Grandi fabbriche tessili e tanto altro con investimenti per centinaia di
miliardi di dollari
“A livello internazionale la Cina è il vero nuovo gigante.
Agisce come potenza imperialista globale, fa coincidere l’interesse della nuova
forma di dittatura borghese con l’apparente interesse generale dell’economia
mondiale: “via della seta”, sviluppo dei paesi dipendenti, ecc. E la
destabilizzazione Usa di Trump rafforza la Cina.”
(v. pc 14 gennaio - UN BREVE SGUARDO ALLA SITUAZIONE A LIVELLO
INTERNAZIONALE - Da un intervento al seminario di gennaio)
I cinesi realizzano in Etiopia delle grandi fabbriche tessili
Una dozzina di parchi industriali sono in costruzione
in Etiopia. Uno dei più grandi dell'Africa subsahariana, costruito da
un'impresa cinese, è stato inaugurato l'anno scorso a Awasa, a Sud della
capitale Addis Abeba e ospita fabbriche tessili. Un altro ha visto la luce a
Kombolcha, tra la capitale dell'Etiopia e Gibuti.
Un indirizzo strategico per l'accesso al mare
necessario per l'export. Inoltre, è in corso un altro cantiere colossale: la
diga della Renaissance (Rinascimento), la più grande dell'Africa, in
costruzione sul Nilo blu.
L'Etiopia dà una nuova spinta alla propria economia. I
commercianti hanno voluto anticipare l'inflazione. Dopo l'annuncio, il 10
ottobre, della svalutazione del 15% della divisa locale, il dollaro è passato
da 23 a 27 birrs. In questo paese di circa 100 milioni di abitanti, la
precedente svalutazione nel 2010 ha segnato gli animi. All'epoca l'inflazione galoppava al 40% secondo la stampa locale, ripresa da Le Figaro.
precedente svalutazione nel 2010 ha segnato gli animi. All'epoca l'inflazione galoppava al 40% secondo la stampa locale, ripresa da Le Figaro.
Nell'anno 2015-2016 il valore dei beni importati in
Etiopia è risultato in effetti cinque volte superiore di quello dei beni
esportati. Una nota della Banca mondiale ha precisato che la riserva in valuta
estera è passata, alla fine del 2015, da circa 4 miliardi di dollari, cioè
l'equivalente di due mesi e mezzo di importazioni, a 3,2 miliardi di dollari a
giugno 2017, cioè due mesi di importazioni.
Le autorità, soddisfatte per una crescita a due cifre
negli ultimi dieci mesi, si accontenteranno quest'anno dell'8% secondo la Banca
mondiale. Niente, però, che può preoccupare la loro ambizione di fare
dell'Etiopia un paese a reddito intermedio entro il 2025.
Per arrivarci la politica del governo si basa su un
secondo piano quinquennale 2015-2020: il piano di crescita e trasformazione che
si pone, tra gli obiettivi, quello di modernizzare l'agricoltura che
rappresenta l'85% delle esportazioni e sviluppare il settore industriale.
https://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=2233696&codiciTestate=1&titolo=I%20cinesi%20realizzano%20in%20Etiopia%20delle%20grandi%20fabbriche%20tessili
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