domenica 12 novembre 2023

pc 12 novembre - Le lavoratrici e i lavoratori vogliono conoscere, le ragioni della resistenza palestinese, la storia della Palestina, ecc. A Palermo una assemblea da prendere ad esempio

Venerdì 3 novembre presso la sede dello Slai Cobas sc di Palermo si è svolta una assemblea sulla Palestina, una riunione necessaria visti i drammatici eventi che stanno colpendo il popolo palestinese sottoposto ad una vera e propria azione genocida da parte dello Stato nazisionista di Israele ma alla luce anche della eroica azione di Resistenza e lotta di questo popolo che lo Stato di Israele non è riuscito mai a piegare, una riunione richiesta anche da lavoratori e lavoratrici che in questi mesi sono stati attivi anche nelle manifestazioni contro la guerra imperialista e a sostegno del popolo Palestinese “per comprendere meglio a cominciare dalla storia”, hanno detto, quindi anche di formazione. Riportiamo parti degli interventi.


Dalla relazione del compagno di proletari comunisti

Sarebbe stata necessaria una ampia relazione vista la complessità della questione che riguarda il popolo Palestinese oppresso da più di 75 anni dallo Stato di Israele, che oggi sta mettendo in atto un vero e proprio genocidio, ma in questa riunione prendendo spunto dalle richieste specifiche di alcuni lavoratori e lavoratrici che partecipando alla manifestazione del 21 ottobre contro la guerra imperialista e a sostegno del popolo palestinese hanno chiesto di capire meglio e di saperne di più, partiamo con un breve excursus storico guardando dal punto di vista della nostra classe,

Nell'appello di invito abbiamo detto Fermare la mano genocida dello Stato d'Israele che vuole annientare l'intero popolo palestinese, sostenuto pienamente dagli Stati imperialisti, compreso l'Italia col suo governo Meloni, ponendo la necessità urgente e non rinviabile che nessun lavoratore, lavoratrice, nessun proletario può dire io non so o voltarsi dall’altra parte; perché innanzitutto già le sole immagini dei massacri, delle uccisioni, devastazioni che sta subendo il popolo Palestinese mandate in onda dai telegiornali borghesi, anche se sono di parte in maggioranza, cioè dalla parte del governo che sostiene Israele, sono però così drammatiche che non si può davvero dire di non sapere. Certo, i tg nazionali della Rai per esempio, anche se con differenze, sono comunque indirizzati a dare a livello di massa un’informazione che deve essere funzionale alla propaganda borghese, governativa  in particolare, visto che questo governo Meloni ha messo in gran parte le sue mani sulla Rai, quindi come proletari, lavoratori abbiamo necessità non solo di controinformazione ma anche possiamo dire di vera informazione che sia corrispondente alla realtà non falsata o strumentalizzata e che ci chiarisca e ci orienti verso il punto di vista della nostra classe, la classe proletaria.

Un breve excursus della lunga storia del popolo palestinese, della resistenza e lotta di un popolo

minacciato nella sua stessa esistenza dalla nascita dello Stato di Israele e da 75 anni di oppressione. 

Com'è che siamo arrivati a questo punto? Useremo delle cartine che ci faranno da guida nello sviluppo  di come si è evoluta la storia in questo paese a cominciare dalla prima guerra mondiale e alcuni riferimenti a documenti ufficiali che è la cosa più opportuna, in questo caso, a parte la lunga storia del movimento operaio in generale, del movimento socialista e comunista, che in queste cose ha preso sempre posizione a favore del popolo palestinese, quindi è una tradizione ben affermata, però fa sempre bene avere come riferimento documenti ufficiali tra cui, per esempio, alcuni sono le risoluzioni dell'ONU, non contestate e semmai non applicate.  Useremo le cartine che ci faranno da guida nello sviluppo di come si è evoluta la storia in questo paese, a cominciare dalla Prima guerra mondiale dal 1914 al 1918, guerra tra le grandi potenze per la spartizione del mondo anche se noi la definiamo del 15/18, perché l’Italia è entrata in guerra un anno dopo circa. Mondiale perché per la prima volta entrano in gioco quasi tutti i paesi del mondo perché le principali potenze imperialiste Gran Bretagna, Francia, Germania, l’impero austro-ungarico,  russo…  hanno nelle mani le colonie, si sono già spartiti il mondo con le colonie, le cui popolazioni oppresse vengono reclutate come soldati nella guerra.  La guerra si concluse definitivamente l'11 novembre 1918 quando la Germania, ultimo degli Imperi centrali a deporre le armi, firmò l'armistizio imposto dagli Alleati.  Alcuni dei maggiori imperi tedesco, austro-ungarico, ottomano vanno a pezzi, si smembrano, quei paesi che erano dentro questi grandi imperi, in parte occupati militarmente man mano si sciolgono e nascono, diciamo, le situazioni nuove. 

Dopo la Prima guerra mondiale, uno dei degli imperi che crolla è l'impero ottomano. Vediamo la cartina nella parte in cui sono segnate Siria, Iraq, Libano, Giordania, Arabia saudita… tutta questa zona è definita Medio Oriente, compreso l'Iran oggi. Con la sconfitta nella guerra l’impero ottomano che comprendeva tutta questa zona si sfalda, i paesi imperialisti vincitori della guerra si dividono i territori conquistati, la Russia fa eccezione perché nel mezzo della prima guerra mondiale, nel 1917, il proletariato russo fa la gloriosa Rivoluzione guidata dal partito comunista bolscevico con a capo Lenin, conquistando il potere contro la borghesia, la parola d’ordine e la conseguente azione era per “pace, pane, terra” , con gli accordi di pace con i tedeschi oggettivamente necessari in quella fase perché la priorità era salvaguardare la Rivoluzione nel proprio paese, la Russia “si tira fuori” dalla guerra con la cessione di alcuni territori alla Germania (una parte della Polonia, una parte dell’Ucraina…) ma la guerra continua negli altri paesi.

Perché diciamo guerra imperialista di spartizione del mondo? Perché per esempio nel bel mezzo della guerra i paesi imperialisti, soprattutto la Francia e la Gran Bretagna, nel 1916 (la guerra dura già da due anni… doveva durare niente, qualche mese, perché la Germania aveva pensato al famoso Blitzkrieg, la guerra lampo, come quella che voleva fare ora la Russia con Putin in Ucraina), cominciano a ragionare su come spartirsi i territori: ragionando sull’ l'Impero ottomano, per esempio, considerato abbastanza debole, a un certo punto fanno un accordo. Si incontrano due rappresentanti, uno della Gran Bretagna e l'altro della Francia, Sykes e Picot e fanno un trattato che si chiama l'accordo Sykes-Picot. Lo leggiamo in alcuni passaggi perché è importante per capire cosa significa “spartizione del mondo “…La Francia e il Regno Unito sono pronti a riconoscere e proteggere uno Stato arabo indipendente…”. Siccome l'impero ottomano aveva dentro di sé un mondo arabo che poteva, una volta finita la guerra, volere la propria indipendenza oggettivamente Francia e Gran Bretagna mettono le mani avanti, ma il ragionamento è sempre fatto da padroni del mondo, cioè comandiamo noi, noi decidiamo chi deve fare uno Stato e chi non lo deve fare. Viene quindi spartita tutta l'aria indicata precedentemente in una zona A e in una zona B, una zona se la intesta la Gran Bretagna, l’altra la Francia.

La Turchia avrà una storia un po’ diversa perché lì si sviluppa un movimento nazionalista detto dei Giovani Turchi ed effettivamente diventerà indipendente.

Nell'area A e B rispettivamente Francia e Gran Bretagna, avranno la preminenza sui diritti di impresa e sui prestiti locali, cioè eravamo nel pieno della guerra e già si parla di diritti d'impresa e prestiti locali, chi deve fare i prestiti a chi? (pensiamo oggi alla Confindustria/Bonomi/governo Meloni che nel pieno della guerra in Ucraina si recano in quei territori pensando già ai profitti della ricostruzione). Proseguiamo, si legge nell’accordo verrà permesso di istituire un controllo o un'amministrazione diretta o indiretta, a loro piacimento … al Regno Unito, verranno concessi i porti di Haifa a San Giovanni d'Acri, sarà garantito lo sfruttamento delle acque dei fiumi Tigri ed Eufrate, Alessandretta sarà un porto franco per i commerci dell'impero britannico e non ci saranno discriminazioni a proposito di tasse, portuali o strutture nei confronti di navi o merci britanniche…,  le merci sono tutto il tempo richiamate, così il commercio, il passaggio delle merci. Siamo nel pieno della guerra con devastazione e morti e ci sono già questi accordi degli Stati imperialisti che parlano di profitti da trarre dalla guerra, vedi la costruzione della ferrovia, la Gran Bretagna doveva fare una ferrovia per collegare meglio i suoi porti per far passare le merci e le navi britanniche in qualunque porto delle aree con nessuna tariffa; quindi, si stabilisce un rapporto fra due potenze che si spartiscono in piena guerra una parte del mondo. Ma anche la questione dell’accaparramento delle materie prime che sono tante in quelle zone, a partire dal petrolio su cui mettere le mani. Così alcune misure per controllare l'importazione di armi all'interno dei territori arabi.

Al Regno Unito fu assegnato il controllo delle zone comprendenti approssimativamente la Giordania, l’Iraq, una piccola area intorno ad Haifa, alla Francia fu assegnato il controllo della Turchia del sud la Siria e il Libano. Quindi questi diventano protettorati, il cosiddetto mandato, l'Inghilterra aveva già alla fine dell'Ottocento messo le mani in Egitto, quindi in continuità territoriale.

Quindi la zona che successivamente venne riconosciuta come Palestina doveva essere destinata ad un'amministrazione internazionale coinvolgente l'impero russo e altre potenze, l'impero russo perché nel ‘16 ancora non c'è la rivoluzione, quindi, si ragiona ancora come se l'impero russo potesse ancora esistere.

Quello che a noi proletari interessa, in questa comprensione del modo in cui i paesi imperialisti agiscono politicamente e nelle loro guerre, la continuazione della politica con altri mezzi,  rispetto a come è stato lo sviluppo dalla situazione in Palestina, come è avvenuto, cioè quale è l'interesse profondo, quali i motivi in campo come si può capire dall'intreccio degli accordi, l'interesse, per esempio dell'Inghilterra che a noi interessa soprattutto per la Palestina e la costituzione dello Stato di Israele.

Dopo la fine della guerra mondiale, dal 1919 in poi, comincia il mandato britannico sulla Palestina, Israele non esiste, esiste la Palestina come terra chiamata Palestina perché era sotto l'impero ottomano, Israele proprio come concezione non esiste, esistono gli ebrei sparsi per il mondo, vi sono tante comunità in giro per il mondo, in Polonia, in Germania, in Russia… anche in Argentina erano andati, negli Stati Uniti sono una comunità abbastanza influente perché alcuni dei capi degli ebrei che cominciano a ragionare sul un loro Stato sono banchieri di altissimo livello, i Rothschild… diversi  sono di origine ebrea e questo è un altro fatto storico che si è sviluppato nei secoli… impegnati in attività commerciali e di tipo finanziario si sono impadroniti oggettivamente di questa fetta del potere enorme che è quello delle banche, per esempio.

I periodi storici li dividiamo in due, dalla fine della guerra e l'inizio del mandato britannico fino al 1948 e dal 1948 ad oggi oggettivamente, perché sono leggermente differenti e la differenza sta nel fatto che fino al 1948 non esisteva nemmeno formalmente lo Stato di Israele.  

Lo Stato di Israele dal 1948 viene fondato con Ben Gurion, uno degli ebrei che elaborano la teoria del sionismo, del ritornare nella terra dei padri, come dicevano gli inglesi che hanno sostenuto tutto il tempo questa emigrazione degli ebrei in Palestina che avevano bisogno di un focolare domestico in quella zona. Ben Gurion condusse la lotta del movimento sionista nel Mandato britannico della Palestina volta alla fondazione di uno stato ebraico indipendente. Il 14 maggio 1948 proclamò ufficialmente la nascita dello Stato d'Israele e fu il primo firmatario della dichiarazione d'indipendenza israeliana, che contribuì anche a scrivere.

Ma documenti ufficiali antecedenti al 1948, negli anni ’20 e anche prima, come quello della Dichiarazione Balfour, del 2 novembre 1917 sanciscono la politica e gli interessi imperialisti del governo britannico in merito alla spartizione dell'Impero ottomano all'indomani della Prima guerra mondiale.  Si tratta di una lettera, scritta dall'allora ministro degli esteri inglese Arthur Balfour a Lord Rothschild, principale rappresentante della comunità ebraica inglese e referente del movimento sionista, con la quale il governo britannico affermava di guardare con favore alla creazione di una "dimora nazionale per il popolo ebraico" in Palestina, allora parte dell'Impero ottomano, nel rispetto dei diritti civili e religiosi delle altre minoranze religiose residenti.

Chiaramente la storia del sionismo, cioè come è stata elaborata da un ebreo che si chiama Herzl e da altri intellettuali e ricchi ebrei, è stata elaborata in diverse forme nel tempo, fino ad assumere poi effettivamente una conformazione per così dire ufficiale, che è il sionismo che nella sostanza vuol dire noi ebrei dobbiamo avere il nostro Stato in quella zona della Palestina a prescindere da chiunque. Questa cosa si sviluppa nel concreto nella cacciata di chi, le popolazioni arabe, effettivamente in Palestina ci viveva oramai da secoli da sempre.

Quindi il mandato britannico per il periodo che ci interessa è sintetizzato nel sostegno costante agli ebrei da diverse parti, soprattutto dall'Europa, ad andare in Palestina. La diaspora dopo la fine della conquista dei romani, il 70 d.C. fu la prima diaspora grossa, perché prima rientravano nelle conquiste di allora, dalla Mesopotamia ai persiani, all’Egitto… ma la diaspora di cui si parla, è quella successiva alla conquista di quei territori dei romani, dopo in Palestina, secondo i calcoli non rimangono ebrei, in realtà ne rimangono pochissime tribù…

Per avere un’idea: nel 1922 in Palestina come si vede dalla foto del grafico c’erano 83.000 ebrei mentre quelli che vengono definiti arabi, cioè i palestinesi, allora erano già 660.000, mentre nel 1947 alla vigilia della proclamazione dello Stato di Israele, gli ebrei diventano 630.000, mentre gli arabi da 660.000 nell'arco di alcuni d’anni sono diventati circa 1.300.000.

INTERVENTI DEI LAVORATORI E PARTECIPANTI

Giovane Fgc - Gli arabi sono stati sempre la maggioranza della popolazione in Palestina a differenza degli ebrei in minoranza. Gli ebrei hanno sempre detto che quella era la loro terra, che loro ci sono da sempre

Compagno Fdca - I primi ebrei che vanno in Palestina comprano le terre dai palestinesi, essi non esistevano giuridicamente, comprano le terre e inizia anche il concetto del sionismo… io mi compro una stanza e poi inizio a dare gomitate con la forza anche militare e mi impossesso di una piazza ecc.

Compagno di proletari comunisti: Occorre smontare tutta la propaganda non solo degli ebrei, dei sionisti di oggi per legittimare la loro presenza imposta e sostenuta dall’imperialismo, ma occorre smontare anche la propaganda degli imperialisti, come il governo italiano/Meloni di oggi quando dice chiaramente che Israele ha tutta la legittimità a stare lì e a difendersi addirittura, legittimando di fatto il massacro genocida del popolo palestinese, e vedremo cosa significa difendersi. 

Il passaggio costante in questi 20 anni degli ebrei che vengono spostati man mano in Palestina, viene sostenuto dall'imperialismo britannico in tutti i modi.

Gli ebrei arrivano in Palestina ma, tranne gli ebrei che già c’erano, non hanno una casa, una terra dove stare…, ora, la Palestina faceva parte, appunto, dell'Impero ottomano, un impero feudale, latifondista, cioè dove fondamentalmente esistevano enormi estensioni di terra di cui i proprietari erano in genere i nobili. Queste terre di fatto, una volta che se ne appropriò la Gran Bretagna con il Mandato, ce le ha nelle mani la Gran Bretagna, appunto, che decide cosa farne e quindi, una parte le affitta ai nuovi ebrei per 99 anni, una parte le assegna perché è utile costruire o iniziare a produrre in quel paese, cioè ci sono diverse motivazioni per cui man mano la gestione dell'impero britannico fa sì che i coloni ebrei che erano arrivati o quelli che vanno arrivando si trovano pezzi di terra a disposizione e in più visto che hanno i soldi, sovvenzionati chiaramente da ricconi alla Rothschild, acquistano pezzi di terra o direttamente dagli inglesi, ma a volte anche dagli stessi palestinesi. Ma perché le acquistano dai palestinesi e trovano qualche palestinese che è disposto a vendere? I documenti ufficiali parlano di pressione costante di tipo intimidatorio e militare in tutte le forme contro i palestinesi come oggi accade proprio negli insediamenti in Cisgiordania….  ti presso a tal punto che ti costringo ad andartene con tutta la famiglia perché sennò ti uccido o ti faccio morire di fame. L’ingresso degli ebrei è stato sempre accompagnato dal capitalismo e dall'imperialismo rappresentato nello specifico dalla Gran Bretagna. Gli ebrei man mano erano protetti e chiaramente avevano l'arroganza di chi ha dalla propria parte  il potere mentre gli arabi che venivano dallo smembramento di quei territori e non erano ancora oggettivamente organizzati, né tanto militarmente né socialmente perché erano distribuiti in molte tribù sparse, diciamo, vivendo per secoli sotto quell'impero, non avevano un sostegno altrettanto forte dietro le spalle per poter fare fronte in quella fase  alla minaccia degli ebrei sostenuti dagli inglesi.

Lavoratrice - L’azione della Gran Bretagna è spietata ma si svelano gli interessi economici che ci sono dietro questi avvenimenti storici per cui la vita dei popoli oppressi non conta nulla se non per i profitti degli Stati sfruttatori.

Compagno di proletari comunisti - Per la complessità di cui abbiamo parlato prima nella gestione imperialista del dopoguerra, francesi e inglesi si dicono propensi alla costruzione di stati arabi “indipendenti”, ma ogni governo per un paese imperialista, come fanno gli americani, che ha le sue specifiche mire di conquista e rapina, deve trattarsi di un governo amico …  Se io Gran Bretagna  aiuto voi ebrei a costruire lo Stato, voi dovete essere legati a me, all'imperialismo britannico… Negli anni ‘20  il rappresentante degli inglesi Samuel Herbert , ministro delle colonie ebreo,  dinnanzi alla possibilità che gli arabi si organizzassero come poi è successo e si ribellassero anche al mandato britannico, cercando di trattare la questione, coinvolse le personalità importanti tra gli arabi come il Gran Mufti, cioè gran sacerdote (che prima veniva nominato dall'imperatore, ora erano gli inglesi ad eleggerlo), chiedendo al Gran Muftì di firmare una dichiarazione in cui si accettava la costruzione di uno Stato ebraico. Il Gran Muftì non firma, e bisogna pensare a quanto potesse sembrare strano ai suoi occhi la richiesta visto che di ebrei di fatto non ce n’erano! (e bisogna anche pensare agli interessi oggettivi che questa classe dei “sacerdoti” aveva sulle terre). Il rappresentante dell'Inghilterra, nel più classico dei modi, lo fece dimettere e ne elesse un altro di Gran Muftì che invece firmò l'accordo. In questa dichiarazione però il nuovo Gran Muftì aggiunse una nota secondo la quale “bisognava rispettare i diritti dei palestinesi”, ma era una formula chiaramente sulla carta, da un lato, e sulla logica della corruzione perché dobbiamo sempre ragionare sul fatto se uno è forte, ha il potere, ha le armi, i soldi, e ti può fare la guerra, come gli inglesi, una certa pressione condita con la corruzione c’è sempre…

Una resistenza però comincia a svilupparsi tra gli arabi, perché una volta che si sono liberati dall'impero ottomano, dall’oppressione dei sultani… tendevano a trovare uno spazio proprio e a questo punto per imporsi comincia il terrorismo degli ebrei.

Gli ebrei sono dei terroristi fin dall'inizio, questo forse è meno conosciuto dai lavoratori, dai proletari, dalle masse in generale. Nel ‘20, costituiscono un'organizzazione che si chiama Haganah che raccoglie gruppi che facevano già una specie di guerriglia armata contro gli arabi e ne formano una specie di esercito ebreo. E nelle forme in cui vanno avanti si sviluppano altri gruppi, uno si chiama Irgun, l'altro Stern, tutti terroristi, esplicitamente terroristi, riconosciuti a livello internazionale come terroristi anche dall'Inghilterra. Che significa terroristi? che mettevano le bombe nelle case dei palestinesi e le facevano saltare con tutte le persone dentro. C’è una lista di azioni terroristiche fatte dagli ebrei contro i palestinesi e che è abbastanza significativa provocando tanti morti da Qibya a Nazareth a Hebron ad altri luoghi, attentati terroristici di ebrei fatti con la coscienza di fare il terrorismo perché quella era la loro terra, quella doveva essere liberata dai palestinesi e loro dovevano occuparla interamente. Chiaramente, ripetiamo, questo era possibile solo perché avevano alle spalle l'impero inglese che gli dava armi e soldi.

Lavoratrice - E perché gli inglesi fanno questo, qual era l'interesse degli inglesi a sostenere gli atti terroristici degli Ebrei?

Compagno proletari comunisti - La prima guerra mondiale serve a spartirsi il mondo, inglesi, francesi e chiaramente gli imperi hanno tutto l’interesse ad avere nuovi mercati per la produzione capitalistica, nuovi sbocchi per la produzione del profitto per l’accaparramento delle materie prime, ampliare il controllo geostrategico dei territori, strappando le colonie alle altre potenze imperialiste in un rapporto di contrasto/collusione che caratterizza le guerre imperialiste… Dicevamo all’inizio che dopo la guerra la Francia si era presa il Libano e la Siria, una parte dell'Iraq, una parte sotto la Turchia mentre la Gran Bretagna la Palestina e la Transgiordania, quella che ora si chiama Giordania… E teniamo conto che sono stati gli inglesi a mettere sul trono i re in Giordania, Iraq… e se guardate le linee di confine si vede che sono rette in molti paesi, le linee sono rette, significa che non sono naturali, non sono confini naturali, le Alpi sono un confine naturale, invece in questi paesi divisi dall'imperialismo sulla carta è stata tirata una linea: questo è uno Stato e quello è l'altro, come vedete la Libia, l'Algeria, sono tutti con le linee rette perché sono state divise artificialmente...[si mostrano le cartine: nel ’47 ancora i luoghi abitati dagli ebrei sono pochissimi e racchiusi in un cerchietto, nel ’49 sono già diffusi in tutta la Palestina, c’è già la Striscia di Gaza e la West Bank, la Cisgiordania].

Nel ’48, anno della prima guerra arabo-israeliana, il rappresentante principale degli ebrei, Ben Gurion, che era stato un militare, che ha contribuito a portare gli ebrei in Palestina in modo legale e illegale, perché per un periodo gli inglesi dissero facciamo dei flussi (anche per dare un contentino agli arabi) in maniera tale che gli ebrei non arrivassero tutti in un botto ma gradualmente, ma gli ebrei se ne fregarono e arrivarono spesso illegalmente. Ma questa cosa causò diverse tragedie, perché gli ebrei che venivano beccati sulle navi venivano rimandati indietro. Uno di questi episodi è diventato pure un film Exodus e uno di questi episodi è diventato gravissimo perché sono stati rimandati nella Germania nazista, dagli inglesi, e quindi pensate quanto siano stati “carini e gentili “gli inglesi imperialisti.

Nel ‘48 viene fondato lo Stato ebraico, ebraico!, uno Stato confessionale, di una religione, quindi se tu non sei ebreo qua non ci puoi stare. Allora è come se fondassimo uno Stato cattolico dove chi non è cattolico non può stare… aberrante come minimo.

Siccome nel periodo fino al ‘48 c'erano state diverse discussioni a livello internazionale in cui si insisteva comunque sulla questione di due Stati, ma di propria iniziativa i rappresentanti ebrei decidono di fondare lo Stato di Israele, si chiamano fatti compiuti, ma già all’indomani l’Organizzazione delle Nazioni Unite dice che questo Stato così com'è non è regolare perché gli Stati devono essere due, e inizia una sfilza di risoluzioni, dalla 181 del ‘48 ad oggi. Le risoluzioni dell'ONU che danno tutte torto a Israele non sono mai state applicate da nessuno né tantomeno da Israele, uno Stato delinquente per definizione si può ben dire… e il popolo palestinese ha tutta la legittimità piena a combatterlo e a lottare per la sua piena liberazione

Gli arabi/palestinesi si organizzano e attaccano Israele per difendere le terre già riconosciute degli arabi e per proteggersi da una espansione ulteriore degli ebrei.

L'esodo palestinese del 1948 definito Nakba ("disastro", "catastrofe"), è l'esodo forzato della popolazione araba palestinese durante la guerra civile del 1947-48 al termine del mandato britannico, e durante la guerra arabo-israeliana del 1948, dopo la fondazione dello Stato di Israele.

Durante tale conflitto, più di 700.000 palestinesi dovettero abbandonare città e villaggi o ne furono espulsi, e, successivamente, si videro rifiutare ogni loro diritto al ritorno nelle proprie terre, sia durante sia al termine del conflitto.

Un po’ come sta succedendo ora, l'avete visto, no? Cioè, se io entro a Nord della Striscia di Gaza e bombardo, tu devi scappare per forza da qualche parte, sennò muori sotto le bombe, come purtroppo sta succedendo a migliaia di bambini, donne e persone. Siamo giunti oggi a più di 9000 morti, più di tre di cui 3000 bambini.

Nel ‘48 si pone questa prima assurdità dello Stato ebraico, contrastato allora in maniera ufficiale dalle organizzazioni delle Nazioni Unite e naturalmente dai paesi arabi che non sono, non possono essere d'accordo perché imposto col terrorismo dell'imperialismo britannico, violando tutte le leggi, tutte le convenzioni che già c'erano.

Ci sono state tre guerre, sintetizzando, nel ‘48, quella dei sei giorni del 1967 e quella dello Yom Kippur del 1973, e in ognuna di queste tre Israele allarga il proprio campo.

Lavoratrice - Vorrei capire meglio come  è iniziata la Resistenza del popolo Palestinese e come subentrano gli Stati Uniti?

Compagno proletari comunisti - Per ragioni di tempo organizzeremo un secondo momento dedicato per approfondire la questione della Resistenza perché, come si vede, la questione è ampia, oggi diciamo che i palestinesi e il popolo arabo in generale, a un certo punto formano la Lega araba, cioè tutti i paesi che si sentono minacciati effettivamente da questa espansione ebraica si alleano e costituiscono la Lega araba nel 1945, che prima è di fatto composta da 6 paesi, poi diventano 7, poi addirittura si allarga a una dozzina di paesi. Questi paesi cercano di sostenere, soprattutto dopo quello che è scoppiato in questi giorni, perché sono arabi quindi non è che possono far finta di niente, anche se hanno i loro interessi anche diversi, devono sostenere la causa palestinese in quanto simbolo della causa degli arabi.

Il risultato delle guerre delle tre guerre è l’allargamento dell'occupazione militare della terra di Palestina. Abbiamo tre guerre e due Intifada dei palestinesi (è un termine arabo che vuol significare rivolta delle pietre) per tornare alla ribellione del popolo palestinese. La situazione diventa insostenibile… diciamo che l'osservazione attenta di quello che succede ora ti dà esattamente il polso di quello che succede da sempre in Palestina. È una spinta costante, armata e in tutte le forme a cacciarti dal tuo posto; quindi, ti faccio la recinzione nel giardinetto che avevi, ti tolgo gli alberi, ti tolgo l'acqua, ti tolgo la luce, una costante oppressione quotidiana, essere incarcerati e stipati nella striscia di Gaza, carcere a cielo aperto, e nella parte della West Bank gli israeliani hanno costruito un muro impressionante, è altissimo, sono murati vivi.

Gli Stati Uniti subentrano, come succede spesso, a un imperialismo che se ne va. Gli imperialisti inglesi nel ‘47, poi ‘48, con la sconfitta della guerra per il canale di Suez del ‘54 sono spompati diremmo, perdono man mano la presa sulle colonie perché i movimenti di indipendenza nazionale si fanno più forti, spingono, spingono, premono per avere indipendenza. Siccome una guerra costa e la Prima guerra mondiale era costata tanto così come il controllo delle colone dall'Australia a una buona parte dell'Africa, ad un certo punto l’imperialismo inglese viene sostituito dall'imperialismo americano che è diventato potentissimo grazie anche al fatto che non ha avuto dentro casa la guerra, ma aveva mano libera nel commercio mondiale, ha fatto prestiti e vendeva merci a tutti quelli che ne avevano bisogno, che si indebitavano per la guerra. Quindi a un certo punto gli imperialisti americani subentrano all'imperialismo inglese e subentra un'altra cosa, cioè il controllo territoriale. A un certo punto gli americani che stanno allargando le proprie colonie, che non si chiamano in quel senso colonie, ma si chiamavano paesi occupati, con colpi di Stato fatti per cercare di avere nelle mani i governi, hanno fatto di tutto e di più, altro tipo di nazisti gli americani… subentrano perché chiaramente si scopre in quei territori il serbatoio del petrolio del mondo. Avere con Israele un avamposto micidiale super armato, con armi nucleari… Israele è l’unico paese dell’area ad avere la bomba nucleare, mentre si fa di tutto per impedire che ce l’abbia l’Iran!.. il sostegno a Israele è diventato enorme, costante, oggi Biden ha chiesto 106 miliardi da dare a Israele e anche per l'Ucraina, ma soprattutto per Israele, per gestire questa crisi. Nel tempo hanno commerciato con Israele tutti i governi imperialisti compreso l’Italia, vedi anche la questione delle armi, che è pienamente complice oggi con il governo Meloni del genocidio dello Stato di Israele.

Compagno Fdca - Guardando alla Palestina occorre partire da un concetto di classe. I padroni fanno le guerre.  Ci dovrebbe fare ritornare a quelle che sono state le crociate. Per quale motivo l'Occidente andava in Medio Oriente a fare le crociate a Gerusalemme, perché c'era un problema di dominio sul territorio, le vie della seta, le vie del petrolio, le vie delle merci, lo sbocco sul mare erano e sono tutte cose che portano interessi economici… Partire come stiamo facendo da una visione di classe. Quando finisce la Seconda guerra mondiale, il vero problema del Medio Oriente è la paura della concezione nazionalista dei vari paesi che incominciano a ribellarsi e incominciano a cercare una via nazionalista contro la Gran Bretagna e la Francia. Un esempio può essere quello che succede ad Algeri, in Algeria, che si libera dal dominio francese o la guerra interna che è costata migliaia e migliaia di morti, ma di cui non si parla, di quello che hanno fatto i francesi in Algeria. In quel periodo il pericolo più grande per i dominatori del mondo è la contrapposizione con la Russia che rappresenta il paese socialista, che rappresenta lo spirito di libertà dei lavoratori, una società in cui si può vivere da liberi, uguali e l’imperialismo non lo può sopportare…non più schiavi dal lavoro ma invece nobilitati dal lavoro in una società senza ingiustizie. Il capitalismo è capitalismo, sono i padroni… ora stanno rivoltando il calzino dicendo che chiunque parla a favore dei palestinesi è contro gli ebrei. Non sono contro gli ebrei ma contro lo Stato/popolo israeliano che occupa un altro popolo, il popolo esasperato per il confine, per le vessazioni continue prende tante strade, non sempre ha la coscienza di mantenere bene un obiettivo e quindi può nascere il nazionalismo, la violenza antiebraica, fomentata da quello che succede ma vero motivo per cui tutto questo è nato è la dominazione sui territori…

Lavoratrice - Ma gli Usa con Biden che cercano di frenare Israele, cosa significa politicamente, quali timori hanno?

Compagno proletari comunisti - Siamo qui per quello, per capirci un po’ di più… andiamo su quello che ha detto Biden, diciamo fumo negli occhi! La prima cosa è fumo negli occhi. Se io dico a Israele avete diritto a difendervi, fate quello che dovete ma limitatevi, datevi una regolata, perché, insomma, non è giusto allargare eccetera eccetera e nel frattempo stanzi 106 miliardi di dollari da dare a Israele e gli continui a mandare le armi e tutto il resto… è chiacchiera inutile, non solo, ma è stato smentito all'interno dello scontro che c'è per ora negli Stati Uniti per le prossime elezioni… Gli Stati Uniti hanno fornito a Israele il sistema di protezione dei missili. Si chiama Iron dome, significa che tu mandi un missile e nell'immediato scatta il meccanismo di difesa che distrugge il missile; quindi, di tutti i missili che sparano da Gaza ne arriva qualcuno, oggettivamente, perché sfugge a tutta questa quantità e si dice che all'inizio ne hanno tirati 5000. Poi continuano ogni giorno… La Striscia di Gaza e la Cisgiordania a mano, a mano, vengono circondate dalle case degli ebrei, ti circondano, ti levano l'aria. Non solo, ma nella West Bank, Cisgiordania, sono dentro già, cioè il governo israeliano “permette” la costruzione di nuove colonie, dà l'autorizzazione a costruire nuove colonie dentro, dove dovrebbero esserci solo palestinesi e dove c'è l'Autorità Nazionale Palestinese, cioè il governo palestinese di Abu Mazen che su questo non fa oggettivamente nulla, mentre a Gaza c'è attualmente il governo Hamas, che alle ultime elezioni del 2006 ha preso 72 seggi e gli altri 40, 30 eccetera. Quindi eletto…

Quindi la situazione è complessa ma il problema è: che posizione prendiamo noi, perché i proletari devono prendere posizione a favore del popolo palestinese? Perché innanzitutto è un popolo oppresso dall'imperialismo… Noi come parte della classe operaia non dobbiamo dimenticare che nella Palestina ci sono gli operai, lavoratori,  delle fabbriche, agricoli, di altri settori, lavoratrici ma noi proletari prendiamo la parte del popolo palestinese in genere sfruttato e oppresso pesantemente, molti palestinesi lavorano nello Stato di Israele… Entriamo subito nel merito della questione due popoli, due Stati… Come avete visto fin dall'inizio i “due Stati” dagli arabi non sono stati accettati… Gli ebrei nei loro documenti ufficiali, nel modo in cui fanno la guerra, vogliono distruggere i palestinesi, se ne devono andare, così Israele diventa addirittura la grande Israele. Perché è un progetto già dalla fine dell'Ottocento… Israele dovrebbe comprendere la Giordania, una parte del Libano dovrebbe allargare, perché questa era “la terra degli ebrei” di una volta. Diciamo quindi che la tendenza a due popoli due Stati, è un'invenzione, tra virgolette, dell'ONU, cioè quando si è posto che comunque due popoli sono lì è nata questa storia dei due popoli due Stati.

Gli arabi non l'hanno mai accettata… ci fu poi la questione Arafat con i primi accordi di Oslo a partire del 1993. Dopo una serie di riunioni e di negoziati condotti nel 1993 tra il governo israeliano e l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (che doveva agire in rappresentanza del popolo palestinese), gli accordi di Oslo portarono all'istituzione dell'Autorità Nazionale Palestinese con il compito di autogovernare, in modo limitato, parte della Cisgiordania e la striscia di Gaza questi accordi di Oslo non hanno portato al riconoscimento dello Stato di Palestina.

L’Autorità nazionale palestinese e della sua direzione (oggi Abu Mazen ) ha tradito di fatto il popolo palestinese  e la sua aspirazione ad una vera liberazione, essendo parte della classe dominante in Palestina legata ad accordi come quelli di cui abbiamo detto che hanno di fatto rafforzato il ruolo oppressore di Israele contro il popolo Palestinese. 

Compagno Fgc - Voglio far ricordare che prima della Prima guerra mondiale quando Lenin ha fatto sperare al mondo, contro chi si stava mettendo d’accordo per la spartizione del mondo, il presidente americano Wilson si è inventato la scusa dell'autodeterminazione dei popoli, ma gli Usa di fatto hanno agito per schiacciare il diritto dei palestinesi…

Lavoratrice - Ma perché gli arabi dei diversi paesi non si uniscono tutti contro l’imperialismo?

Compagno di proletari comunisti - Non è semplice rispondere a questa domanda comunque legittima, gli stati arabi hanno almeno oggettivamente ognuno propri interessi economici, politici…. Questa storia dell'unità dei popoli arabi è diventata pure una politica ad un certo punto con la cosiddetta concezione del panarabismo ma non ha funzionato, diciamo perché alla fine gli interessi di ogni specifico paese hanno prevalso su quello chiamiamolo collettivo. Perché all'interno di ogni paese ci sono le classe sociali, e questo non dobbiamo dimenticarlo, c'è il proletariato ma c'è la borghesia, ci sono i padroni e lo scontro di classe… approfondiremo meglio

Lavoratrice - Tutti dicono che Hamas ha innescato questo conflitto in corso, lo sentiamo ogni giorno nei tg e in alcuni paesi non si può manifestare perché se no sei sostenitore di Hamas

Compagna Slai Cobas sc - Gli ebrei sono un popolo che hanno subito il nazismo, che hanno subito la Shoah, i campi di concentramento…  ma l’ideologia e conseguente politica dello Stato di Israele è oggi come il nazismo, uno Stato che sta pianificando l’annientamento totale del popolo Palestinese. Ci sono delle fotografie con le bombe che vengono mandate in Palestina e sulle bombe i ragazzini israeliani, irreggimentati militarmente sin da piccoli, baciano sorridendo quelle bombe che andranno ad uccidere tanti bambini , donne , uomini palestinesi senza alcun scrupolo…

Lo Stato di Israele costruito “a tavolino” possiamo dire, anche secondo i piani dell’imperialismo non può e non deve esistere, come proletari, rivoluzionari, comunisti dobbiamo sostenere in ogni forma la lotta di liberazione del popolo palestinese, stiamo cominciando a capire meglio perché, e perché è giusto capire e sapere, raccogliamo la proposta delle lavoratrici di entrare meglio nel merito della Resistenza palestinese per capirne le diverse anime/tendenze ma ciò  che oggi mi sembra importante dire è che come lavoratori come proletari, lavoratrici non ci possiamo permettere di metterci sul banco del giudizio del  popolo palestinese che nelle sue varie componenti della Resistenza, da Hamas al FPLP… sta trovando la sua via specifica per arrivare a quella che sia una vera liberazione e auspicando che questa via si trasformi in una via della guerra di popolo, guardando alle esperienze di  quei popoli che l’hanno fatta o la stanno facendo guidati  da partiti comunisti rivoluzionari … ma per favore non giudichiamo il popolo Palestinese come fa la borghesia dominante assassina e pienamente complice del genocidio ci Israele, come in Italia con oggi il governo Meloni, e solo per i suoi interessi imperilaisti e capitalisti… noi lavoratori possiamo e dobbiamo aiutare il popolo Palestinese combattendo dentro casa nostra il governo Meloni guerrafondaio sempre più antiproletario e antipopolare.

E ben venga il 7 ottobre, nel senso che questo popolo, la resistenza palestinese ha inferto un colpo eroico a Israele … tutti a dire, la borghesia, ma come è successo? Ma come mai i super armati fino ai denti, con droni su droni, sono stati colti di sorpresa? Dobbiamo anche guardare, come abbiamo scritto anche come compagne del Mfpr  alla forza che le masse, nonostante le condizioni difficilissime, riescono a mettere in campo come il popolo si organizzo in messo alla tragedia immane, l’immagine dei cellulari caricati dalle batterie delle automobili per non restare isolati è emblematica, come il popolo si industria,  nella la sofferenza, la necessità di dovere combattere e dovere sopravvivere e resistere, così le donne uno dei cuori pulsanti della Resistenza, non solo vittime come le vuole dipingere  la borghesia…

Compagno di proletari comunisti - Voi conoscete lo schiavismo? Una delle figure più importanti dello storia dello schiavismo è stato Spartaco, il capo della ribellione degli schiavi contro l’oppressione dei romani, Spartaco organizza la ribellione degli schiavi  che lottano contro i romani organizzando il loro esercito. Ecco, chiunque guardi alla storia, legga la storia con le lenti della classe oppressa non può che prendere le parti di Spartaco, se tu hai subito la schiavitù per ottant'anni, qualsiasi cosa tu faccia per ribellarti e liberarti è legittimata. Ora questo lo ha detto perfino l’Onu sulla Palestina con le risoluzioni  internazionali mai applicate, un popolo occupato ha tutto il diritto di ribellarsi anche in maniera armata. Il diritto di ribellarsi in maniera armata!

Oggi i palestinesi hanno scelto in gran parte Hamas, a seguito di elezioni, e avevano tutte le ragioni per farlo, noi non viviamo in Palestina, come rompi un accerchiamento mortale quotidiano in cui tanti palestinesi vedono i figli sparati sotto i loro occhi? Come fai a scardinare quel muro che ogni giorno sempre più alto in tutti i sensi vuole non fare esistere il popolo palestinese ? Hamas sarebbe il cattivo della situazione? Questa è solo propaganda borghese imperialista che sostiene lo Stato genocida di Israele, il problema vero che a noi deve interessare è come il popolo palestinese sta cercando la sua via per arrivare ad una vera liberazione sociale….

Per questo facciamo la controinformazione, perché è contro l'informazione borghese, i borghesi invece di partire dall'occupazione illegale e criminale che esiste da più di 70 anni, e oggettivamente non lo possono fare per interessi di classe, partono, potremmo dire banalmente, dall'ultima cosa che ha fatto l'ultimo palestinese…  E così come gli operai in Italia, quando si ribellano la colpa sarebbe degli operai che hanno bloccato una fabbrica, la produzione immediata dei padroni ma non si guarda a tutta la storia della classe operaia, dello sfruttamento e oppressione in un paese imperialista come il nostro e delle lotte che la classe operaia in questo paese ha messo in atto a partire per esempio dalla Resistenza guidata dal Partito comunista d’Italia contro il fascismo, ma anche prima…

Noi come compagni marxisti, leninisti, maoisti  a livello internazionale già negli anni 80 abbiamo propagandato attraverso una rivista internazionale fondata dal movimento che si chiamava Movimento Rivoluzionario Internazionalista che non esiste più oggi per diversi motivi. Abbiamo propagandato una rivista “A world to win” che parlava anche al mondo arabo dicendo che l'unica speranza è la guerra popolare… I vietnamiti si sono liberati degli americani con la guerra popolare. Se è tutto il popolo che si arma , e non solo una parte che diventa un piccolo esercito contro un gigante, diventa impossibile per gli occupanti… ne parleremo meglio al prossimo incontro.

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