in Albania - ecco, una che era venuta dell’Albania, una giovane operaia che addirittura era così brava da essere divenuta vice direttrice.

Ebbene, è stata uccisa in fabbrica come era stata uccisa Luana D'Orazio, l'operaia di 22 anni che è

morta stritolata in un orditoio di una fabbrica tessile a Prato. Dicono che l'incidente che ha colpito Anila era simile a quello che aveva colpito Luana.

Quindi si muore sul lavoro, ma a fondo cos'è questo lavoro? E’ un lavoro in un sistema capitalista, è un lavoro fondato sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, in cui gli operai possono diventare - la maggior parte delle volte lo diventano - nelle grandi/medie/piccole fabbriche con più tecnologia, appendici della macchina, contano meno della macchina!

Qualcuno ha scritto: stritolata da un robot”. NO! stritolata dal capitalismo, dai padroni, dei sistemi di sicurezza non osservati, dallo sfruttamento, dal lavoro in ogni condizione, stritolati innanzitutto dalle leggi di questo sistema e dalla mancanza di leggi.

Il segretario del PD, il primo che a quanto pare sia riuscito a fare una dichiarazione sulla stampa, e non i sindacati - a proposito, una domanda: c'erano i sindacati in questa fabbrica? Sicuramente NO!

Ma anche dove ci sono, gli operai e le operaie non sono forse morti? Nella fabbrica di Luana il sindacato c'era, ma di fatto sono tutte fabbriche senza sindacati, senza Rls, senza tutele dei lavoratori - la proposta che ha fatto è sempre quella che fanno sempre dopo le morti sul lavoro: “osservatorio sulla sicurezza con il coinvolgimento di istituzioni e parti sociali per contrastare il fenomeno che in Veneto e nella nostra provincia ha raggiunto livelli inaccettabili”, Questo dice il PD.

A parte che questi partiti nella storia recente e meno recente hanno governato il paese, hanno governato in Veneto, hanno governato nella nostra provincia, come dice il segretario del PD. Avete governato e non c'erano gli osservatori? E ora che muoiono gli operai li fate? Ma quando li avete fatti sono serviti a ridurre le morti sul lavoro, gli incidenti sul lavoro?

A Taranto fanno un "osservatorio sulla sicurezza" quasi ogni mese, e quando c’è una morte sul lavoro, di cui Taranto e la sua più grande fabbrica ex Ilva, sono famosi, si riunisce l'osservatorio, si riuniscono le autorità, si riuniscono l'Asl, l’Inail, l'Ispettorato del lavoro e così via, ecc… E le morti continuano.

Ma d'altra parte tutti questi strumenti sono via via stati peggiorati dai governi che si sono succeduti, dai governi di centro-sinistra, dai governi tecnici fino all'ultimo, Draghi, del governo Meloni ancora di più, che ha messo addirittura la capa dei consulenti del lavoro, di quelli cioè che suggeriscono ai padroni come ridurre anche i costi sulla sicurezza, come ridurre le coperture contrattuali, come aggirare le leggi, pur povere, sul lavoro. E che cosa dice la cosiddetta “ministra del lavoro"? Ci vuole “cultura”, gli operai muoiono perché non hanno la “cultura della sicurezza”, “bisogna diffondere la cultura della sicurezza nelle scuole”… E intanto si riducono i controlli.

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