Aumentare le spese militari del 50% in 5 anni. È quanto richiesto dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone durante l’audizione presso le Commissioni riunite Difesa di Senato e Camera dei deputati.
di Antonio Mazzeo
“L’obiettivo di spesa del 2% del Pil nazionale nel settore Difesa che la Nato continua ad auspicare dovrebbe essere raggiunto nel 2028, passando dai 27,7 miliardi di euro del 2023 a 42 miliardi“, ha dichiarato Cavo Dragone.
Lo Stato Maggiore ha chiesto inoltre 10.000 militari in più per operare nei vari fronti in cui le forze armate sono impegnate: in Medio Oriente, nel fianco Est della Nato, nel Mediterraneo, in Africa e nell’operazione di controllo dell’ordine pubblico “Strade sicure” in Italia.
Infine la “necessità” di dotarsi di “una riserva ausiliaria dello Stato, costituita da personale proveniente dal mondo civile e da pregressa esperienza militare”, riproducendo nel nostro paese il famigerato modello creato in Israele.
E l’Italia, il suo territorio e la sua economia sono sempre più armati...
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